Presentato al Festival dei Popoli 2019 in anteprima nazionale, “Above US Only Sky” di Michael Epstein – Gran Bretagna 2018, 90 minuti – è il docu-film che rivela la profonda collaborazione creativa fra John Lennon e Yoko Ono nella produzione dell’album “Imagine”. Rievoca quell’epoca mettendo in risalto quanto quella musica e quel messaggio parlino ancora al pubblico di oggi.
Il lungometraggio esamina come l’attivismo, la vita politica, la musica della coppia fossero intrinsecamente collegati. Grazie a filmati inediti di John e Yoko, interviste nuove e materiali d’archivio, il film illustra come il messaggio dell’album invitasse a una forma d’impegno radicale e come quest’opera si rivela più attuale che mai.
Racconta con vari spezzoni di filmati originali, alcuni già visti nel recentemente restaurato film “Imagine” non solo la registrazione dell’album, ma anche la nascita di alcune canzoni, inclusa la title track. Quando “Imagine” fu composta e il demo registrato su vinile, non aveva ancora un titolo, era soltanto uno dei due lati del disco. I musicisti che la ascoltarono, in versione voce e piano, ebbero subito la certezza che sarebbe stato un enorme successo. Questo docu-film però, a differenza del precedente “Imagine” del 1972 girato intorno alle figure di John e Yoko, ha uno stile narrativo completamente diverso, è la visione musicale della coppia da parte di un occhio esterno, con una regia attuale e mai pedissequa.
Recupera alcune sequenze del film diretto da John e Yoko stessi, montandole insieme alle narrazioni di diversi testimonial presenti alle registrazioni di Imagine nel 1971 e non solo: Nicky Hopkins, Alan White, Jim Keltner, Klaus Voorman, e anche alcuni interventi di Julian Lennon.
L’ambientazione è ancora in buona parte Tittenhurst Park nel Berkshire, la residenza della coppia dall’estate del 1969 fino alla partenza, senza alcun ritorno, per New York, residenza dove John aveva fatto costruire in quattro e quattr’otto uno studio di registrazione, l’Ascot Sound Studios. Oltre ai sopra citati musicisti, si unì alle registrazioni anche George Harrison, da sempre molto legato a John e all’epoca entrambi in forte conflitto con Paul McCartney. Si vedono i musicisti, insieme al produttore Phil Spector, non solo in studio, ma anche a chiacchierare in cucina, adiacente allo studio, o nell’immenso giardino della villa.
Julian, primogenito di John, all’epoca un bambino di otto anni, ricorda come fossero spensierati i giorni passati a Tittenhurst Park Il babbo e Yoko facevano le loro cose, e io ero completamente libero di fare le mie, scorrazzando qua e là, con il rischio di perdermi in quell’enorme tenuta. Il giardiniere della villa ricorda cosa richiese Yoko quando andarono ad abitare là Nel giardino ci voglio soltanto fiori bianchi e neri. Ovviamente non era possibile, le spiegò… Puoi avere fiori bianchi, con i neri ho dei problemi; andò a finire che i fiori furono di tutti i colori!
Ma le perle di questa pellicola stanno non soltanto nelle immagini, care a ogni fan di John Lennon, quanto e soprattutto nelle parole registrate relative a particolari contesti: la dichiarazione di John rispetto al testo di “Imagine” stessa, che lui attribuisce a Yoko e spiega candidamente la sua pigrizia all’epoca della preparazione del disco nel riconoscerle il merito.
Articolo e foto di Francesca Cecconi