Presentato con una grandiosa serata live l’8 dicembre a Pistoia (qui il nostro live report e qualche video), esce finalmente il 18 gennaio 2022 per Vololibero Edizioni “Sweet Home Pistoia – 40 anni di Festival Blues”, volume a cura dell’Associazione Blues In con il coordinamento editoriale di Enzo Gentile.
Si può affermare che questo è un libro di storia, raccontata da chi ne ha tessuto la trama, ne ha sviluppato le varie texture, l’ha resa possibile, viva, longeva. Un libro che ripercorre cronologicamente la vita di uno dei festival musicali più longevi d’Italia, ma non solo: ripercorre anche la storia della città che lo ospita, da sempre, e per sempre.
Dal 1980, prima edizione, ad oggi, nel libro ci sono schede per ogni edizione, con i nomi degli artisti, i ricordi di chi c’era, alcuni retroscena, spaccati della logistica che non è sempre stata facile da gestire, anzi spesso l’organizzazione della manifestazione è stata un azzardo, un’opera di coraggio, di fede si può dire. Fede nella musica, nella musica Blues, ma non solo, come è evidente nell’elenco delle star che hanno calcato le assi della piazza del Duomo, che accade in una venue spettacolare, in una delle piazze medievali meglio conservate e più peculiari del nostro paese.
Enzo Gentile nella sua lunga e ricca introduzione ci dice tutto, ma proprio tutto: ovvero il coraggio, l’emozione, la volontà di un popolo, quello del Blues, che a Pistoia si compone di pubblico, che nel tempo cambia, cresce, modifica atteggiamenti, di organizzatori, ma anche di un’amministrazione comunale che ha messo a disposizione non solo permessi e spazi, ma molte risorse finanziarie e anche umane. Vorrei ricordare anche, perché ero presente alle procedure, che dal 2011 Pistoia Blues è un marchio registrato che appartiene al Comune di Pistoia, grazie alla lungimiranza dell’allora sindaco e dell’assessore alla cultura che erano devoti alla manifestazione.
E così anche la prefazione dell’attuale giovane sindaco, Alessandro Tomasi, non risulta affatto il solito trafiletto “dovuto”, è anzi davvero caloroso: ci racconta del mercatino, evento collaterale alla musica in piazza, e del campeggio, che hanno fatto la storia del festival quasi quanto la musica. Dal 1985 le redini dell’organizzazione sono in mano a Giovanni Tafuro, che ha saputo raccogliere con sensibilità per questo libro tante testimonianze di chi lo ha accompagnato nel viaggio, di chi “c’era”. Se vogliamo fare un appunto a questo volume, è che mancano le foto quelle belle. Mancano le foto di Lorenzo Gori, colui che meglio ha saputo immortalare la magia sin dall’inizio, e di cui appaiono solo alcuni scatti del pubblico.
Volete qualche nome di cui si narrano le gesta sul palco toscano? BB King è passato di qui svariate volte, poi Muddy Waters, John Mayall, Ray Charles, Frank Zappa, Charlie Watts, Stevie Ray Vaughan, Johnny Winter, Robert Plant, Bob Dylan, Santana, David Bowie, Patti Smith, Van Morrison, Jeff beck, Chuck Berry, Jerry Lee Lewis … per non elencare gli italiani, basta, basta, vi faccio stare male, lo so.
È un libro che si legge tutto d’un fiato, in una nottata immersa in sogni di concerti, sperando in concerti, e in una nuova e prossima edizione del festival in pompa magna.
Articolo di Francesca Cecconi