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Electric Sound Village a Cremona

Liuteria elettrica, chitarre vintage, storia della musica rock arrivano a Cremonamusica dal 27 al 29 settembre

Una bella novità quest’anno a Cremona Musica International Exhibitions and Festival, la Manifestazione fieristica più importante per gli strumenti musicali d’alta qualità – in programma da venerdì 27 a domenica 29 settembre alle Fiere di Cremona: è nato un nuovo spazio, che vuole connettere la liuteria moderna con la tradizione. Accanto alle ultime novità, saranno in mostra strumenti vintage, pezzi preziosi di collezioni, che potranno essere provati in cabine insonorizzate. Ma soprattutto ci sarà la storia della musica rock di questi ultimi 70 anni, testimoniata attraverso una selezione di oggetti della collezione dell’associazione MADE IN ROCK APS, appartenuti o suonati da grandi band e musicisti: John Entwistle dei The Who, Sting, Glenn Hughes dei Deep Purple, Roger Glover, amplificatori utilizzati dai Led Zeppelin e Pink Floyd, Rolling Stones.  Un prototipo di chitarra Fender unica al mondo autografata da tutti i membri degli Iron Maiden, l’ibanez utilizzata da Steve Vai. E ancora poster e locandine che raccontano uno sguardo di quest’epoca. In questa edizione 2024 avverrà l’incontro e il dialogo fra chitarra elettrica e strumenti di liuteria classica; tra le diverse performances, domenica 29 alle ore 14:00 presso l’open Stage, Giuseppe Scarpato – chitarra elettrica (produttore e chitarrista storico di Edoardo Bennato), Lena Yokoyama – violino e Alessandro Copia – violoncello (talentuosi maestri pluripremiati fra Cremona e il resto del mondo).

Di questa proposta originale e innovativa ne abbiamo parlato con Stefano Prinzivalli, direttore dell’Electric Sound Village, responsabile Ufficio Marketing alla Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari Cremona  e uno degli animatori delle associazioni di riferimento in Italia per il Vintage e la storia della Musica rock: Vintage Authority APS e Made in Rock APS. Grazie alla sua formazione professionale in entrambi i “mondi”, ha uno sguardo ancora più attento:

“L’idea nasce in seno alle due associazioni, che portano avanti un discorso culturale, di memoria ancora prima che di collezionismo. Non abbiamo solo chitarre da mostrare come associazione, he! Abbiamo una quantità impressionante di materiale, tra cui documenti firmati da artisti, per esempio quanto erano stati pagati o l’annullamento di un contratto. Per noi nella nostra collezione la parte emozionale è molto superiore a quella della nozione, cioè io ti posso dare una nozione, ma se non ti coinvolgo e non ti faccio comprendere quello che è stato per me, ecco non capiresti le emozioni che ti aiutano a capire un avvenimento storico. La mia emozione, il mio sapervelo raccontare, ecco quello ti dà uno step più per comprendere e probabilmente magari anche per interessarti a tua volta, e innamorarti di un artista o di un progetto musicale. Una persona che sapeva ben raccontare quanto sto dicendo era Massimo Cotto, che veniva da un background fatto di queste storie, che partono dagli esseri umani, partono dagli strumenti che hanno utilizzati, perché, per come, li hanno modificati, e combinati tra loro.

Cremonamusica è sicuramente uno momento molto importante per noi, perché la città è un luogo simbolo della liuteria italiana e quindi per l’importanza che ha uno strumento rispetto a come viene utilizzato. Ma Cremona è la patria della liuteria classica però noi crediamo fermamente che il futuro sia fatto di quello che è il passato e di quello che è il presente, disposti entrambi ad aprirsi e dialogare, ed è su questa visione che si basa la nostra proposta.

Ci auguriamo che poi l’anno prossimo lo spazio nella fiera si possa ampliare, e quando si allarga uno spazio si allargano anche le relazioni, i contatti e quindi questo serve, aiuta a far conoscere questa missione di fusione tra passato e presente, questo desiderio di poter lasciare un segno e una memoria. Stiamo pensando a uno spazio totalmente dedicato con palchi elettrici, allora ecco le cose potranno anche avere un’ulteriore accelerata dal punto di vista della quantità, dei contenuti.

Per allestire la mostra la finestra temporale che abbiamo scelto va dal 1967 al 1980, dalla Summer of Love al 1980, quindi con la morte di John Lennon, perché crediamo che all’interno di questo periodo ci sia la gran parte della storia della musica pop. Abbiamo dovuto scegliere un tema, uno sguardo, perché era impossibile fare una mostra sulla storia della musica rock dal 1954 ad oggi, dover toccare una moltitudine di musicisti, di band, diventava davvero problematica, non avendo neanche tutti i pezzi giusti. Dopo sta alla persona che vede e che assaggia quel periodo approfondire e capire se magari un genere gli interessa di più piuttosto che un altro, quindi stimolare curiosità. E attenzione, questa è la mostra temporanea che noi stiamo portando in giro, è solo quella itinerante. Dopodiché all’interno della collezione ci sono assolutamente altri oggetti, altri strumenti che esulano dal periodo ‘67-’80; abbiamo fatto anche un catalogo.

Tornando a Cremona e alla commistione musica e strumenti classici, musica e strumenti rocK, abbiamo proposto a Giuseppe Scarpato, chitarrista e produttore, di preparare insieme a Lena Yokoyama – violino e Alessandro Copia violoncello, quindi puri musicisti classici, alcuni brani importanti e storici di musica rock, ad esempio Beatles, Led Zeppelin; altri brani invece saranno di musica classica, Paganini, Vivaldi, … Il progetto si rivolge al grande pubblico, non solo agli addetti del settore, c’è bisogno proprio di un dialogo che faccia bene sia alla musica popolare che a quella classica. Giuseppe Scarpato è il musicista ideale per questa unione, tra l’altro lui fa già dei brani con Edoardo Bennato con un quintetto d’archi, allo stesso tempo fa cose spettacolari in ambito di musica rock, con strumenti di vario tipo, effetti, pedali, o anche semplicemente plug&play attaccato direttamente all’amplificatore. Insomma, vogliamo far incontrare pubblici differenti, porre le condizioni per poter far nascere o far aumentare un dialogo tra musicisti, tra pubblici, tra soggetti che operano all’interno di questo settore”.

Con Giuseppe Scarpato abbiamo parlato invece di come funzionerà tecnicamente questa commistione tra la chitarra, che sarà elettrica, e il violino e il violoncello, in un contesto nuovo e innovativo:

“In realtà è nato tutto qui a Cremona perché siamo tutti appassionati di strumenti, quindi siamo anche appassionati di come vengono realizzati, quindi di liuteria; c’è chi è appassionato più della parte elettrica, chi più della parte proprio costruttiva, dei legni, però ci sono alcune cose che accomunano anche la chitarra elettrica con i violini, i violoncelli, in particolare l’utilizzo di alcuni materiali, tipo il legno d’acero, che è un legno che si usa sia sulle Gibson Les Paul, per la precisione l’acero fiammato: mentre sui violini si usa per le fasce, per il manico, per le Les Paul, per le chitarre elettriche in generale, si usa per il top, perché in realtà si ha un vantaggio estetico perché è un legno molto bello, ha tutte queste venature striate, tigrate, sembrano quasi disegnate, è proprio la natura che lo rende così bello, e che però dà anche soprattutto una valenza sonora alle chitarre elettriche, gli dà un’acidità, mentre sui strumenti classici gli dà la timbrica.

Avevo già suonato per Vintage Authority, sono dei grandi collezionisti di strumenti vintage, quindi di chitarre elettriche, bassi elettrici, prodotti dagli anni ‘50 fino agli anni ‘70, che sono le annate considerate vintage dai collezionisti. Ho fatto una demo per loro, quindi ho utilizzato alcuni dei loro strumenti, strumenti bellissimi, proprio dell’epoca d’oro della liuteria elettrica. Tutt’oggi sono tra le chitarre più ricercate, ce ne sono poche in giro, quindi hanno anche dei prezzi assurdi. Stefano Prinzivalli è una di queste persone di Vintage Authority, anche lui un collezionista di strumenti veramente molto belli, che ho avuto il piacere di usare. E siccome lui è anche all’interno dell’organizzazione di Cremona, mi ha chiesto di fare questo progetto, perché quest’anno ci sarà all’interno della fiera di Cremona anche uno spazio dedicato alla liuteria del 900, quindi anche a delle chitarre elettriche. Così è nata quest’idea di unire i due mondi, della Classica e del Rock. Però è proprio una novità anche per me, nel senso che mi capita di suonare gli strumentisti classici, per esempio suonando da quasi 30 anni ormai con Edoardo Bennato, che ha sempre, fin dal suo primo album per esempio, utilizzato l’orchestra, gli archi soprattutto, però in ambito rock e blues, ma per la prima volta suonerò, ri-arrangiando il tutto, anche repertorio classico, da Bach a Vivaldi a Paganini. Invece io da canto mio proverò a far suonare a viola e violoncello delle cose un po’ più vicine al mio mondo, cercando di trovare il punto di incontro tra la sonorità della chitarra elettrica e quella degli archi.

È abbastanza una sfida questo progetto, anche dal punto di vista dell’approccio, perché, per esempio, nella musica classica è tutto molto rigoroso, nell’esecuzione, nella lettura, mentre io, invece, porterò, pur suonando quel repertorio lì, un approccio più tipico del Blues e del Rock, in generale, che è quello dell’improvvisazione!”

Articolo di Francesca Cecconi

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