Dal 4 al 15 settembre torna il Firenze Jazz Festival, che, dopo 7 anni di attività nel capoluogo toscano, implementa ancor di più le caratteristiche che l’hanno portato ad essere uno dei principali festival musicali d’Italia, con 30 eventi previsti a Firenze e nella Città Metropolitana. Nato come “Fringe” nelle prime due edizioni (2017 e 2018), quella che era una scommessa nel panorama dei festival del paese ha avuto negli anni un successo di pubblico e di critica tale da portarlo tra i primi festival d’Italia.
Punti di forza del Festival – organizzato da Centro Spettacolo Network Soc. Coop. con la direzione artistica di Francesco Astore e in partenariato con Music Pool, Musicus Concentus e in collaborazione con Empoli Jazz – è la gratuità di diversi eventi, unitamente a sistemi di biglietteria a prezzi popolari in grado di portare il meglio del jazz italiano ed internazionale a Firenze grazie ad una grande rete di partner e sostenitori tra cui: Ministero della Cultura, Comune di Firenze ed Estate Fiorentina, Città Metropolitana di Firenze, Publiacqua, Azienda vitivinicola Ruffino, Ditta Eredi L.Nigro, Partesa, Birra Messina, Liq.id. Car Village, oltre a diversi club e locali di Firenze.
Torna il main stage in Piazza del Carmine, quest’anno ad ingresso completamente gratuito, uno sforzo che permette oggi ancora di più al FJF di divenire sia evento di piazza che evento multipolare, volto a soddisfare le esigenze delle platee più esigenti mantenendo al contempo la sua spiccata predisposizione a coinvolgere anche i neofiti ed il pubblico popolare.
La filosofia di base del Festival è infatti quella di superare l’evento effimero e la sola esibizione di grandi artisti in favore di un percorso che punti a coinvolgere realtà diverse, sostenere giovani artisti ed organizzatori, mettere in comunicazione soggetti ed esperienze del territorio in uno sforzo che diventa così un modo per aggregare mondi diversi attorno alla musica ed alla cultura.
Il disegno grafico del Festival è quest’anno affidato a Luchadora visual artist. La sua ricerca ha portato alla scoperta delle Sweethearts of Rhythm che ha deciso di rappresentare omaggiandole in maniera indiretta. Furono la prima band a froamericana tutta al femminile negli Stati Uniti. Durante gli anni ’40, la band comprendeva alcune delle migliori musiciste dell’epoca. Sono state etichettate come “la più importante e probabilmente la miglior band femminile della Big Band era”.
Il programma
Il Firenze Jazz Festival inaugura mercoledì 4 settembre alla Terrazza del Forte Belvedere con un’anteprima a cura di Empoli Jazz. Sul palco Don Karate, il progetto “solista-sempre-meno-solista” di Stefano Tamborrino (inizio ore 20:30 – ingresso libero fino ad esaurimento posti). Allergico alle etichette e alle limitazioni di qualsiasi genere, come Don Karate prende il suo bagaglio tecnico e compositivo accumulato in anni di concerti e collaborazioni nazionali e internazionali e lo mescola con il pop, con le melodie cinematografiche, sovrapponendole a groove spezzati, innestandole con l’elettronica, creando soluzioni sonore inedite, calde, inaspettate, imprevedibili. Insieme a Tamborrino, due figure della scena jazz come Alessandro Lanzoni alle tastiere e Francesco Ponticelli al basso.
La vista mozzafiato che si ammira dal Vip’s Bar al Piazzale Michelangelo, giovedì 5 settembre farà da sfondo al concerto di Gal, il progetto più personale di Giulia Galliani, cantante e compositrice toscana, già anima dei Mag Collective (inizio ore 20:30 – ingresso libero). Un nuovo lavoro aperto verso prospettive sonore ben differenti: in questo progetto la vocalità tipicamente jazz di Giulia si introduce ed esplora un territorio dominato da sonorità frapposte di più stili musicali, che vanno dall’alternative rock anni ’80 al dark-trip-pop, all’intimismo folk tipico del songwriting alla Nick Drake.
Tra le 10 location del Firenze Jazz Festival, spicca per importanza la Limonaia di Villa Strozzi, che venerdì 6 settembre inaugura la sua programmazione nel Garden Stage con The Leaping Fish Trio “Trees The Music of Lou Reed” (ore 19:00 – biglietto 2 €): nato da un’idea di Zeno De Rossi, The Leaping Fish Trio fa il suo esordio nel 2011, registrando il suo primo disco Sankofa, uscito l’anno seguente per El Gallo Rojo Records. Il gruppo prende il nome dal film The Mystery of the Leaping Fish, cortometraggio muto del 1916 diretto da John Emerson ed interpretato da Douglas Fairbanks, di cui il trio realizza una sonorizzazione dal vivo, replicata in molti festival. Il Trio è inoltre presente, insieme ad altre formazioni, nel cd The Lomax Tapes di Paolo Botti (pubblicato dalla rivista Musica Jazz). Diverse influenze confluiscono nel suono del gruppo, che accosta con disinvoltura le sonorità acustiche di strumenti come viola, banjo e dobro a distorsioni elettriche e atmosfere più acide fino alla sperimentazione più spinta.
Alle 21:30, le luci del Firenze Jazz Festival sono tutte per Karima, sul palco dell’Anfiteatro della Limonaia di Villa Strozzi con il progetto “Bacharach forever” (inizio ore 21:30 – prevendita boxol.it – 18 € + dp). A 15 anni Karima scopre Burt Bacharach grazie al disco “Dionne Warwick Sings Bacharach & David Songbook”, un’esperienza che le tocca l’anima. Dieci anni dopo corona un suo sogno, collaborando con il Maestro a Los Angeles. Ora Karima, che da anni esplora il mondo del jazz con rispetto e passione, rende omaggio al grande compositore con brani iconici come “I’ll Never Fall in Love Again”, “Do You Know the Way to San Jose”, “That’s What Friends Are For” e molti altri ancora. Burt Bacharach, recentemente scomparso, è uno dei più grandi di sempre, capace di creare melodie indimenticabili interpretate da leggende come Beatles, Aretha Franklin e Dionne Warwick. Con oltre sessant’anni di carriera, ha vinto sei Oscar e diversi Grammy.
Altra location, ormai simbolica per il Firenze Jazz Festival, è Villa Bardini. Qui sabato 7 settembre salgono sul palco Camilla Battaglia e Simone Graziano con ARSA: uno spazio dedicato alla dimensione sacra della creazione musicale, un luogo dove passione e discernimento si incontrano e si scontrano, mantenendo sempre un equilibrio costante. Forze opposte, che spingono in direzioni contrarie, trovano spazio in un repertorio vario per temporalità e genere e vengono sintetizzate dalle possibilità timbriche del duo (Prevendite boxol – intero € 10 + dp / ridotto € 8 + dp / € 5 in accoppiata con il concerto serale).
Alle 21:30, sempre a Villa Bardini, una fusione tra folklore e improvvisazione con Ment4l feat. Seamus Blake. Una formazione multiculturale formata da Michelangelo Scandroglio, contrabbassista toscano già vincitore del Premio Tomorrow’s Jazz, Mindaugas Stumbras, chitarrista lituano musicalmente cresciuto a Glasgow, Fergus McCreadie, pianista scozzese che incarna alla perfezione la tradizione del suo paese con quella jazzistica, Mattia Galeotti, batterista toscano di madre svedese anche lui molto presente nella scena jazzistica italiana e Seamus Blake, dal Canada. Musica originale che guarda alle tradizioni culturali dei paesi di provenienza, idee melodiche semplici e liriche, tipicamente folkloristiche, si intrecciano a intensi momenti di improvvisazione dove esplode l’energia del gruppo (prevendita boxol – intero € 15 + dp / ridotto € 12 + dp).
Alle 22:00, il Festival si sposta ad Habana 500 Club sul Lungarno Pecori Giraldi, che per l’occasione si trasformerà in un vibrante spazio sonoro per una serata speciale intitolata Noche de Selva – Latin & Electronic Groove. Il cuore pulsante di questo evento sostenuto dallo sponsor Partesa, sarà un viaggio musicale che unisce ritmi latini e groove elettronici, capace di trasportare il pubblico in territori sonori inesplorati. Alla console e alla guida del progetto ci saranno Gabriele Concas e Matteo Marini del duo torinese The Sweet Life Society, che con le loro produzioni elettroniche sapranno tessere atmosfere magnetiche e coinvolgenti. Con loro Giulia Passera, voce dell’Istituto Italiano di Cumbia e vera e propria regina del genere, i fratelli Alberto e Antonio Anguzza, originari di Trapani e membri degli Ottoni Animati – una delle brass band più apprezzate in Italia e Simone Pozzi, batterista dallo stile inconfondibile (Rhabdomantic Orchestra). A seguire Black Seed Soundsystem, un gruppo di DJ e produttori che esplorano le connessioni tra musica black ed elettronica.
Domenica 8 Settembre si torna a Villa Bardini per un viaggio musicale oltre le definizioni tradizionali con Ferdinando Romano Quartet “Invisible Painters”. I pittori invisibili, sono l’immagine dell’impulso inconscio che genera la creazione: in questo equilibrio tra consapevolezza e istinto, composizione ed estemporaneità nasce il nuovo album di Ferdinando Romano Il contrabbassista, compositore e improvvisatore mescola nel suo ultimo lavoro: elettronica, ambient e musica del ‘900, coniugando suoni digitali e l’amore per l’analogico. Sul palco insieme a lui Valentin Gerhardus, Federico Calcagno e Antonio Fusco (prevendite boxol – intero € 10 + dp / ridotto € 8 + dp / € 5 in accoppiata con il concerto serale).
A seguire, alle 21:30, Alessandro Lanzoni Trio Feat. Francesco Cafiso. Uniti dalla passione per il jazz, Alessandro Lanzoni, Enrico Morello e Matteo Bortone si incontrano nelle aule di Siena Jazz, durante i due anni dell’International Jazz Master. È così che nasce il loro Trio, alla luce di un’esperienza comune che si è subito tradotta nella volontà di costruire insieme qualcosa di innovativo, all’insegna della continua ricerca della fusione e dell’interplay. A loro si aggiunge come Special Guest Francesco Cafiso, musicista dalle doti straordinarie che vanta collaborazioni internazionali di grandissimo prestigio (prevendita boxol – intero € 15 + dp / ridotto € 12 + dp).
Dopo aver riposato per un giorno, il Firenze Jazz Festival torna martedì 10 settembre con il Michele Papadia Trio “Out of Gravity”. Un ensemble che al Santa Rosa Bistrot propone un repertorio originale di Michele Papadia in cui Nu Jazz, groove, funk, afrobeat, elettronica ed improvvisazione sono perfettamente bilanciati per un live set intenso ed energico (ore 19.00 primo set – 20.30 secondo set). Papadia è tra i tastieristi più affermati e versatili della scena internazionale, pianista e specializzato in organo hammond e synth analogici. Insieme a lui Flavio Boltro, citato da Winton Marsalis sul “Down Beat” tra i dieci trombettisti migliori al mondo, e Stefano Tamborrino, tra i più bravi, richiesti ed originali batteristi italiani.
L’Oltrarno fiorentino è da sempre una delle mete preferite del FJF, lo dimostra la riconferma del Circolo Rondinella del Torrino tra le sue location, dove alle 21:30 si esibirà i BJQ – Bacherini Jazz Quintet, ensemble sotto la direzione artistica di Daniele Vettori presso la scuola di musica Athenaeum musicale Di Firenze. Il gruppo propone un repertorio che tocca gli standard classici come “The days of Wine Roses”, fino a brani di jazz moderno come “Tutu “ di Miles Davis (ingresso libero fino ad esaurimento posti).
Nel frattempo nel Chiostro degli Agostiniani di Empoli, alle 21, è in programma il concerto di Attilio Sepe “Jazz Heretics” (ingresso libero fino ad esaurimento posti). Sepe è un giovane sassofonista e compositore di Nola. Si è formato alla Siena Jazz University e ha ricevuto vari riconoscimenti, tra cui il premio “Giovani Visionari” 2021 (assegnatogli dalla Federazione Nazionale Il Jazz Italiano). Ha già al suo attivo una discografia da bandleader e compositore. Jazz Heretics è un omaggio a un celeberrimo conterraneo di Attilio, ossia Giordiano Bruno, ma anche ai tanti eretici e visionari che hanno fatto la storia del jazz. Sul palco con Attilio Mauro La Mancusa (tromba), Matteo Bonti (contrabbasso), Pietro Bors (batteria). In partenariato con Empoli Jazz e Assessorato alla Cultura del Comune di Empoli.
A seguire, nella stessa location, ma alle 22, va in scena “Generazione Morricone” (prevendita boxol – 10 € + dp). Un progetto che nasce dall’incontro fra il musicista Paolo Zampini, tra i solisti preferiti dal Maestro Ennio Morricone, e l’attrice Linda Messerklinger, nipote del Maestro Michael Messerklinger. Insieme tessono un racconto che ripercorre i 35 anni in cui Zampini esegue e registra le musiche da film e le composizioni di “Musica Assoluta” di Morricone, tenendo, sotto la sua direzione, concerti in tutto il mondo. Una narrazione multimediale, con la collaborazione del visual artist Alfonso Belfiore, che segue e traccia collegamenti fra le vite di grandi maestri in un’Italia di intenso fermento artistico e politico.
L’11 settembre si torna a Firenze, più precisamente al Circolo Rondinella del Torrino. Qui, alle 18:30, va in scena il Lorenzo Simoni 4tet, un gruppo che per i suoi meriti musicali ha ricevuto prestigiosi premi internazionali, tra cui il rinomato Marco Tamburini Award, il Premio Isio Saba 2023 di Cagliari e il Tomorrow’s Jazz 2022 Premio tenutosi al Teatro La Fenice di Venezia.
“A chi esita” è il titolo del nuovo album della cantante e compositrice Valentina Fin, uscito all’inizio del 2024 per la Giotto Music. Con questo nuovo album, Valentina Fin celebra una forma di spiritualità e invita l’ascoltatore a osare, a sentirsi parte di un “uno” più grande, esplorando l’intimità e la connessione con il mondo, attraverso brani ispirati a poesie internazionali e testi che abbracciano il jazz, il rock progressive e molto altro. Il suo concerto è programmato sempre l’11 settembre al Garden Stage della Limonaia di Villa Strozzi (inizio ore 19:00).
A seguire, alle 21:30, nell’anfiteatro di Villa Strozzi, l’atteso concerto di Simona Bencini e Lmg 4tet. Simona Bencini non si può definire una cantante jazz tout court, ma un’artista duttile che ha fatto della contaminazione e della trasversalità la sua cifra stilistica: dal soul-funk dei Dirotta su Cuba alla canzone d’autore di Pacifico ed Elisa, dal jazz di Stefano Bollani e Lmg 4tet allo swing della PMJO (Parco della Musica Jazz Orchestra). Accompagnata da Lmg 4tet, quartetto pugliese col quale aveva registrato il suo primo disco jazz “Spreading Love”(GrooveMaster 2011, Egea), Simona Bencini torna con “UNFINISHED”, album di jazz songs inedite terminato durante il lockdown del 2020 in veste non solo di interprete ed autrice, ma anche di produttrice e discografica con la sua etichetta Sherazade Sound.
Il 12 settembre al Garden Stage di Villa Strozzi arriva Hack Out, il trio che reinventa il jazz. Nato nel 2019 al Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo, l”ensemble esplora l’equilibrio tra strutture armoniche e improvvisazione radicale, unendo timbri acustici ed elettrici per creare composizioni uniche. Dopo due album acclamati, “Cedrus Libani” (2021) e “Sad Music for Happy Elevators (2023), il trio è pronto a sorprenderci di nuovo con un nuovo album in uscita ad ottobre 2024 (inizio ore 19:30 – ingresso 2 €).
Attesissimo poi il concerto di Simona Molinari previsto all’anfiteatro di Villa Strozzi (inizio ore 21:30). Cantautrice con 7 album all’attivo, ha collaborato con artisti del calibro di Al Jarreau, Gilberto Gil, Peter Cincotti, Andrea Bocelli, Ornella Vanoni, Renzo Arbore, Massimo Ranieri e Raphael Gualazzi.
Si è esibita nei più prestigiosi club e teatri del mondo, dal Blue Note di New York e Tokyo al Teatro Estrada di Mosca e ha partecipato al Festival di Sanremo con i suoi brani “Egocentrica” e “La Felicità”, e altre due volte come ospite. A novembre 2023, ha pubblicato il suo nuovo album “Hasta Siempre Mercedes”, un omaggio alla grande Mercedes Sosa. L’album include undici brani bellissimi, con riletture di classici e collaborazioni con Tosca, Paolo Fresu e un inedito di Bungaro (prevendite boxol – biglietti 18 € + dp).
La Festa finale in Piazza del Carmine e il Jazz Brunch alla Tenuta di Poggio Casciano.
Dal 13 al 15 settembre una tre giorni di concerti di altissimo livello ad ingresso completamente gratuito in Piazza del Carmine. Prima però merita di essere menzionata la doppia performance di Jacopo Fagioli & Nico Tangherlini al SantaRosa Bistrot (ore 19:30 e ore 21:00 – ingresso libero). La loro musica originale è caratterizzata da un’elevata espressività, può essere descritta come moderno jazz cameristico.
Il ricco cartellone di concerti in Piazza del Carmine inaugura venerdì 13 alle 20 con i Rumba de Bodas. Con il loro sound distintivo, una fusione armoniosa di ska, funk, ritmi latini e afro, i Rumba de Bodas sono diventati maestri nel far vibrare ogni palco, trasformando i loro concerti in autentiche feste. Attraversando una vasta gamma di palchi e occasionali incursioni per ribaltare l’ordine pubblico, i loro tour hanno conquistato territori sempre più vasti, con partecipazioni in festival di rilievo sia in Italia che all’estero, come Boomtown Fair, Fusion Festival, Edinburgh Jazz Festival, Montreux Jazz Festival, Seoul Music Week e molti altri ancora. Il loro ultimo album “Yen Ko” è stato pubblicato lo scorso anno dall’etichetta indipendente italo-tedesca Rubik Media e registrato e mixato presso il Duna Studio di Andrea Scardovi.
Alle 21:30 in ogni serata in Piazza del Carmine, tornano i Wine Talk curati da Ruffino: incontri, interviste e dibattiti insieme ad alcuni dei principali protagonisti del Firenze jazz Festival sorseggiando un bicchiere di vino.
Il programma di Piazza del Carmine di venerdì 13 prosegue alle 22:30 con Brass E-volution: The Sweet Life Society & Ottoni Animati. The Sweet Life Society è nata nel 2008 dall’unione dei producer torinesi Gabriele Concas e Matteo Marini. Il progetto si è affermato in Europa, e non solo, grazie al suo live show coinvolgente con ben 9 musicisti on stage. Con più di dieci anni di esperienza di tour internazionali, la band ha calcato i palchi dei festival e dei club più prestigiosi, tra cui Glastonbury, Eurosonic, e molti altri.
Gli Ottoni Animati sono nati nel 2008 da un’idea di Alessandro Mancuso e Alberto Anguzza e sono il risultato di una continua ricerca tra i suoni della tradizionale banda siciliana e la musica moderna. Il loro scopo è far rivivere la cultura siciliana attraverso i suoni degli strumenti a fiato per rievocare i ricordi delle passate celebrazioni dei paesi, dove la musica è stata affidata alla banda, portando l’amore e la passione dei musicisti tra la gente. Per la prima volta, a Firenze Jazz Festival, questi due gruppi si esibiranno insieme, potenziando così le loro caratteristiche con uno show coinvolgente ed energico all’insegna del miglior intrattenimento. Con loro un’ospite a sopresa.
Sabato 14 settembre, in una serata offerta dal main sponsor Ruffino, l’atteso concerto dell’acclamato sassofonista italiano Francesco Bearzatti che presenta al FJF “Post Atomic Zep”, il suo nuovissimo album, uscito su etichetta doKumenta Music e distribuito da TAG, si costituisce come un omaggio del tutto originale all’iconica rock band dei Led Zeppelin.
Affiancato da talentuosi musicisti al basso, alla batteria e agli effetti per chitarra dal vivo, Bearzatti offre una versione fresca ed elettrizzante di alcuni dei più grandi successi dello storico gruppo britannico. Le tracce scelte riflettono lo stile caratteristico del sassofono di Bearzatti – capace di fondere melodie intricate a improvvisazioni audaci e rocambolesche – e risuonano di influenze che vanno dal free jazz al rock. Il disco promette di essere un must per gli appassionati di musica avventurosa e di artisti come John Zorn e The Bad Plus. Ai grandi classici dei Led Zeppelin quali Stairway To Heaven e Going To California, sono affiancate anche alcune composizioni originali, frutto della visione creativa unica di Bearzatti e dei suoi collaboratori.
Il culmine della serata sarà raggiunto alle 22:30, quando sul palco salirà Furio Di Castri con “Zapping”. Un progetto musicale che muove contro le divisioni di genere, riscopre il gusto delle incursioni estreme e degli scarti improvvisi, in omaggio al genio di un grande maestro della contemporaneità: Frank Zappa. Il Contrabbassista Furio di Castri, con questo nuovo ensemble composto da Mauro Negri (clarinetto e sax tenore), Achille Succi (clarinetto basso e sax alto), Giovanni Falzone (tromba), Federico Pierantoni (trombone), Fabio Giachino (tastiere, fx) e Mattia Barbieri (batteria), si dedica alla costruzione personale di un mondo ipotetico in cui Monk, Mingus, il Soul e la Nouvelle Vague potrebbero incontrare la trasgressione e l’ironia di Zappa, gettando un ponte inatteso tra tracce disperse e separate della nostra memoria.
Domenica 15 Settembre alle ore 12:00, nell’ormai tradizionale brunch del FJF presso la Tenuta di Poggio Casciano di Ruffino, si tiene il coinvolgente incontro tra due talenti eclettici: la cantante catalana Magalí Sare e il poliedrico musicista Manel Fortià. Questa collaborazione unisce la voce dolce e versatile di Magalí con la ricchezza strumentale di Manel, creando un’esperienza sonora unica che attraversa confini stilistici e linguistici.
“Re – tornar” si traduce in un’opera che va oltre la somma delle sue parti, con Magalí e Manel che si fondono in un connubio musicale avvincente. L’inclusione di strumenti come il flauto e l’ukulele aggiunge sfumature uniche, mentre la partecipazione di ospiti come David Domínguez amplia la profondità dell’esperienza musicale. Oggi, il duo continua a stupire il pubblico con la propria musica, intraprendendo tour con progetti personali e collaborazioni con artisti di calibro come Salvador Sobral e altri (Per info e prenotazioni hospitality@ruffino.it).
In serata, alle 20, si torna in Piazza del Carmine con La Bandina! Tra blues e musica da film: una big band giovanile della scuola comunale di musica di Castelfiorentino, diretta dalla Maestra Martina Fondati, si esibisce in una retrospettiva musicale sul repertorio blues e su immortali brani di musica da film.
Alle 22:30 l’atteso gran finale con TUN feat. DUB FX. TUN è Torino Unlimited Noise, il trio formato da Gianni Denitto (sax, elettronica), Fabio Giachino (synth) e Mattia Barbieri (batteria/drum pads), che supera i confini deI generi fondendo i ritmi techno con il jazz. Riff ipnotici e virtuosismi, ondate di energia e ricerca sonora, jazz ed elettronica: TUN è una band pioniera del genere techno-jazz, nel loro show la musica è tutta suonata, senza l’aiuto di computer o di sessioni pre-registrate.
Con loro Dub FX, pseudonimo di Benjamin Stanford: star della beatbox internazionale, nato in Australia e trasferitosi a soli 19 anni in Europa. Giovanissimo si intromette nella scena musicale girando per le strade e per le piazze delle città europee con un nuovo tipo di musica. Il suo stile infatti deriva da un intreccio di hip hop, drum and bass e Dub. Il suo marchio di fabbrica è la capacità di creare musica dal vivo usando solo le sue grandi doti da beat boxer e l’ausilio di una pedaliera con cui modula la sua voce e crea degli effetti detti loops da usare come basi. La fama di Dub è esplosa quando il regista inglese Ben Dowden ha registrato la performance di “Love Someone” e l’ha postato sul suo canale di YouTube dove ha superato oltre 31 milioni di visite. In seguito Dub Fx ha iniziato ad esibirsi in tutto il mondo. In occasione di Eurovision Village a Torino nel 2022, Dub FX si esibisce con i TUN per la prima volta, creando così un sodalizio che li porta ora a concludere le attività del Firenze Jazz Festival 2024. Dal 13 al 15 settembre l’apertura piazza del Carmine è fissata per le ore 18, con i migliori food truck d’Italia.
Prevendite online su www.firenzejazzfestival.it