Torna il Bay Fest, il 20 e 21 agosto la Positive Edition, per il 2021 una due giorni intensa con musica live, documentari, mostre fotografiche, talks tutto negli spazi del BekyBay a Igea Marina (RN). Un’edizione ridotta del famoso festival, ma impreziosita dallo show di Joey Cape dei Lagwagon, uno dei pochi artisti internazionali che suoneranno in Europa quest’estate e che al Bay Fest presenterà il suo nuovo disco che uscirà il 13 Agosto, dal titolo eloquente “A Good Year To Forget”. Sul palco del Bay Fest anche Punkreas, Shandon, GianMaria dei Prozac +, Lennon Kelly, i dj set curati da Punkadeka.
Il Bay Fest è organizzato (in collaborazione con LP Rock Events) da Hub Music Factory, agenzia di booking ed eventi; ne abbiamo intervistato uno dei proprietari e menti, Alex Fabbro, che insieme a Tiziana Seregni è attivo da oltre 30 anni. Hanno lavorato con Nirvana, NOFX e centinaia di altre band, sono specializzati in Hardcore, Ska e Punk, sono ideatori del Rock in Idro e gestori del Carroponte di Milano.
Partiamo da lontano: anni 2000, incontri Tiziana, nasce Hub Music Factory, un’agenzia coraggiosa, da Rock In Idro in poi tutta una serie di scommesse per l’Italia …
Hub Music Factory nasce da due esperienze diverse, la mia e quella di Tiziana, entrambe gravitavano nel mondo della musica alternativa, del Punk. Casualmente ci siamo sentiti e poi abbiamo deciso di ideare, organizzare e produrre Rock in Idro. Di lì abbiamo deciso di unire le due società e far nascere Hub, ufficialmente attiva dal 2008. Seguiamo una linea nostra fuori dalle logiche di mercato, lavoriamo principalmente sui festival con dimensione europea, ovvero con più palchi e più giorni, è questo per noi è il vero festival rock. Siamo stati un po’ sfortunati con le location per Rock in Idro, una situazione molto difficile organizzativamente, per farlo crescere. Dall’idro scalo di Milano da cui prendeva il nome ogni anno siamo praticamente ripartiti da zero, e la cosa è diventata insostenibile. Nel 2014 abbiamo dovuto sospenderlo perché troppo rischioso a livello economico.
Hub ha proseguito il suo percorso con le sue band, con un rapporto particolarmente stretto con alcune, in particolare del mondo punk, e abbiamo poi iniziato il Bay Fest che è più piccolo di Rock in Idro, si parla di 10mila presenza al giorno, ma ha una sua sede fissa e una sua identità, in luogo bellissimo, che ci ha permesso di sviluppare anche altri progetti, come la presa in gestione di tutta l’area Beky Bay, dove è possibile fare più eventi.
Continuiamo naturalmente a lavorare sulle tournée e sui concerti a livello nazionale, abbiamo investito molto sul Carroponte.
Beky Bay e Bay Fest vanno a braccetto?
In realtà queste due realtà distinte si uniscono nel giorno del Bay Fest, prima eravamo ospiti del Beky ora invece gestendolo insieme a LP Rock Events abbiamo esteso l’offerta con benefit maggiori. La stagione del Beky Bay è stagionale, abbiamo rinnovato e ristrutturato tutti gli spazi per renderlo ancora più bello e sicuro. Ci sono spiaggia libera, servizi, docce, bagni, campi e attività sportive, ristorantino fish bar, cocktail bar, chiosco da ristorazione veloce, un palco anche per attività serale per concerti e dj set. Dunque una spiaggia aperta e attiva dalla mattina presto fino a notte fonda. Il programma è confermato, il calendario è diversificato ed è tutto sul sito web.
Una realtà in continua evoluzione, lo abbiamo in gestione per 7 anni e lo faremo crescere sempre di più, tutto quello che non abbiamo potuto fare con Rock in Idro. Un ambiente dove non c’è cemento, è molto naturale. Il festival è l’evento più bello che ci possa essere, una giornata intensa e lunga, alla fine di un costo contenuto rispetto a più concerti singoli, si crea un clima di entusiasmo, di amicizia. E per il Bay Fest ci prepariamo al ritorno nel 2022 dei grandi artisti internazionali.
Punk in Drublic, un’altra situazione di concerto di stampo europeo che fa tappa in Italia grazie a Hub …
Il rapporto che abbiamo con la band che organizza questo festival a livello mondiale è storico, è iniziato nei primi anni ’90, e dunque quando Fat Mike ha annunciato la creazione di questo format in America, noi ci siamo proposti come promoter per l’Italia del Punk in Drublic cercando sempre il respiro internazionale. La seconda edizione sarà, pandemia permettendo, a maggio 2022, una delle prime manifestazioni musicali open air dell’anno, sarà al Carroponte, e stiamo aspettando di sapere quel saranno tutte le band che parteciperanno.
Che ne pensi dei concerti punk a sedere?
Il concerto punk rock è sudore, velocità, volume, potenza, ed è proprio dove il Covid colpisce di più. Siamo consapevoli che questa situazione impedisce lo svolgimento del concerto che noi preferiamo, il pogare, lo stare schiacciati sotto il palco, il divertirsi, dialogare con la band, salire sul palco. Pubblico e artisti sono molto uniti nei concerti punk, a differenza di altri generi musicali dove il distacco è la norma. Dobbiamo aspettare che tutto torni alla normalità, intanto godiamoci questa nuova dimensione acustica, restituisce una nuova visione delle stesse canzoni, che prendono una luce completamente diversa. Noi non ci arrendiamo, e cerchiamo di creare nuove emozioni e valorizzare anche un genere che spesso viene catalogato semplicemente come “veloce”, invece le canzoni hanno una loro struttura e una bellezza intrinseca indipendente dalla potenza e dall’energia. Punk e acustico sono mondi lontani e diversi che finalmente si incontrano.
I tuoi dischi del cuore?
Sicuramente “Quadrophenia” degli Who e “Road to Ruin” dei Ramones!
Articolo di Francesca Cecconi