Ancillotti, la famiglia per eccellenza del Metal italiano, torna con il terzo album, “Hell On Earth” (qui la nostra recesnione), fuori il 29 maggio 2020. Lo ammettiamo, non solo questo nuovo lavoro ci piace parecchio. Ci piacciono parecchio anche questi musicisti, che sono una garanzia, sia in studio che dal vivo, per soddisfare le nostre orecchie assetate di ottimo Heavy Metal.
“Hell On Earth” è il vostro terzo album, che uscirà sempre per Pure Steel Records. Dal 2009 a oggi come si è evoluta la band, un family project integrato dal vostro chitarrista, Ciano?
Bid – Ti risponderò molto sinceramente. Quest’anno è il nostro decimo anniversario e siamo molto contenti. Sono stati 10 anni di interminabili su e giù dall’Appennino, di dischi, di concerti, di tour in Italia e Europa, di viaggi, di vita insieme vissuta in maniera intensa e veramente con gioia, di cose belle e cose brutte per ognuno di noi, abbiamo riso ma anche pianto, abbiamo vissuto momenti in cui non è stato facile riuscire ad andare avanti, ma nonostante tutto non abbiamo mollato. Un anno fa siamo entrati in studio senza pensarci più di tanto, avevamo questi brani, potenti e densi di groove, non sapevamo come sarebbero venuti una volta entrati in studio, ma dentro di noi c’era la convinzione, fin dalle prime riprese, che il disco dovesse spaccare!
Ed eccoci nel 2020 e tra vari cambi di programma esce “Hell on Earth”, disco che rispecchia in tutto e per tutto quello che volevamo fare, cioè un disco con un sound e una produzione che ci potesse presentare al meglio in tutto il tutto il mondo! Oggi dopo questi 10 anni abbiamo una label in Germania, la Pure Steel Records, e il loro ufficio stampa che sta facendo un lavoro di coordinamento e promozionale egregio, tutte le radio di settore dalle più grandi alle più piccole stanno trasmettendo “Hell On Earth”. Per non parlare degli apprezzamenti e giudizi lusinghieri che ci stanno arrivando dai maggiori magazine, webzine e carta stampata mondiale .
Abbiamo un agenzia di booking, la Dmc Group Belgium, che cura i nostri concerti e tour sia in Europa che nel resto del mondo, e in ultimo – ma non in ordine di importanza – la nostra grande crew che si occupa dei nostri spostamenti, di tutti gli aspetti tecnici e logistici durante i nostri show, del merchandising, un grande staff fatto di persone che ci seguono mettendoci il cuore e l’anima facendoci sentire ancora di più una grande famiglia. Ecco, questi sono gli Ancillotti oggi.
Anche su questo nuovo album i testi sono del vostro autore storico James Hogg?
Bud – Purtroppo stavolta James Hogg, nostro storico curatore dei testi, non ha potuto essere della partita nella scrittura dei testi a causa di improrogabili impegni lavorativi, anche se questo non gli ha impedito di essere supervisore di tutti testi e di essere un prezioso sostegno in studio di registrazione per quanto riguarda l’esatta pronuncia essendo lui di lingua madre. Ancora grazie James!
I testi in questa occasione sono stati scritti dal nostro amico storico Giovanni Cardellino alias John Goldfinch, mente de “L’Impero delle Ombre”, che ha svolto un lavoro egregio secondo noi, lavorando a braccetto con me che gli davo gli input di partenza per elaborare i testi, e uno pseudo filo conduttore lungo tutto il disco che John ha focalizzato nel tema della “rivoluzione” e della rivalsa personale, interiore, una sorta di “guerra santa” dei giusti, della non violenza.
Il vostro è un Heavy Metal classico, senza compromessi. Quali sono le vostre influenze musicali maggiori? Che cosa ascoltate di contemporaneo?
Bid – Tutta la musica che abbiamo ascoltato fin da piccoli ci ha portato a quello che siamo oggi e al nostro modo di suonare. Lungo la strada e gli anni sono arrivati nuovi gruppi e nuove sonorità ma la matrice secondo me è sempre quella: Judas Priest, Accept, Black Sabbath, Ozzy…
A livello compositivo e di arrangiamenti, vi trovate mai a pensare in anticipo l’indirizzo di un vostro nuovo album o lasciate fluire tutto naturalmente?
Bid – Nei nostri precedenti dischi, compreso il primo Ep “Down this road together”, soprattutto all’inizio l’entusiasmo e le nostre esperienze prendevano il sopravvento, i brani nascevano di getto e così come uscivano, venivano registrati. Poi andando avanti abbiamo cominciato a soffermarci e a curare sempre di più ogni singolo brano, ma sempre con spontaneità e senza seguire una particolare linea, mettendo tutto quello che ci veniva e che avevamo voglia. Per “Hell On Earth” invece abbiamo cominciato a ”pestare” fin da subito. “Till the End” è stato uno dei primi brani composti, forse il tour europeo e le tante recensioni e commenti arrivati un po’ da tutto il mondo che ci ‘incoraggiavano’ a fare questo, cioè a suonare ancora più heavy!
I risultato è stato “Hell On Earth”, 9 brani intensi e veloci in cui non c’è un attimo di respiro, e molto sentiti da parte nostra. Avevamo anche la nostra classica rock ballad ma che per il momento abbiamo preferito accantonare. Vorrei spendere anche a questo punto due parole per il ”fratello” Gabry Ravaglia e per Jacob Hansen che hanno prodotto, mixato e masterizzato egregiamente questo album con la supervisione di Ciano, e ci hanno aiutato ad ottenere il muro di suono e la ”botta” che volevamo… grazie ragazzi!
Purtroppo la musica dal vivo è ferma in tutto il mondo per i motivi che ben conosciamo, per una band come voi l’attività live è il mezzo di promozione principale, state dunque pensando a qualche strategia alternativa per promuovere il nuovo album?
L’unica cosa che conosciamo è quella di andare in giro a suonare per far sentire e far conoscere la nostra musica e da lì incontrare e conquistare nuovi e vecchi fan. Il resto non ci appartiene. A riguardo invece sul nostro nuovo sito www.ancillottiband.com abbiamo aperto l’ ”Ancillotti Official Store”, dove potrete trovare tutto quello che ci riguarda dai cd/lp, t-shirt di tutti i nostri album, e accessori con il nostro logo.
Visto il particolare momento e lo stop forzato dei live, abbiamo pensato di offrire a chi ci segue, a prezzi scontati o con offerte speciali quello che normalmente acquisterebbero dai noi durante i nostri show e che non è possibile trovare altrove, per cui ragazzi fate un salto nel negozio online se siete interessati all’acquisto di qualcosa di particolare: Eddy e Cesco, i nostri merchandiser, saranno a vostra completa disposizione per farvi arrivare direttamente a casa e in brevissimo tempo tutto quello che vi interessa.
Potete farci un track by track dell’album?
Bud – Il sound del disco e davvero esplosivo e stavolta ci abbiamo messo l’anima, è un grande lavoro di squadra! Suoni potenti e produzione ai più alti standard europei, abbiamo pezzi mid-tempo rocciosi e quadrati, altri più speed vecchia scuola che vanno come le locomotive impazzite! Insomma siamo molto carichi e soddisfatti e sicuramente impazienti di farvelo ascoltare. Ora entrando nel merito dei testi sarei felice di farvi un track by track dei pezzi scritti da John:
“FIGHTING MAN”: la storia di un nuovo inizio di un uomo che non si da per vinto ed è pronto a combattere per riavere la sua vita; testo in pieno concept “aperto” del disco, dove incomincia la lotta, la guerra, magari interiore, una rivoluzione personale.
“REVOLUTION“: questo brano è il nostro primo singolo e primo official video che sta andando alla grande e qui la Rivoluzione la si fa con la musica, col Metal, con gli Ancillotti! Questo è un vero e proprio rock anthem, un inno al suono vibrante di una metal band in concerto, e una Magia, un tornado di energia positiva sprigionata da un muro di elettricità e di watts che ti travolge! Il testo è un chiaro ma sentito tributo al tipo di inno Rock Metal reazionario anni ’80 tipo “You can’t stop r’n’r” dei Twisted Sister o “Living after midnight” dei Metal Gods.
“FIREWIND”: sempre di guerra qui si parla, ma della guerra vera purtroppo, in un retaggio quasi da guerra fredda anni ’80. La paura, la paranoia. quel sentimento di scoramento e di sfiducia nei confronti del futuro. L’immaginario romantico dei war movies si scontra con le crude e sanguinarie immagini di continue guerre fratricide trasmesse in TV. E allora, mal volentieri con un carico di responsabilità e in difesa dei suoi cari e dei valori di libertà, che il protagonista del pezzo indossa il guanto di ferro… usa il suo “iron fist”!
“WE ARE COMING”: questo pezzo è il diretto seguito di “Revolution”, la perfetta celebrazione live della metal band. Parla di come il concerto sia un evento grandioso, catartico, una danza ipnotica e atavica che ti fa volare alto con gli elementi primari quali il R’n’R e il suo carico elettrizzante e anche eccitante.
“BLESSED BY FIRE”: è il rapporto tra una persona ferita (da una perdita, un dolore, una malattia) e una mano amica che si tende a supporto, in aiuto, che esorta a non abbattersi, a combattere sempre, un sentimento nobile e raro. Fortunati poi quelli che trovano un parente o un amico che gli stia accanto in quella che è una guerra quotidiana, che poi è il tema preso largo di questo album: la guerra intesa anche come battaglia personale, per la libertà, e una rivoluzione dentro noi che ci fa affrontare il mondo là fuori.
“BROKEN ARROW”: parla dell’epopea e dello sterminio degli indiani d’America, dei nativi, la vera popolazione indigena; qui sono narrate le gesta di Broken Arrow, un capo tribù che non si arrende alla colonizzazione selvaggia dei predoni del vecchio mondo e difende con orgoglio e a testa alta il suo popolo e la sua gente, a ogni costo. I pellerossa presi come esempio di resistenza all’abuso di potere, contro lo status quo.
“ANOTHER WORLD”: pura critica ecologista pre-Greta (si direbbe in questi giorni) anche se il testo è precedente. Parla di un nuovo mondo desiderato, del pianto disperato della terra, violentata dall’avidità e dall’incuranza umana. Il protagonista vuole cambiare mondo, ambiare pianeta. Anzi, è qui il senso del testo: cambiare il pianeta, questo pianeta. O piuttosto cambiare sé come uomo, il comportamento distruttivo e anti-ambientalista della razza umana. Il nuovo mondo è un nuovo modo di vivere il pianeta, quello giusto!
“FRANKENSTEIN”: qui siamo nel campo di competenza di John, così si può sicuramente affermare! La storia è quella classica degli horror gotico romantici della Universal, con uno dei suoi protagonisti, ossia il mostro creato dal Dr Frankenstein, energumeno composto da pezzi anatomici di cadaveri trafugati nei cimiteri nella cupa notte; corpo assemblato e rianimato dalle scariche dei fulmini, poi scappato al controllo del suo creatore. Ma c’è un problema; incomincia ad affiorare nella “creatura” una sorta di primordiale coscienza che lo fa interrogare e struggersi sul perché lui non abbia un anima, cos’è l’anima, e soprattutto un cuore. Lui ha il desiderio di amare, ma non ha materialmente un cuore!
“TILL THE END“: questo è il nostro secondo singolo e finiamo il disco davvero col botto. Il testo recita La terra in cui viviamo sta morendo, dolce madre natura piangerà, Sai che la fine sta arrivando, sprecando la terra e il cielo! Corro veloce, combatto per sempre …fino alla fine sono vivo, per il futuro … fino alla fine. Questo testo e la summa dello pseudo concept rivoluzionario/ambientalista, che senza nessun piano a tavolino si è auto-sviluppato, semplicemente. Madre natura, il nostro pianeta è in difficoltà (a causa nostra!), che fare? Una sana e cazzuta rivoluzione, una fottuta guerra all’ignoranza, al menefreghismo. E quale colonna sonora migliore di un disco degli Ancillotti di puro Heavy Metal italiano?
Articolo di Andrea Bartolini