“Un amore spropositato per il Fuzz e per un certo Garage sciacquato in fangose acque blues”. Questa è la nostra sintesi della recensione del primo album degli Animaux Formidables “We Are All Animals”. “Sono solo in due, ma pestano duro e in modo originale” è invece quella del nostro report di uno dei concerti del loro tour promozionale. Ma chi sono questi animali formidabili, che si celano dietro maschere in lattice nero a forma di gattini? L’ho capito meglio mentre eravamo chiusi in piedi nel bagnetto di servizio del locale dove avevano appena finito di suonare, dopo che ci eravamo fatti sonore risate sulla situazione inusuale. Ma prima dell’esperienza musicale ho scoperto due bellissime e accoglienti persone. Non perdete di ascoltare il loro album (la nostra recensione) e di vederli live!
Intanto, da dove viene il nome Animaux Formidables?
Mr. Formidable: Siamo tanto appassionati di animali innanzitutto perché viviamo con due gatti, un cane, ci sono stati altri gatti prima, quindi volevamo trovare trovare un nome che metta in evidenza la connessione con gli animali, che sono esseri formidabili …
Siete vegetariani?
Mrs Formidable: Sì, ammetto che lo sono da poco e dico, mangiate quello che volete ma non a in casa mia. Poi anche il concetto dell’essere umano che è comunque un animale in quanto avente anima, in quanto motore è un’anima però ce lo dimentichiamo, veniamo soggettati ad altre cose invece siamo degli animali formidabili. Facciamo parte anche noi esseri umani del mondo degli animali e non dobbiamo dimenticarcelo sotto mille punti di vista
Siete una formazione abbastanza recente, come è nata l’idea di una band di famiglia, visto che siete marito e moglie?
Mr Formidable: Avevamo entrambi progetti artistici differenti però volevamo da tempo trovare una connessione tra di noi. Poi ci siamo sposati e abbiamo detto che facciamo? Facciamo un figlio? Compriamo casa? Facciamo una band? La cosa è nata così, siamo andati in sala prove per sfogarci ma doveva essere una cosa tra di noi. Non avevamo alcun tipo di immagine, poi invece senza neanche accorgercene questa cosa ha preso il sopravvento, spronati un po’ dagli amici e dal fatto che ci divertivamo, si è incastrato tutto senza neanche pensarci
Il processo creativo che ha portato ai brani dell’album com’è avvenuto?
Mr Formidable: Le primissime cose nascevano come una sorta di jam session nella quale partivamo da un pattern ritmico o da un’idea melodica e univamo le due cose un po’ a oltranza o giravamo su un riff, poi in qualche modo il tutto si auto-strutturava verso una forma canzone. Diciamo che creavamo queste linee ritmiche e melodiche che si incastravano bene, gli davamo una forma canzone, quindi strofe e ritornello, io facevo delle sorte di vocalizzi poi insieme scrivevamo il testo che filasse, e in un attimo ci siamo trovati ad avere un bel po’ di canzoni. Alcune le scartavamo, altre invece diventavano qualcosa che volevamo continuare a lavorare e poi affinare successivamente. Così ci siamo trovati ad avere un album praticamente pronto
Una volta che avete visto che il progetto prendeva concretezza e struttura avete cercato un’etichetta discografica giusta per voi, e il vostro progetto ha preso forma velocissimamente rispetto ai tempi del music business. Avete anche studiato un’immagine particolare, non conosciamo il vostro volto…
Mrs Formidable: Come tutta questa cosa abbia preso forma nella nostra mente creativa, sembra quasi un po’ hippie raccontarlo, ognuno di noi ha portato un’idea nel progetto ma era una cosa spontanea, abbiamo messo in questo progetto ciò che ci piace e che ci rispecchiava, a me piacevano le paillettes del Glam Rock, a lui piaceva più il fuzzone garage e quindi abbiamo unito semplicemente questi due mondi e hanno funzionato.
Sembra che ci sia uno studio accurato o meglio una fusione delle vostre individualità artistiche…
Mr Formidable: C’è un parallelismo secondo me tale e quale al processo di creazione dei brani, nel senso che assembliamo delle cose che vengono da sé, poi dopo le affiniamo; lo stesso è successo con l’immagine: abbiamo messo delle idee comuni che funzionavano e poi dopo le abbiamo curate un pochino, però di per sé la base di partenza era già auto-strutturata in qualche modo, il risultato è l’espressione di noi come artisti.
Scegliere la strumentazione essenziale e abbastanza analogica vi ha aiutato a sviluppare il vostro suono, che però non è affatto essenziale? Come fate questa magia?
Mrs Formidable: Passiamo tantissimo tempo nella ricerca per esempio delle pelli dei tamburi, che sono artigianali, così come i microfoni e i pedali. Curiamo in modo maniacale i dettagli degli strumenti, perché sono pochi e devono suonare bene anche singolarmente e soprattutto in ogni situazione live, indipendentemente da chi ci fa i suoni nei vari locali, perché si deve sentire tutto bene
Durante il concerto sembrava che ci fosse pure un bassista …
Mr Formidable: Quella è una scelta perché è sdoppio il segnale della chitarra, uno dei due viene ottavato in basso e finisce in ampli da basso quindi c’è sempre un unisono, non è una linea di basso marcata come ci fosse un bassista ma dà quella sensazione che siamo in tre a suonare.
Immagino la difficoltà sia adattarsi ai singoli locali per suonare dal vivo, non avete un vostro fonico e fate tutto da voi.
Mr Formidable: Come diceva Mrs, ci aiuta la ricerca che abbiamo fatto sui suoni, sui microfoni, sulle pelli, sui pedali, qualsiasi fonico base restituisce in maniera trasparente quello che noi stiamo dando come fonte e poi basta solo livellare i volumi, che sia il posto piccolo o il palco molto grosso bene o male usciamo come noi vogliamo.
La musica contemporanea vi ispira?
Mr Formidable: Gli artisti che ci piacciono e che ascoltiamo di più o sono morti o non suonano più, questo è il nostro grande problema: Nirvana, Beatles … Però c’è da dire che non siamo fissati con niente, ascoltiamo veramente di tutto, ci piacciono molto gli Arctic Monkeys, l’Elettronica soprattutto nordica quindi anche un po’ dark e un po’ inquietante, però anche nel Pop ci sono delle canzoni fighissime … Per assurdo ultimamente gli ascolti che facciamo tendono a essere molto meno rock, più che altro perché abbiamo proprio voglia di nutrirci di qualcosa un pochino differente anche se sono legato ai classici rock del passato.
Articolo e foto di Francesca Cecconi