Fabio Fabbri è un rocker. Ce ne sono pochi come lui in Italia. Per lui la musica è tutto. È attitudine; è feeling; è un veicolo espressivo più che le parole stesse, Da session man ad artista solista fino ai 4 dischi con i General Stratocuster and The Marshals, Fabio ha portato avanti la sua idea di Rock’n’Roll nel quale passato e presente si fondono alla ricerca di un equilibrio sempre diverso.
L’incontro con il cantante e fashion designer Keanan Duffty al Polimoda di Firenze è stato una delle tante sorprese che hanno caratterizzato la carriera di Fabio. Il loro debutto insieme come Slinky Vagabond, “King Boy Vandals” (qui la nostra recensione), nato durante la pandemia, è un piccolo miracolo di equilibri nel quale hanno trovato posto anche collaborazioni illustri con Midge Ure, Dave Formula (Visage), Martin Turner (Wishbone Ash), David Torn (David Bowie), Richard Fortus (Guns & Roses) e Tony Bowers (Simply Red). La sorte. Questa è la parola chiave, intorno alla quale si districa la storia di Fabio Fabbri, quella storia che oggi è pronto a raccontarci.
Fabio ringrazia Niccolò Sbaraglia, Sara Pietropaolo e Massimiliano Giornetti del Polimoda per aver ospitato l’intervista nella bellissima sede.
Articolo di Jacopo Meille, video di Francesca Cecconi, video-editing di Claudio Rogai