Pistoia Blues Festival: dopo due anni di stop si torna finalmente in una delle piazze medievali più belle del mondo, e si apre la 41/ma edizione con il padre del Blues italiano, per un concerto fatto con il cuore.
Nel backstage nella corte interna il Palazzo comunale, dopo il soundcheck sotto il sole a 40 gradi, a fianco di uno dei cavalli di Marino Marini, scultura tra gli emblemi della città e del suo artista moderno internazionalmente noto, incontriamo un puma, il Puma di Lambrate, Fabio Treves; ha la sua armonica in tasca, e voglia di parlare di Blues. Tanti sono gli aneddoti della sua lunga carriera, della sua vita.
Artista generoso anche fuori del palco, ci regalerà più tardi il concerto (la nostra recensione) – insieme alla sua Treves Blues Band, e all’amico Eugenio Finardi accompagnato da Giuvazza – che abbiamo atteso per anni, qui a Pistoia. Fabio non è nuovo in questo Festival, piuttosto fa parte delle sue trame, della sua storia, che potete leggere nel libro che la ripercorre puntualmente “Sweet Home Pistoia”.
Ci salutiamo a notte fonda quando, con i guanti da lavoro, va a smontare la sua personale attrezzatura, perché il mio amplificatore è sempre stato con me, è come un figlio, e non voglio che prenda neanche un piccolo colpo, e allora me ne prendo cura da solo. Ma ci rivedremo presto Fabio, Pistoia è casa tua!
Articolo di Francesca Cecconi, foto di Damiano Giangaspero
Si ringrazia Visit Pistoia e il Museo civico di arte antica di Pistoia per l’ospitalità