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Scott Gorham intervista

Uno dei più grandi chitarristi dell’Hard Rock degli anni leggendari del genere e il suo talento anche artistico

Beh, chi è Scott Gorham, lo sapete, se siete rocker. Uno dei più grandi chitarristi dell’Hard Rock degli anni leggendari del genere: una delle chitarre gemelle dei Thin Lizzy.  Tre anni fa, Scott ha pubblicato un disegno chiamato “The Fan” sui social media per commemorare quello che sarebbe stato il compleanno di Phil Lynott. Questo disegno molto personale ha ottenuto migliaia di risposte positive e i fan hanno chiesto se ci fossero altri disegni e dove potessero acquistarlo. Ci sono voluti altri tre anni per convincermi e accettare di presentare al pubblico alcuni disegni della mia collezione. Non mi sarei mai aspettato di mostrarli a qualcuno. Fino ad ora  Leggete il nostro articolo su una diversa forma d’arte che Scott ci ha recentemente svelato, per poi approfondire nella nostra intervista. Un piacere immense per me, un onore e una grande emozione.

Mi piacerebbe sapere tutto su questa nuova avventura nel disegno, che in realtà non è nuova. È solo nuova per noi…

Certo! Avevo 13 anni quando ho iniziato a suonare, ma ho iniziato ad occuparmi di arte nel 1976/77. È stato allora che mi sono interessato per la prima volta al disegno, ed è stato più che altro per il fatto che, dopo essere stato in tour tante volte nelle stesse città, non hai più voglia di visitarle. Vuoi solo rilassarti in albergo, ma è un po’ noioso. Un pomeriggio eravamo ad Amsterdam e, passeggiando, ho visto questo negozio d’arte che sembrava davvero intrigante. Sembrava quasi magnetico, come se mi attirasse. Così sono entrato, senza voler comprare nulla, volevo solo dare un’occhiata. Ma alla fine sono uscito con due blocchi di carta da disegno e un paio di barattoli di matite e gomme, sono tornato in albergo e da lì ho iniziato a disegnare.

Uno si immagina che, essendo tu una grande rockstar, quando torni agli anni ’70, sia stato tutto donne, alcol e sesso e cose varie, invece disegnavi mentre eri in tournée. È una cosa insolita da sentire!

Beh, c’è stato anche quello, no? Ma ci sono momenti in cui vuoi riposare, prendertela comoda e stare da solo. Quando vai in tournée, sei con circa 15 persone, con le stesse 15 persone per circa tre mesi alla volta. Per questo vuoi staccarti dal branco e disegnare nella stanza d’albergo da solo, per riposarmi un po’, non vedere le stesse facce ogni cinque minuti, non sentire sempre le stesse battute, capisci cosa intendo?  È stato solo un modo per distrarmi, io lo chiamo staccarmi dal branco, mi ha fatto bene.

Non avendo ricevuto una vera e propria educazione artistica, da dove veniva l’ispirazione?

La musica è stata probabilmente la cosa più naturale per me, perché volevo suonare, avevo bisogno di suonare e l’ho fatto, e lo faccio ancora. Ero anche interessato all’arte, ho sempre avuto un grande rispetto per gli artisti, non avevo idea di quanto tempo ci volesse per disegnare o dipingere i quadri, quanta scuola ci volesse, se dovessero frequentare per anni la scuola d’arte o se non avessero frequentato affatto la scuola, come me. Sono cresciuto leggendo fumetti e mi sono sempre interessato ai disegni nei fumetti piuttosto che alla storia in sé, mi piaceva vedere come l’artista ritraeva l’eroe o il cattivo o qualsiasi altra cosa, questa era la parte interessante; quindi penso che sia stata una cosa naturale per me vedere se potevo farlo… Sai, sfidiamo sempre noi stessi per vedere se possiamo fare qualcosa che qualcun altro può fare! Poiché amavo così tanto l’arte, credo che sia diventato un po’ più facile per me, se fossi stata una persona che pensava: Non voglio andare in nessun museo d’arte, non voglio guardare tutto questo, sarebbe stato molto più difficile, ma essendo sempre in tour, potevo andare in tanti diversi musei di ogni forma d’arte.

Ti piace solo disegnare o ti piace anche dipingere e ancora non lo sappiamo?

Sai, sto pensando di provare, ma è un mezzo completamente diverso, che consiste nel mescolare colori e pennelli diversi, quindi penso che se dovessi farlo, mi ci vorrebbe un po’ di tempo per diventare almeno un po’ abile. Conosco un paio di amici artisti che si occupano di oli e acquerelli e mi hanno detto che è più difficile che disegnare! Ma potrei accettare la tua proposta, seguire un paio di corsi d’arte e imparare, sarebbe divertente, sarebbe un’altra sfida.

Si dice che quando un chitarrista ha molto talento e suona in modo molto artistico, suona a “colori”, quindi, visto che tu suoni già a colori, puoi anche dipingere a colori! …

Mi piace, “dipingere a colori”, sì, potrebbe essere un nome per il mio prossimo quadro, “Il dipinto a colori”, fantastico! Beh, forse hai ragione, ho una coordinazione nelle mani, che potrebbe aver reso le cose molto più facili, ma probabilmente quello che chiunque faccia arte ti dirà, è tutto nella tua testa e nella tua immaginazione. Ho parlato con altri artisti e quando vedono quello che faccio io, dicono: Non so come fai a pensare a queste cose, io non riesco a pensare così, dicono che devono avere un oggetto davanti a loro per poterlo dipingere o disegnare o fare uno schizzo. Io non lo faccio, mi limito a pensare a cose o a situazioni diverse in cui mi sono trovato e a fantasticare su come sarebbe se lo disegnassi così. Quindi ci sono pro e contro dell’insegnamento e del non insegnamento.

In passato ho avuto a che fare con musicisti classici, ai quali ho chiesto: Voglio solo che tu suoni questo pezzo molto semplice, che durerà solo 15 secondi, so che hai già in testa tutte le scale, tutti gli accordi e tutto il resto, quindi voglio che tu arrivi lì e improvvisi questa parte. A volte non ci riescono, continuano a dire: Beh, se l’hai scritto, posso farlo alla prima prova; e io mi comporto come se non sapessi scrivere la musica, non scrivo gli accordi, strimpello e poi li memorizzo. Questa è la differenza tra il musicista classico e il musicista rock: noi improvvisiamo, mentre il musicista classico è fantastico, ma legge quello che fa per ricrearlo perfettamente. Penso che ci sia una correlazione tra l’artista che ha ricevuto un’educazione formale rispetto a quelli come me, che prendono la matita e improvvisano sulla carta, è come nella musica.

Certo, c’è una grande differenza nell’approccio, ma il risultato è sempre arte, è solo un modo diverso di vederla.

Sì, non dobbiamo giudicare cosa è sbagliato e cosa è giusto, dobbiamo solo godercela. Non credo che ci sia un giusto o uno sbagliato nella musica o nell’arte, tutto dipende dall’ascoltatore o dalle persone che guardano quello che hai fatto, se gli piace o no, dipende da loro. Nell’arte possiamo infrangere tutte le regole e tutto è legale, questo è il mio modo di pensare.

Dobbiamo ringraziare sua moglie Christine e anche Jim Fitzpatrick per aver svelato la sua arte; perché non l’ha fatto tu?

È una domanda che mi fanno spesso, perché ho tenuto tutto segreto per quasi 38 anni e, come dice tu, non l’ho mai detto a mia moglie, non pensavo che sarebbe stata davvero interessata, non aveva mai mostrato interesse per i quadri d’arte, quindi perché avrebbe voluto guardare i miei? Quando per caso le ho mostrato un disegno, mi ha detto: Chi l’ha fatto?. E io ho risposto: Beh, l’ho fatto io, e lei ha detto: No, no, no, davvero, chi l’ha fatto? Io ho detto: L’ho fatto io, ok? E lei ha detto Ne hai altri? Le ho risposto: Sì, ho 35 anni di roba, gliel’ho mostrata e lei, sfogliando le pagine, ha detto: Oh, mio Dio, devi farci qualcosa. Ho discusso con lei, non volevo mostrare questo lavoro al resto del mondo, Questo è solo per me e ora è anche per te, ma saremo solo noi due a conoscerlo. Ma lei continuava a insistere che dovevo fare qualcosa, e lo ha fatto per tre anni e mezzo, io mi alzavo e uscivo dalla stanza.

Ma una delle cose che mi ha convinto a fare qualcosa è stata l’opinione di un mio grande amico, Dennis O’Regan, un fotografo rock di fama mondiale. Ho sentito dire che può prendere le tue foto o i tuoi disegni, metterli nel computer e ingrandirli, e ho pensato: Chissà come succederebbe con uno dei miei disegni. Così ho chiamato Dennis, sono andato a casa sua, lui ha dato un’occhiata a questa roba e mi ha detto: Devi farci qualcosa!

Quindi, come dico a tutti, se tua moglie dice che le piace quello che fai, si chiama amore, e hai bisogno di un agente esterno che lo guardi con obiettività; quando ricevi un elogio del genere da una persona che rispetti davvero, beh, devi pensarci su. Dennis mi ha fatto riflettere ed è per questo che ho deciso di fare coming out, se posso usare questo termine. Devo anche ringraziare Jim Fitzpatrick, il noto artista che ha realizzato la maggior parte delle copertine degli album dei Thin Lizzy. Mia moglie gli ha mostrato le mie foto su Zoom e io ero così spaventato che non sono riuscito a rimanere nella stanza, sono dovuto uscire perché non volevo sentire quello che diceva, ma lui era pieno di elogi e gliene sono stato molto grato. Queste tre persone, Christine, Dennis e Jim, sono state quelle che mi hanno convinto che potevo mostrare i miei disegni a tutti e che non aver paura di farlo, quindi ecco qua.

Ci sono altri musicisti, che disegnano e dipingono, Bob Dylan, Paul McCartney, Ronnie Wood, Paul Stanley, Joan Baez e molti altri. Siete musicisti, quindi siete artisti, potete esprimervi in molte forme…

Non avevo idea che anche tutti questi altri musicisti lo facessero! La cosa che mi piace è che sono tutti musicisti molto conosciuti, è molto bello. E se mi inserisci in quella lista, ti ringrazio davvero. Penso che tutti noi abbiamo questa vena creativa quando scriviamo e suoniamo musica e poi, all’improvviso, dopo aver finito un tour, non sei in studio, hai tutta questa energia accumulata dentro di te e vuoi tirarla fuori. Quindi penso che questo sia un modo positivo di tirare fuori l’energia creativa, è semplicemente tirare fuori quel pezzo di carta e lasciarlo andare, sai, semplicemente andare avanti. Questo è quello che succede a me, in ogni caso.

 Quindi il tuo prossimo album dovrebbe avere una copertina fatta da te!

Beh, mi piacerebbe molto, ma ci sono altre persone nella band, quindi dovrebbero essere d’accordo, proprio come dicevamo prima, magari non gli piace quello che faccio, ma sì, sarebbe divertente, penso che sarebbe fantastico. Nel frattempo ci stiamo dedicando alle magliette con le immagini che ho disegnato, stiamo cercando di capire quali immagini metterci su, quindi se le persone vogliono andare sul mio sito web si possono comprare una maglietta, sarebbe fantastico.

Scott Gorham interview

It’s lovely to know all about this new adventure in drawing, which actually is not new. It’s just new for us …

I was 13 when I started to play music, right? But I started to do the art in, I guess, 1976/77, something like that. And that’s when I first became interested in doing it, after you’ve been to so many cities so many times, you don’t really want to go sightseeing or whatever. You just want to kind of kick back in the hotel, which is kind of boring. We were in Amsterdam one afternoon, I just went walking around and saw this art store, and it looked really intriguing. It almost looked magnetic, like it was drawing me in. So, I went in, not wanting to buy anything, I just wanted to check it out. But as it turns out, I walked out with two pads of sketch paper and a couple of tins of pencils and erasers, went back to the hotel, and that’s when I started drawing, you know.

One imagines, you being a big rock star, when you go back to the 70s, all women and drink and sex and stuff, instead of you were drawing while touring. This is unusual to hear!

Well, there was that also, right? But there are times when you want to rest and just take it easy and be by yourself. When you go out on the road, you’re with about 15 people, with the same 15 people for about up to three months at a time. And that’s why I say you kind of want to break away from the herd and being able to draw in the hotel room by yourself, so I could rest up a little bit, not see the same faces every five minutes, not hear the same jokes over and over again, you know what I mean?  It was just a way for me to break away, I call it breaking away from the herd, and it was good for me.

Since you hadn’t received a proper artistic education, where was the inspiration coming from?

The music thing was probably more of a natural thing for me to get into because I wanted to get out, I wanted to play music, I needed to play music and I did, and I still do. I was also interested in art, I always had great respect for these artists, I had no idea how long it took, them to draw or paint the pictures, how much schooling did it take, did they have to go for years to art school or did not go to school at all like myself. I grew up reading comic books and I always went for the drawings in the comic books rather than the story itself, I liked to see how the artist portrayed the hero or the villain or whatever, that was the interesting bit for me; so I think it was like kind of a natural thing for me to see if I could do this … You know, we’re always challenging ourselves to see if we can do something someone else can do. Because I loved art so much, I think it became a little easier for me, if I was a person that thought, I don’t want to go to any art museum, I don’t want to look at all that, it would have been a lot tougher, but being out of the road, I could go out to these different museums of any form of art.

Do you like drawing only or are you also into painting and we don’t know about it yet?

I’m thinking of trying it, but it’s a whole different medium, mixing paints and colours the different brushes, if I was to do that, it would take me a while to get at least kind of proficient at it. I know a couple of pals of mine who are artists and they deal in oils and watercolour and they’ve told me it’s tougher than drawing! But I might take you up on that, take a couple of art classes there and learn, it’d be fun, it’d be another challenge.

It is said when a guitarist is very talented and he plays in a very artistic way, he plays with “flying colours”, so, since you’re already playing with flying colours, you can also paint with flying colors! …

I like that, “painting with flying colors”, yeah, that could be a name for my next picture, “The painting with flying colours”, cool! Well, you might be right, I do have a coordination in my hands that might have made things a lot easier, but probably what anybody who does art will tell you, it’s kind of all in your head and in your imagination. I’ve talked to other artists and when they see what I do, they go I don’t know how you come up with that stuff, I can’t think like that, they say they have to see an object in front of them so they can paint it or draw it or sketch it or whatever. I don’t do that, I just kind of think things or different situations that I’ve been in and fantasize about, what would this look like if I drew it like this? So there are pros and cons of being taught and not taught.

I’ve dealt with classical musicians in the past, where I’ve asked them to come in and told them I just want you to play this really simple bit here, it’s only going to last like maybe 15 seconds, I know you’ve got all the scales and all the chops and all that inside your head already, so really I want you to get there and just improvise this part. Sometimes they can’t do it, they keep saying, well, if you’ve got it written down, I can get it in the first take; and I act like I can’t write music, I strum it out and then memorize the chords. That’s the difference between the classical musician and the rock musician, we all improvise, where the classical musician is fantastic, but he reads what he does and he can recreate it perfectly. I think there’s a correlation between the taught artist and the taught musician as opposed to guys like me, where I grab the pencil and I improvise on the paper.

Right, there’s a big difference in the approach, but the result is always art, it’s just a different way of looking at it.

Yeah, we don’t need to judge which is wrong and which is right, we just need to enjoy it. I don’t think there’s any right or wrong in either music or art, it all depends on the listener or the people who’s looking at what you did, do they like it or not, it’s up to them. In art we can break all the rules and everything’s legal, that’s the way I think anyway.

We have to thank your wife Christine and also Jim Fitzpatrick for pushing forward you art; why didn’t you do it?

That’s a question I get asked a lot, why I kept everything secret for almost 38 years, and  like you say, I never told my wife, I didn’t think she would be interested really in it, she had never shown any interest in the art pictures so why would she want to look at mine? When I incidentally showed a drawing to her, she said so who did this? And I said, well, I did this, she goes, no, no, no, really, who did this? I said, I did this, right? And she said, do you have any more? I said, well, yeah, I’ve got 35 years worth of stuff. I showed it to her and she was flipping through the pages, she went, oh my god, you’ve got to do something with this. I argued with her, I didn’t want to show it to the rest of the world, this is just for me and now it’s for you also, but it’ll just be the two of us. But she kept insisting I gotta do something with this, and she went on for three and a half years when I would just get up and walk out of the room, right?

But one of the things that kind of convinced me that maybe I should do something is a an opinion from a great friend of mine, Dennis O’Regan, he’s a world famous rock photographer. I heard that he could take your pictures, or your drawings, put it on the computer and get them enlarged, and I thought, I wonder what that would look like with one of my drawings. So I called up Dennis and he said yeah, so I went over to his house and he looked through this stuff and he went man, you gotta do something with this stuff!

So as I tell everybody, if your wife says she likes what you do, it’s called love, you need an outside agent looking at it objectively, and when you get praise like that from a person that you really respect, well, you got to think about it. Dennis made me think about it, so that’s why I decided to come out, if I can use that term. I must also thank Jim Fitzpatrick, the well-known artist that did the majority of the Thin Lizzy album covers. My wife showed my pictures to him on Zoom and I was so freaked out, I couldn’t stay in the room, I had to walk out because I didn’t want to hear what he said, but he was just full of praise and I was just so grateful for that. These three people, Christine, Dennis and Jim, were the people that actually convinced me that I could show everybody else and not be afraid to do it, so there you go.

There are other musicians, drawing and paintings, Bob Dylan, Paul McCartney, Ronnie Wood, Paul Stanley, Joan Baez, and many more. You are musicians, so you are artists, you can express yourself in many forms…

I had no idea that all these other musicians were doing it also! The thing I like about it is they’re all really well-known musicians, which is really cool. And if you’re putting me on that list, I really thank you. I think all of us have this creative streak when writing and playing music and then all of a sudden you come off the road, you’re not in the studio, you’ve got all this kind of built-up creative energy in you, and you want to get it out. So I think that’s a positive way of getting that creative energy out, it’s just getting that piece of paper out there and just letting it rip, you know, just going for it. That’s what happens with me anyway.

So your next album should have a cover made by you!

Well, I would love that, but there’s other people in the band, so they would have to agree to that, just like we were saying before, maybe they don’t like what I do, then they don’t want to have anything to do with that on something that they play music on, but yeah, that would be fun, it would be great. What we’re doing in the meantime is we are diving into t-shirts with the images that I’ve drawn, we’re trying to figure out which images we should actually use, so if everybody wants to go to the my website they can buy a t-shirt, that would be great. I tell you what, when we stop the interview, leave me your address and I’ll send you one of the t-shirts over, my pleasure.

(My huge pleasure, Scott, really!)

Articolo di Francesca Cecconi

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