23/11/2024

Davide Van De Sfroos, Milano

23/11/2024

Public Service Broadcasting, Milano

23/11/2024

Holden, Roncade (TV)

23/11/2024

Ancillotti, Pistoia

23/11/2024

The Winstons, Torino

23/11/2024

Genus Ordinis Dei, Bologna

23/11/2024

Savana Funk, Arco (TN)

23/11/2024

Animaux Formidables, Prato

23/11/2024

Non Voglio Che Clara, Firenze

23/11/2024

Avion Travel, Jesolo (VE)

23/11/2024

Teho Teardo & Blixa Bargeld, Treviso

23/11/2024

Altre Di B, Bologna

Agenda

Scopri tutti

Seveso Casino Palace intervista

La band ha appena lanciato il progetto “Operazione Virtus” in favore dell’ospedale di Bergamo

In un questo periodo di lockdown avete lanciato due progetti molto interessanti. Il primo si chiama “Operazione Virtus” che è una compilation di gruppi italiani, il cui ricavato andrà in beneficenza all’ospedale di Bergamo e che si distingue per l’incredibile varietà di generi e stili, oltre a Rock che è il vostro genere anche se piuttosto contaminato da altre influenze e stili musicali. Raccontateci un po’ come si è svolta la produzione di questo progetto!

Ciao a tutti, dunque “Operazione Virtus” è nato in un momento in cui eravamo tutti chiusi in casa, ci siamo resi conto che come tutto il mondo musicale stava facendo c’era bisogno di un aiuto anche da parte nostra, e guardando a quanto già fatto da 24Sgrang che è una gang hip-hop che ha fatto una compilation per beneficenza, abbiamo pensato di fare lo stesso e abbiamo contattato tutti i nostri amici, chiedendo di contribuire a questo progetto che adesso è presente su Bandcamp con contributo minimo di 5 euro che andrà interamente in beneficenza.

Avete fatto qualche richiesta particolare ai gruppi, riguardo i pezzi, sono tutti già editi o ci sono pezzi scritti apposta per questo progetto e avete accettato qualsiasi tipo di proposta musicale ?

Sì, abbiamo accettato qualsiasi proposta e non abbiamo messo limiti al tipo di pezzi, abbiamo quindi accettato tutto,  pezzi editi, inediti, outtakes, anche perché essendo tutti in lockdown c’erano anche seri problemi per alcuni di poter registrare delle cose apposta per questo progetto. Siamo comunque rimasti più che soddisfatti dei pezzi inviati, tutti molto belli e vogliamo ringraziare tutte le band coinvolte in questo progetto.

Come state vivendo questo lockdown? Dovete stare lontani gli uni dagli altri, lontani dalla sala prove che è sicuramente il vostro habitat naturale…

Si è dura molto dura non poter suonare. Comunque diciamo che più che la sala prove ci manca il palco e la possibilità di suonare dal vivo. Comunque prima del lockdown siamo andati in studio e abbiamo registrato molto materiale che vorremmo far uscire e ci stiamo preparando a farlo.  Per il resto stiamo aspettando di poter tornare nella nostra sala per suonare insieme anche perché il nostro approccio alla musica non è così tecnologico e non siamo neanche attrezzati per poter suonare da casa o fare cose del genere. Inoltre il nostro modo di lavorare e di comporre si basa molto sul gruppo e siamo abituati a tirar fuori le idee e a lavorarci su tutti insieme.

Questo lockdown ci ha quindi frenato, ma abbiamo deciso di prendere la cosa con calma e di usare questa pausa per ricaricarci, anche perché a volte in una band vivere sempre tutto continuamente a stretto contatto gli uni con gli altri può anche essere non produttivo.

Siete riusciti a registrare del materiale nuovo prima del lockdown ma proprio durante questo e precisamente il 13 marzo è uscito il vostro singolo “Come Dici Tu” in italiano, voi fra l’altro scrivete sia in italiano che in inglese, ce ne parlate?

Diciamo subito che i Seveso Casino Palace in inglese appartengono al passato poiché abbiamo deciso di concentrarci sul cantato in italiano, è la nostra lingua e vediamo che il pubblico recepisce meglio quello che vogliamo dire; il singolo poi è la prova di quanto abbiamo bisogno di lavorare insieme a stretto contatto, è stato un lavoro corale partito da una serie di idee sottoposte a un processo di scrematura, poi con un lavoro fatto a tavolino siamo riusciti ad arrivare alla stesura finale, e per fortuna prima che si bloccasse tutto abbiamo registrato in studio. Il singolo è interamente  auto-prodotto da noi.

Nei vostri prossimi live set quindi figurerà anche questo nuovo singolo, avete in mente qualcosa per quando potranno ripartire i live ? Tipo includere qualche ospite del progetto “Operazione Virtus” nelle vostre esibizioni ?

A dire il vero proprio l’ultimo giorno permesso per le esibizioni live abbiamo suonato il 21 febbraio all’Alkatraz a Milano, per fortuna e in quella serata abbiamo avuto degli ospiti che poi hanno partecipato al progetto Virtus, non vediamo l’ora di poter tornare a suonare dal vivo in qualsiasi situazione ci venga proposta e di poter girare la penisola e suonare in posti nuovi. Avevamo dei progetti per un paio di date a Napoli che ovviamente sono saltati, e in questa ottica speriamo che il progetto Virtus magari ci aiuti a prendere contatti con varie realtà in tutta Italia visto che vi hanno partecipato artisti provenienti da tutta la penisola.

Adesso una domanda quasi d’obbligo alla quale dovete rispondere tutti e cinque. Qual è il disco che portereste con voi su un’isola deserta?

Massimo – Allora oggi ti rispondo un album qualunque di Bello Figo perché anche se rivedrei qualcosa della musica, mi sembra comunque il più vero e indipendente della scena attuale. Silvia – Io ti direi un album a caso di Beyoncè, perché ci sono nata, ci sono cresciuta e non potrei farne a meno. Fabiana – Oggi, ma se me lo chiedi domani magari ti do una risposta diversa, scelgo un album dei Twenty One Pilots, probabilmente “Vessel” o “Blurryface”. Gianluca – Facendo una scelta, probabilmente prevedibile per gli altri, ti dico “Appetite For Destruction” dei Guns N’ Roses. Salvatore – Io ascolto un sacco di generi differenti e vario in continuazione i miei ascolti però non posso rinunciare al metallo, quindi ti dico il primo album degli Iron Maiden!

Articolo di Francesca Cecconi

© Riproduzione vietata

Iscriviti alla newsletter

Condividi il post!