27/12/2024

Fast Animals And Slow Kids, Napoli

27/12/2024

Edoardo Bennato, Roma

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Quintorigo e John De Leo, Torino

28/12/2024

Fast Animals And Slow Kids, Molfetta (BA)

28/12/2024

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28/12/2024

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28/12/2024

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28/12/2024

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BardoMagno live Bergamo

Menestrelli di Feudalesimo e Libertà, la più importante community social italiana dedicata al Medioevo

La metà di agosto e i primi giorni di settembre, a Trescore Balneario in provincia di Bergamo, da trent’anni significa Bum Bum Festival: nato nel 1993, quella che era una tradizionale festa della birra è diventata uno dei maggiori eventi musicali a ingresso gratuito del Nord Italia, presentando alcuni dei grandi nomi della musica italiana e nuove proposte. Oggi come allora, la manifestazione è completamente gestita da volontari, che si occupano con accuratezza e gentilezza sia del settore ristorazione che della gestione degli eventi musicali e della sicurezza. Ho partecipato alla serata di chiusura, quella del 3 settembre, una domenica soleggiata, ma resa particolarmente gradevole dall’aria fresca del parco in cui si svolge questo festival. Arrivo giusto all’ora di apertura al pubblico, e percorrendo a piedi una strada sterrata la prima cosa che balza agli occhi è il bellissimo palco, nel mezzo di un enorme prato, dove gli artisti della serata stanno eseguendo il loro sound check.

Sugarcandy Mountains

Potresti indovinare chi sarebbero stati gli headliner soltanto osservando l’abbigliamento di gran parte dello staff e di alcuni fan che si aggiravano già nei paraggi, facendo qualche foto con il cellulare e curiosando l’area merch. Complice la natura rigogliosa del parco, sembrava di aver fatto un salto nel Feudalesimo, grazie a chi indossava abiti ispirati all’epoca, o anche solo dettagli particolari.

Sugarcandy Mountains

Si respira da subito un clima allegro, sereno e comunque professionale, io vengo messa a mio agio fin dal primo momento e, tra una chiacchiera e una porzione di patatine fritte, arriva presto il momento tanto atteso del concerto.

Sugarcandy Mountains

Puntuali alle 21 salgono sul palco gli Sugarcandy Mountains, e chi meglio di una band originaria di Bergamo poteva dare il via alle danze dell’ultima serata? Attivi dal 2009, propongono inizialmente un repertorio di cover blues, esibendosi in piccoli locali della zona, virando poi nel tempo sul genere Ska / Rock, salendo sui palchi delle feste liceali e dei centri sociali.

Sugarcandy Mountains

La pubblicazione del videoclip  “Pacchi Mortali” fa subito crescere la popolarità della band nel panorama bergamasco. Dopo la conquista di diversi premi e riconoscimenti, incidono il primo disco intitolato “Nel vostro recinto”, prodotto presso lo studio Suonovivo di Bergamo e pubblicato nell’estate del 2013. Dopo un periodo di pausa, tornano nel 2016 con un progetto per un nuovo disco, con un’attitudine prevalentemente rock: “Stati d’animal”. Il 29 aprile 2022 pubblicano il loro terzo lavoro, ” Sumo “, come l’acronimo scelto dalla band per il loro progetto musicale.

Sugarcandy Mountains

I brani che ci presentano questi otto musicisti spaziano tra diverse sonorità e atmosfere, ritroviamo anche lo Ska degli esordi, alternato a suoni potenti e decisamente rock. Bellissima la sezione fiati, destinata a rimanere impressa nelle orecchie degli ascoltatori, che sono già parecchi in transenna: è assolutamente chiaro che l’intento degli Sugarcandy Mountains è quello di far saltare e ballare chiunque sia all’ascolto della loro musica.

Sugarcandy Mountains

Gli artisti sono tutti dinamici e trasmettono realmente voglia di saltellare a tempo e dimenarsi, per esempio sulle note rockeggianti e un po’ funky di “Noise”, singolo tratto dall’ultimo album, magistralmente interpretato dalla profonda e calda voce del cantante Oscar Dordi ; molto divertente ” Dammi da bere Maria”, del 2013, Che simula una grande sbornia, detta con le parole di Oscar: a un certo punto ritroviamo gli artisti inginocchiati se non addirittura stesi sul palco, ubriachi sì, ma di musica e di voglia di fare casino, seguiti a ruota dal pubblico che si butta a terra in buona parte. Questa miscela ben riuscita anima fan di ogni età, e chi come me li scopre per la prima volta, non può che rimanere piacevolmente coinvolto nella loro energia, la voglia di ballare, stupire e divertirsi trascinati dalle sonorità rock, ska, funky generati da questa vivacissima formazione. Davvero bravi, alla fine del concerto raccolgono un bottino di applausi e complimenti dei presenti, che hanno continuato a fluire e aumentare di quantità man mano che il live procedeva.

BardoMagno

Finita la loro esibizione, si prepara alacremente il palco per gli headliner che chiuderanno l’edizione 2023 del Bum Bum Festival, cioè i BardoMagno, che già fanno fremere i fan ancor prima di apparire.
Sapevo che sarebbe stato un concerto completamente diverso da quelli a cui sono abituata (anche le mie costole) ad assistere, sapevo anche che mi sarei divertita, ma non immaginavo proprio che mi sarei divertita così tanto! I menestrelli di Feudalesimo e Libertà, la più importante community social italiana dedicata al Medioevo, che organizza gettonatissimi raduni, vedono la luce quando il frontman Valerio Storch scrisse l’inno di “Feudalesimo e Libertà”, appunto, con i Nanowar of Steel in cui milita come chitarrista. La cosa gli piacque talmente tanto che cercò di dargli un seguito, formando nel 2014 i BardoMagno.

BardoMagno

L’ovazione è d’obbligo, quando il nostro irriverente quartetto sale sul palco per la tappa bergamasca del loro tour  ” Li Bardi Son TourNati “, durante il quale presentano il loro secondo album in studio  “Li Bardi Son Tornati In Locanda”, uscito il 4 novembre 2022 e sul quale è basata quasi tutta la set list.
Per chi non fosse proprio ferrato sulle loro proposte, possiamo dire che i BardoMagno sono un gruppo rock / folk con sonorità medievali.

BardoMagno

Dicevamo, ecco sul palco, in un tripudio di effetti luminosi e fumo in quantità, i quattro “menestrelli de lo imperatore”  capitanati dal cantante Abdul Il Bardo alias Valerio Storch, alle pelli troviamo Fra’ Casso da Montalcino, all’anagrafe Edoardo Sala, accompagnato dal fedele fiaschetto di vino, Beroardo Arpeggiapalle (Joseph Ierace) alle tastiere, mentre  Svenwalter Lo Normanno (Massimo Volontè, che i fan dei Furor Gallico ben conoscono) si dedica alle sonorità medievali con i suoi strumenti come i flauti, la cornamusa, il bouzouki, che suona con leggerezza e maestria, letteralmente uscito da una miniatura amanuense.

BardoMagno

Il loro spettacolo è inconfondibile e unico, incentrato sulla musica e sul dialogo col pubblico, ogni brano viene abilmente presentato da un’introduzione semiseria e diciamocelo, a volte è impossibile non scoppiare a ridere, sia per il pubblico che è arrivato sciamando da ogni angolo in transenna, sia per gli stessi artisti. E non è semplice, per un vocalist, trattenere l’ilarità per intonare una canzone, mentre i compagni se la ridono a crepapelle con i fan. Ricordiamo però che dietro il divertimento e le battute che permeano tutta la performance ci sono “musicanti” abilissimi e di grande valore tecnico.

BardoMagno

Il live inizia con un problema alla batteria, e Abdul sdrammatizza subito richiamando il pubblico: Ci siete? Allora, ci siete? Iniziamo da schifo questo concerto, ma il pubblico esulta e canta con lui mentre si lavora per risolvere la faccenda. Fra’ Casso non si dispera più di tanto, e alza le spalle e il fiaschetto : Beviamoci su, si consola, e quando la batteria si rimette in carreggiata, Abdul si scusa scherzosamente con tutti per dover interrompere il suo intermezzo.

BardoMagno

Qui vedo solo una gran nebbia, esclama girandosi per guardare i suoi compagni che effettivamente si intravedono a malapena in quello che, più che fumo, sembrano le nebbie di Avalon, giusto per rimanere in tema.

BardoMagno

La loro filosofia si basa sull’utilizzo di basi di brani famosi, su cui vengono cantati testi “demenziali” , geniali nel loro genere, in cui la cronaca attuale viene traslata nel Medioevo con effetti esilaranti sì, ma ricchi di spunti intelligenti e azzeccatissimi parallelismi tra società feudale e odierna. Le usanze dell’epoca non sono, a voler ben vedere, sempre così distanti da quelle attuali.

BardoMagno

I BardoMagno sono sarcastici e assolutamente più seri di quello che sembrano. Il loro ultimo album è ricco di suoni tipicamente folk, alla Dropkick Murphys e Flogging Molly, per intenderci, canzoni pop e cover di brani italiani degli anni ’90 / ’00, come “Hanno Ucciso Carlo Magno” e “Drakkar Special” che ricalcano rispettivamente gli 883 e i Lunapop.

BardoMagno

Degna di nota è anche ” Cerveza Y Latifondo”, probabilmente il primo reggaeton feudale al mondo, il “Feudalton”, decisamente ballabile, la briosa voce di Abdul accompagnata dall’inseparabile chitarra fanno muovere il pubblico all’unisono, non mancano cartelli inneggianti ai nostri musicanti, e ovviamente non mancano pause dove si carbura a suon di fiaschetti e caraffe di vino: Ecco, ho capito che stasera suoneremo in quattro tonalità diverse, scuote la testa il vocalist mentre osserva i suoi compagni brindare, aizzati dal coro del pubblico: Giù, giù, giù! Per una volta, la macchina fotografica mi trema dal ridere e non per qualche ardito fan che mi atterra in testa dopo il crowdsurfing.

BardoMagno

Per quasi due ore, i fan parteciperanno a un concerto unico dove si canta, si ride a crepapelle con le battute al fulmicotone e gli scherzi che gli artisti si fanno l’un l’altro, sogneranno e contempleranno: i BardoMagno hanno molto da dirci e raccontarci, non dateli per scontati.

BardoMagno

Incredibile come il concerto volga velocemente al termine, un po’ come il vino, ricordano i nostri quattro: immersi nei giochi di luce, ci salutano sulle note della loro ” Ninna Nanna Del Feudo” trasmessa in sottofondo, mentre Svenwalter ci annaffia con un po’ di acqua residua della sua bottiglietta e fa un aeroplanino con la setlist, lanciandola sulla folla in delirio, dopo averci deliziato tutta la sera con le sue notevoli capacità nello suonare strumenti che non si vedono molto spesso sui palchi e la sua presenza leggera e disinvolta.

BardoMagno

Fra’ Casso, dal fiaschetto tristemente vuoto, lancia le sue bacchette, tutte, anche quelle di scorta, e lo stesso fa Abdul coi plettri; l’ultimo a salutarci è stato Beroardo, artista delle tastiere, che sulla passerella del palco ci mostra come si fa a finire tutto il vino rimasto nella brocca mentre il pubblico intona il coro Giù! Giù! Giù! per incoraggiarlo, se mai servisse. Per un attimo ho pensato che avrebbe tirato qualcosa come i suoi compagni, la brocca in questo caso, ma no, è stato assolutamente clemente con noi astanti.

BardoMagno

Dopo i saluti e le foto di rito, i BardoMagno scendono dal palco e sembra quasi che davvero tornino in locanda, come recita la loro canzone: magari sì, ma prima si godono il bagno di folla e i meritatissimi complimenti di fan, amici e conoscenti. Io prendo la strada di casa, un po’ dispiaciuta di lasciare quel luogo dove mi sono sentita subito a mio agio e dove mi sono tanto divertita, ma ho portato con me il calore di nuove conoscenze, esperienze e un’ultima risata che proprio non voleva saperne di smettere.
Grazie BardoMagno e sempre Viva lo Imperatore!

Articolo e foto di Simona Isonni

 Set list BardoMagno Bergamo 3 settembre 2023

  1. Li Bardi Son Tornati In Locanda ( Deus Lo Vult)
  2. La Cintura Di Castità
  3. Clodoveo
  4. Allo Kebabbo Non Resisto
  5. Game Of Signorie
  6. Io Ghibellino
  7. Avignone
  8. Nel Mio Feudo
  9. La Peste Nera
  10. Cerveza Y Latifondo
  11. Don Rodrigo Avea Ragione
  12. Hanno Ucciso Carlo Magno
  13. Drakkar Special
  14. Magister Barbero
  15. Federico II C’è
  16. Ninna Nanna Del Feudo (registrazione)
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