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Born Of Osiris live Milano

Nel bill della serata di fuoco infernale anche Ultima, Human Deception, Sharks In Your Mouth

State passando bene la vostra estate, tra un ghiacciolo, un bagno in mare e una passeggiata sui monti?
Davvero pensavate di esservi liberati di me e dei miei racconti di ossa pestate e gironi infernali? Pensavate male, rieccomi con una nuova puntata metropolitana di  Speriamo di uscire vivi di qui, anche se in questo caso di infernale c’è soprattutto il caldo, incubo del pomeriggio del 13 agosto che mi vede spiaggiata sul marciapiede davanti allo Slaughter Club di Paderno Dugnano, per una nuova serata uscita dal cilindro magico di Hellfire. Con la stessa vitalità di Anubi attendo l’apertura delle porte in una pozza d’ombra in mezzo al cemento, ascoltando growl degni dell’Ade provenire dai soundcheck all’interno; complice il periodo vacanziero, a due giorni da Ferragosto, la ressa non è esagerata ed entro nel locale con tutta calma, osservando il palco settato di tutto punto, con la batteria degli headliner avvolta da un drappo nero e posta su un piano rialzato rispetto a tutto il resto. Mummificata, penso tra me pensando agli headliner che la utilizzeranno, mentre mi balzano agli occhi gli enormi ventilatori rivolti verso il palco e uno, più discreto e mobile, appeso in alto sul muro sopra la transenna. Fa già un caldo assurdo con la sala pressoché vuota, in una manciata di minuti siamo tutti viscidi come anguille, e tutto deve ancora cominciare.

Ultima

Quattro sono le potenti band del menù di stasera, delle quali tre portano alta la bandiera italiana: aprono le danze i giovani Ultima, emergente formazione progressive metal/djent nata nel 2016. Giovani, ma sanno assolutamente il fatto loro: nel 2022 partecipano al Ruvido Sound Contest, e calcano il palco senza timidezze o tentennamenti, condividendo con il pubblico la forte passione che li lega, liberi e abili a sperimentare nuovi panorami musicali, presentando testi forti e ricchi di simbologie.

Ultima

Dopo l’uscita del loro ep di debutto “Meritatum” e il nuovo singolo “Defendant”, uscito il 16 maggio 2024 per Superbia, la band punta a lavorare su un full lenght e a portare i loro live carichi di intensa passione anche fuori dall’Italia. Troviamo il nuovo singolo in scaletta, dal testo intenso e delicato nei contenuti, espresso con voce clean e scream ed enfatizzato soprattutto dalla musicalità djent, quindi ritmi sincopati, poliritmie, complessi riff e variazioni tra tonalità basse e alte, dei quali i giovani artisti fanno uso con esperienza e soprattutto divertendosi un mondo.

Ultima

Peccato solo che siano stati accolti da una sala quasi vuota ancora, ma i presenti hanno fatto in modo di far sapere loro quanto siano stati apprezzati con applausi e headbanging.

Ultima

Alla fine della loro esibizione, in attesa della seconda band, i fan si fiondano a respirare ossigeno fuori dalla porta, io asciugo viso e macchine fotografiche con un asciugamano che mai avrei pensato di utilizzare davvero, i potenti ventilatori in direzione palco vibrano come le turbine del Titanic, ed eccoci pronti per gli Human Deception, band melodic metalcore nata nel 2021 che gioca in casa, essendo originaria di Milano. Finalmente ho il piacere di ascoltare e vedere questo gruppo nel pieno della performance, essendomeli persi quasi del tutto per motivi burocratici in un’altra occasione.

Human Deception

Potenti, esperti, disinibiti e dalla battuta pronta, gli Human Deception hanno partecipato a rinomati festival come il We Are Deathcore Fest e condiviso il palco con grandi nomi quali Enterprise Earth e Shadow Of Intent (il nostro report).

Human Deception

Dopo la pubblicazione di singoli di successo come “Altar Of Madness” e l’omonimo “Human Deception” con Johnny Ciardullo dei Carcosa, raccolti nell’album “Rose”, abbiamo ascoltato il nuovo lavoro “Dark Roots” , uscito in streaming il 5 aprile 2024, che vede la collaborazione con la potente Valis Volkova, cantante e attrice britannica, attualmente vocalist della band londinese She Must Burn.

Human Deception

Esperienza ovviamente non replicabile live a questo giro (un’esecuzione di questo brano con entrambi i vocalist sarebbe niente male, da mettere nella wishlist, chissà!), ma noi rimaniamo estasiati dall’intricato intreccio di chitarre a formare una vera e propria coltre di melodie, mentre la severità e il rigore tipici del Deathcore, insieme  a un  growl straziante e abissale, vengono mitigati da elementi sinfonici, che sono poi un po’ il biglietto da visita di questa interessante e vigorosa formazione.

Human Deception

La sezione ritmica condisce il tutto con parti decisamente groovy, i fan iniziano ad aumentare di numero e a essere meno letargici, anche se in questa penuria di ossigeno ogni movimento costa caro ed ettolitri di sudore: ancora una volta torno a rivivere lo spauracchio di lenti appannate dall’umidità quasi tropicale.

Sharks In Your Mouth

Invocando il dio norreno delle foreste invernali norvegesi, poiché quello egizio mi è ignoto, mi accascio in un angolo del pit osservando la preparazione del terzo gruppo: gli Sharks In Your Mouth da Ancona portano il loro Metalcore/Djent sui palchi dal 2011 e torreggiano fieramente dall’alto del loro centinaio di live, nazionali e internazionali, nei due anni di attività pre-pandemia, due album, oltre a più di venti milioni di visualizzazioni solo su Youtube e Spotify.

Sharks In Your Mouth

I nostri squaletti nostrani salgono sul palco per saziare la loro fame, pronti a ribaltarci, ma anche per saziare i nostri condotti uditivi: i brani della set list sono tratti quasi completamente dall’ultimo album “Sacrilegious”, uscito il 21 luglio 2019, un concept album in realtà, ambientato nell’Italia centrale di fine ‘700 e che narra di una setta riconoscibile dai tratti neri sui volti degli artisti stessi durante i live, le “Black Tears” per riprendere un loro brano; in questo loro ultimo lavoro, gli Sharks In Your Mouth si discostano dagli stereotipi -core valorizzando i loro suoni con arrangiamenti funzionali alla trama e facendo anche qua ricorso allo Djent, anche se non mancano brani old- style e torci budella come “The Covenant”, dove il potente vocalist Andrea Pali ruggisce rabbiosamente in puro stile metal/deathcore.

Sharks In Your Mouth

La sauna è inclusa, conferma l’irrefrenabile frontman ai suoi fan che rispondono in gran numero al suo aizzare a circle pit e wall of death: anche se c’è abbastanza spazio per tutti per muoversi in sicurezza, mi dileguo come un’ombra quando le persone iniziano a spintonare. Per una mezza volta che non mi spezzo le clavicole, rifletto al sicuro nel lusso del pit surriscaldato, strofinando per la trilionesima volta lenti e corpi macchina.

Sharks In Your Mouth

Di sicuro è impressionante quanto questi ragazzi possano suonare cupi e allo stesso tempo estremamente melodici, direi quasi baroccheggianti a tratti, senza mai smettere di estrarre ruggiti tonanti e toni bassi dai loro strumenti mentre Andrea alterna sapientemente clean voice e scream. Molto bella e scatena mosh la cover in chiave metal di “Lose Yourself” di Eminem. L’appuntamento con gli squali nostrani è all’angolo merch, e forse ancora prima è all’angolo ossigeno fuori dalle porte.

Born Of Osiris

Ora lo stage è nelle mani di roadie e tecnici che lo preparano per gli headliner di oggi, compreso ventilatore supplementare che non so a cosa possa effettivamente servire: i progressive/metalcore Born Of Osiris, nati a Palatine, Illinois, nel 2003. Nel loro curriculum abbiamo vari cambi di nome, 6 album in studio, 2 ep, 15 video, 26 singoli, tanto per gradire, signori miei.

Born Of Osiris

Il mood della sala cambia in un battibaleno, e se prima le luci potevano anche essere abbastanza soddisfacenti, fotograficamente parlando, si piomba ora in un buio che rimarrà quasi sempre invariato nel corso del set se non per poche, sporadiche luci di cui dovremo imparare in fretta i tempi, sperando vadano a colpire il punto desiderato, e lampi strobo al limite delle convulsioni.

Born Of Osiris

La calura è claustrofobica, sembra di essere in un sarcofago, per rimanere in tema con questa band: stasera il palco potrebbe non essere tra i più grandi, la sala potrebbe non essere gremita a pieno carico, ma il mob progressive metalcore non toglierà il piede dall’acceleratore, e non si calmerà. Band come questa non si palesano molto spesso; la loro energia e tenacia sono qualcosa a cui la maggior parte dei gruppi vorrebbe poter aggrapparsi durante la loro crescita. Resistendo alla prova del tempo, i Born Of Osiris sono diventati una delle formazioni più influenti della scena metal.

Born Of Osiris

Giù le luci quindi, mentre i fan, alcuni dei quali seminudi, urlano e fischiano inneggiando ai loro beniamini; io non vedo assolutamente nulla nel pit, mi riprendo solo quando l’illusione di un raggio di luce illumina quel tanto che basta l’ingresso sul palco dei figli di Osiride, di nero vestiti e quindi ancora più difficili da individuare.

Born Of Osiris

Metal, Deathcore, Prog – Metal, chiamatelo come volete, il suono che questa band padroneggia ad arte ha elementi di molti generi e stili musicali diversi. L’imponenza del loro modo di suonare, proprio come in fase di registrazione, è a dir poco sorprendente; è chiaro che questi abili artisti si prendono il loro tempo per lavorare sodo sulle transizioni e lasciare il segno come musicisti genuini e autentici.

Born Of Osiris

La competenza tecnica dei membri supera di gran lunga il fatto che non siano più ragazzini di primo pelo, tuttavia questo permette loro di comprendere la musica a un livello più profondo; sanno perfettamente quando far emergere i momenti più belli, per poi permettere ai loro strumenti di riportarti repentinamente a terra con un forte schianto, dopo averti cullato soavemente.

Born Of Osiris

La loro raffinatezza la puoi ascoltare negli album, non ti aspetteresti di vederla in prima persona durante un live, dove fanno sapientemente in modo che tutto funzioni senza sforzo, ma questo è quello che vogliono far vedere a te, loro si stanno facendo un mazzo tanto e sudano sette camicie alla volta, in un’ora di pura carneficina.

Born Of Osiris

Tutte le canzoni della loro scaletta, eseguita al galoppo senza tanto perdersi in lungaggini o fronzoli, risuonano insieme ai fan che, lucidi di sudore, urlano, corrono in tondo, pogano e scapocciano in transenna: i figli di Osiride, dio egizio dell’oltretomba, ma anche della resurrezione, toccano le corde del loro cuore facendoli “resuscitare” dal torpore letargico imposto dalla temperatura, rendendo le cose divertenti e non eccessivamente complesse.

Born Of Osiris

Ronnie Canizaro, inquieto membro originale e vocalist, ha tenuto il passo con i cambiamenti negli ultimi anni. Ci sono cantanti che tendono a perdere grinta nel tempo, o a cambiare il loro stile vocale, ma lui ci dimostra di saper mantenere il suo strumento in ottima forma: il suo timbro è basso e feroce, i suoi alti risaltano ancora di più in quanto aggiungono un elemento di follia primordiale.

L’eccellente esecuzione della batteria è affidata al biondo Cameron Losch, altro membro fondatore che suona con una facilità assurda, farcendo i brani con esplosioni extra per dar loro un po’ della sua estroversa personalità, e offrendo folli assoli dall’alto del suo trono rialzato, mettendo in mostra la sua autorevole musicalità.

Born Of Osiris

Si alza in piedi: We are so happy to be back to Italy, you are the best audience, I know you Italians are crazy so prove it! Make some noise! Parole che fanno esplodere i fan con tutte le energie rimaste, invece io ricevo un’occhiata di compassione da Canizaro mentre lascio l’ennesima sindone sul mio asciugamano. Il basso di Nick Rossi e la chitarra di Lee McKinney sono un altro aspetto delle capacità tecniche del gruppo nel suo complesso. La loro competenza musicale è di un’altra categoria, entrambi lavorano in perfetta sintonia come se comunicassero in una lingua conosciuta soltanto da loro.

Born Of Osiris

In scaletta abbiamo anche il nuovo singolo “A Mind Short Circuiting” che è già in vetta alle playlist di ogni piattaforma streaming, e un corto circuito al cervello te lo dà per davvero, oltre a brani tratti da “The New Reign”, primo album dei Born Of Osiris rilasciato il 2 ottobre 2007 per Sumerian Records e scritto interamente dal batterista Cameron Losch quando era poco più che un ragazzino, chicche per i fan di lunga data come ” Bow Down”: Fuckin’ bow down! Tuona l’infuocato vocalist, che va a terminare poi  con la straordinaria “Machine”, dallo stesso album, una serata piena di ritmo, potenza e musica brutale tra le migliori del genere.

Born Of Osiris

Bellissimo il gesto conclusivo di scendere nel pit a stringere le mani alle prime file, regalando plettri, bacchette, parole, sorrisi; io sono seduta su un predellino della transenna, una specie di mummia ormai, e saranno proprio il chitarrista McKinney e Ronnie Canizaro a venirmi incontro e stringermi le mani. Posso solo sperare, dopo aver assistito a tanta maestria, che i Born Of Osiris abbiano un altro album nella manica nel prossimo futuro.

Born Of Osiris

C’è così tanto da raccontare, dal livello di musicalità al modo, più di uno, in cui riescono a relazionarsi ed entrare nel cuore del loro pubblico. I loro brani sono sempre memorabili e ci si ritrova a canticchiarli o a battere il pugno a tempo anche dopo essere usciti dalla sala, e consiglio vivamente di vederli dal vivo per essere testimoni del potere che scatenano sul pubblico. Anche se sono in pista da molti anni ormai, i Born Of Osiris saranno una band di cui parlare ancora per il doppio degli anni a venire.

Articolo e foto di Simona Isonni

Born Of Osiris


Set list Born Of Osiris Milano 13 agosto 2024

  1. Open Arms To Damnation
  2. Divergency
  3. Bow Down
  4. Elevate
  5. Empires Erased
  6. Angel Or Alien
  7. Threat Of Your Presence
  8. White Nile
  9. A Mind Short Circuiting
  10. Torchbearer
  11. Abstract Art
  12. Rosecrance
  13. In Desolation
  14. Brace Legs
  15. Machine
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