La giovinezza è il tempo del possibile, in cui possiamo prendere la forma di ogni sogno. Così recita un aforisma di Caramagna, e la serata a cui ho partecipato, sempre sotto il palco del Legend di Milano, è stata una carrellata di giovani e giovanissime promesse del mondo musicale, sia italiano che estero; chi più famoso, come l’attesissimo headliner americano Call Me Karizma (la nostra intervista), chi all’inizio di un percorso che ci auguriamo lungo e ricco di soddisfazioni. Giovane e giovanissimo è anche il pubblico della serata; mentre attendo l’apertura delle porte, ho modo di chiacchierare con alcuni fan alle mie spalle, non stanno più nella pelle, anche quelli che abitano più vicino sono in coda dal primissimo pomeriggio, ma si accetta la fatica, il sonno, tutto, pur di vedere da vicino Call Me Karizma che dalle nostre parti è ancora una novità.
Aprono la serata Wikw (che sta per What I Know Well), giovani, energici e conosciuti dal popolo del Legend, così come Millefiori, realtà emo punk che ci presenta temi importanti, come per esempio nel suo nuovo singolo FCCM (Fuoco Cammina Con Me), che parla del mondo oscuro della depressione, purtroppo sempre più conosciuta anche dai più giovani. Millefiori duetta anche con Andrea Wikw, presentando un progetto tutto loro, “Haunted House”, come tutto loro è il rituale di bere birra da un paio di Vans (nuove): bellissimo il gesto di offrirne al pubblico, che partecipa alla grande, del resto non succede tutti i giorni di bere così, e se non fossi stata impegnata a disincastrarmi da un paio di cavi sottopalco, l’avrei fatto anch’io. Ci siamo divertiti e sfogati con queste due belle e interessanti realtà, che mi auguro continuino sempre a dare voce a chi la voce, per un motivo o per l’altro, non ce l’ha, o resti inascoltata.
Il palco viene preparato ora per Letdown., scritto col punto compreso. Il rocker americano, all’anagrafe Blake Coddington, dopo aver trascorso gli ultimi tre anni post pandemia a sorprendere i fan con una serie di singoli online che vantano milioni di visualizzazioni sul suo canale Youtube, porta in tournée in Europa, oltre a varie date nordamericane, il suo Ep di debutto,”Crying In The Shower”, disponibile dal 24 febbraio 2023 per Golden Bridge Records. Portare avanti una raccolta di sette canzoni è un’esperienza nuova anche per lui, abituato a pubblicare un singolo alla volta; la title track e l’apertura sono un perfetto esempio della corsa selvaggia ed emotiva di Letdown., sottolineato dalle luci monocromatiche e dagli sfondi totalmente bui del palco, croce e (poca) delizia dei fotografi.
L’artista, dalla prorompente personalità, si diverte a sfidare i suoi fan e chiunque lo stia ascoltando per la prima volta (Volete Call Me Karizma? Mi spiace, adesso ci sono ancora io). La canzone si trasforma in un inno che non puoi fare a meno di cantare insieme a lui, chiede al popolo del Legend di accendere le torce dei cellulari, e dietro il ritmo orecchiabile, Letdown. accompagna i presenti attraverso il tumulto interiore del tentativo di togliere dalla mente qualcuno che, invece, non puoi dimenticare Piangendo sotto la doccia, ma non posso lavarti via. “We love you”, urla qualcuno tra il pubblico;” We love you more”, ribatte prontamente lui. In generale, tutto l’Ep documenta la lotta interna di Coddington mentre cerca risposte alle sue domande in tempi di incertezza e insicurezza. Ottima esibizione, di grande impatto, che inizia al buio e al buio finisce, con un Letdown. che esce a grandi passi dal palco, lasciando il dubbio se abbia finito o stia per tornare per un saluto.
Passiamo quindi al momento più atteso, passando dalle ombre alle comunque difficili, fotograficamente parlando, luci colorate di Call Me Karizma. I primi a calcare il palco sono il batterista e il chitarrista: il protagonista si fa attendere qualche istante, giusto il tempo di creare suspence in sala, posso quasi sentire il batticuore di chi, alle mie spalle, letteralmente non si contiene più. Ed eccolo che arriva, con gli occhi che brillano e un sorriso contagioso: Call Me Karizma viene accolto da un boato di applausi, grida, anche silenzi di chi ammutolisce, emozionato al ritrovarselo così vicino.
Incontenibile come un fiume in piena, il cantautore/rapper del Minnesota presenta le sue canzoni radicate sia nel Punk che nell’Hip-Hop, a tratti anche Emo. Persino immortalarlo in uno scatto non è semplice: pensi di averlo inquadrato e lui è già altrove, saltellando e volteggiando; sei riuscito in qualche modo a farlo entrare nella lente? Lui con un balzo è già sulla pedana del batterista, con quel suo sorriso che porterà per tutto lo spettacolo. Incontrollabile, come il successo che sta avendo negli States, questa giovane promessa musicale è stata riconosciuta dalla classifica Top 200 della Billboard prima ancora che avesse una label o un manager; il suo ultimo album, “Francis”, su Thriller Records, ha raggiunto a oggi traguardi importanti, portandosi all’ottavo posto Alternative New Artists, al ventesimo Top New Artists, e ventisettesimo Current Alternative Albums.
Un talento impressionante, quello del nostro ventisettenne Morgan Parriot, questo il suo nome all’anagrafe, che è venuto a far conoscere in Europa quello che è capace di fare e quello che ha in serbo per il suo pubblico, perchè questo è soltanto l’inizio, poco ma sicuro. La sala non è piena fino all’orlo, proprio perchè da noi non è ancora conosciutissimo, ma i fan presenti gli fanno sicuramente conoscere il calore e l’affetto italiani: lui se ne accorge chiaramente, o sentiamo esclamare spesso beautiful di fronte alle reazioni pronte dei fan ai suoi brani; non solo, dichiarerà amo cantare di fronte a un pubblico che sorride così. Inoltre si diverte un mondo ad ascoltare i suoi testi cantati con accento italiano.
Gli piacciono parecchio i suoi fan, a cui esprime costantemente gratitudine e con cui interagisce attivamente per tutto il tempo: stringe mani, si porta davanti ai cellulari per foto e video, spontaneamente scende dal palco per correre in tondo in sala insieme a loro, si erge dalla transenna, chiede quale brano vorrebbero ascoltare: attento alle richieste dei presenti, che ben si prestano ad assecondare le sue quando chiede di cantare insieme, saltare e divertirsi. I suoi brani sono caratterizzati da giochi di parole affilati come rasoi; ci offre uno sguardo senza filtri sulla sua vita interiore, ogni canzone è offerta con un’onestà senza compromessi, e proprio questo gli ha conferito un gran numero di seguaci eccezionalmente devoti. Ha iniziato da giovanissimo, attorno ai 12 anni, a scrivere le sue canzoni profondamente personali, pagandosi gli studi con i soldi guadagnati nei tour.
Un’esplosione di sentimenti, quelli di Call Me Karizma, condivisi da tutti in sala; chiamato anche “emblema degli outcasts”, trasforma il dolore in musica dall’immenso potere catartico e riceve quotidianamente un gran bel numero di mail di fan che dichiarano che la sua musica ha salvato loro la vita. Molti di loro esprimono il loro amore e gratitudine per questo artista con tatuaggi del suo logo o frasi dei brani dai quali si sentono più rappresentati. Come in “Monster (under my bed)”, dove il mostro sotto il letto rappresenta una serie di emozioni negative, ma sei l’unico che mi rimane.
So che questo non sarà per forza lo spettacolo più grande del tour, ma sono entusiasta di sentire la vostra energia, esclama al microfono ,in un tripudio di applausi, e ci chiede una promessa: Quando tornerò qua, voglio vedere ogni singola mattonella di questo pavimento piena di gente, ok? Carismatico, spontaneo, uno di noi, si fa amare anche da chi non lo conosce e sono sicura che lascerà il Bel Paese portandosi dentro qualcosa di ognuno. Alla fine dello show, sudatissimo, infilandosi semplicemente una maglietta senza nemmeno passare nel backstage, ma sempre e comunque sorridendo, scende dal palco senza bisogno di farsi pregare, e regala abbracci ai fan emozionatissimi, firma autografi, si presta a selfie con tutti; si sposta poi nella zona merch, e anche lì sarà a dispensare strette di mano e abbracci, come se nemmeno avesse alle spalle un intero concerto. Che dire, aspettiamo ora l’edizione deluxe di “Francis”, che uscirà il 14 aprile e che presenterà dei remix e probabilmente qualche bonus track. Soprattutto, aspettiamo di rivederlo presto tra noi, con la sua carica esplosiva e spontanea di sentimenti, di trasparenza e umanità che lo contraddistinguono. E con un bel sorriso.
Articolo e foto di Simona Isonni