Reduce da un tour che da mesi riscuote successi negli U.S.A. e non solo, Cory Wong arriva in Italia per due date esclusive del “Cory and the Wongnotes Tour”, il 6 aprile al Gran Teatro Geox di Padova e il 7 aprile a Brescia al Gran Teatro Morato. Ad aprire l’appuntamento bresciano i Carovana Tabù, formazione di stampo Funk/Jazz/Pop, che ha all’attivo proficue collaborazioni con Fabrizio Bosso e si dimostra indubbiamente a proprio agio nel preparare il terreno all’artista di Minneapolis con grinta, energia e un ottimo groove.
E le premesse sono quelle giuste, perché lo show di Cory Wong non delude assolutamente le aspettative: presenza scenica magnetica, una band che definire eccezionale è poco, un repertorio coinvolgente. Il musicista, cantautore, arrangiatore e produttore, dopo aver partecipato a programmi televisivi come The Voice e aver accompagnato sul palco Vulfpeck, Questlove, The Blind Boys of Alabama, Bootsy Collins, Blake Shelton, Fearless Flyers e Jon Batiste, nominato ai Grammy per il suo lavoro solista, sale sul palco nei panni di un crooner della chitarra: ammicca, si diverte, provoca e sa sempre che mossa giocarsi.
È a tutti gli effetti, più che un frontman, un direttore d’orchestra che conduce con maestria un lavoro profondamente corale, solidamente fondato su un interplay pazzesco tra i membri, su una distribuzione perfetta degli spazi e dei tempi concessi a ognuno, con un equilibrio generale degli arrangiamenti che rende tutto fluido, divertente, brillante – a partire dalla precisione con cui interagiscono chitarra e fiati – e nella naturalezza con cui tiene le fila del discorso e conduce i giochi si intravede facilmente la lezione dei grandi maestri del funk come James Brown e Prince.
Wong imbraccia la sua Stratocaster blu – dal corpo di dimensioni leggermente ridotte, con pick up e tastiera progettati appositamente per renderla uno strumento moderno e versatile, diventato da poco modello signature della casa Fender – come un vero leader che sa quando attirare l’attenzione su di sè e quando lasciarla ai suoi compagni di palco.
Parla poco, viaggia dritto tra un pezzo e l’altro senza mai far scendere la tensione, fino al brano finale “Meditation”, con una lunga introduzione strumentale in solo, una marea delicata e insieme dirompente che regala la vaga sensazione di andare a fondo e poi riemergere. Quando la band si unisce è tutto perfetto: vibrano come solo i grandi fanno, tanto che il pubblico non si accontenta, pretende il ritorno in scena a gran voce e viene accontentato, prima con un brano inedito, poi con “Dean Town” dei Vulfpeck, omaggio alla band che probabilmente più ha segnato la sua storia di chitarrista.
La verità è che pur essendo il perno di tutto, raramente si ha l’impressione di trovarsi davanti a un semplice solista. Non mancano i temi e le improvvisazioni, ma la sua maestria sta in un controllo dinamico della ritmica strabiliante, portato a livelli eccellenti.
Quel che si vede e si ascolta è uno straordinario lavoro d’insieme che si regge solo ed esclusivamente sulla bravura eccezionale di ognuno, completamente, generosamente e spontaneamente messa al servizio degli altri componenti della band, con allegria e leggerezza, a rinvigorire l’incanto. E la standing ovation finale è indubbiamente più che meritata.
Articolo di Valentina Comelli, foto di Roberto Fontana
Set List Brescia 7 aprile 2022
- Lunchtime
- Welcome 2 Mpls
- Gumshü
- Lilypad
- Tiki Hut Strut
- Brooklin Bop
- Home
- Bluebird
- Smooth Move
- Turbo
- Separado
- Simon
- Meditation
Line up Cory Wong: Cory Wong guitar / Kevin Gastonguay Keys / Michael Nelson Trombone / Armando Lopez Drums / Yohannes Tona Bass / Alex Bone Saxophone / George Hogg Trumpet
Cory Wong online:
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