I Do Nothing sono finalmente arrivati per la prima volta in Italia, e il 10 novembre abbiamo assistito alla loro seconda data, al Covo Club di Bologna, dopo avere avuto la possibilità di un’intervista esclusiva. È un venerdì uggioso e freddo, ha piovuto tutto il giorno. Bologna è deserta, eppure il Covo non delude, pieno come suo solito.
Ad aprire il concerto ci hanno pensato gli Eugenia Post Meridiem, band alternative-indie di Genova formatasi nel 2018. Hanno pubblicato due album: “In Her Bones” nel 2019 e “Like I Need a Tension” nel 2022. L’influenza del Soul, dell’Alt ma soprattutto dell’art Pop è forte. La band ligure riesce a trasportarci in un universo psichedelico del tutto originale. La cantante Eugenia non si limita a cantare ma racconta e interpreta i brani con un’intimità e da un’espressività rara.
Alle 23.00 sale sul palco l’attesa band Inglese. I Do Nothing sono quattro elementi di Nottingham, la band è composta da Chris Bailey alla voce, Kasper Sandstrom alla chitarra, Charles Howarth al basso e Andrew Harrison alla batteria. Il loro sound si divide tra New-Wave e Alt-Rock, con testi profondi dove ogni brano sembra un dramma psicologico a sé stante.
Aprono il concerto con “Gangs” e “Happy Feet”, entrambe dal loro primo album di debutto “Snake Sideways” uscito a giugno di quest’anno. Quasi nessuno del pubblico sembra conoscerli, spesso il pubblico del Covo frequenta il locale pur non conoscendo i gruppi che si esibiranno. Il ragazzo accanto a me continua a girarsi verso la sua compagna e a ripeterle che sono il miglior gruppo che ha sentito quest’anno.
La scaletta continua con “Glueland” e “Snake Sideways”, title track dell’album di debutto. Dopo “Rolex”, il frontman Chris Bailey ringrazia il pubblico, sorpreso dall’accoglienza calorosa, ed è stata una delle poche interazioni con il pubblico. Il cantante, per tutto il concerto, è sembrato nervoso, probabilmente a causa dell’acustica del Covo. Il locale bolognese è molto piccolo, con un acustica pessima che non ha minimamente reso giustizia alla bellezza dei brani. Il momento più bello della serata è stato segnato dal brano “Nerve”, l’ultimo prima del bis.
A fine brano Bailey ci confida che di solito a questo momento della scaletta la band scenderebbe dal palco, farebbe finta di andare via e poi tornerebbe per il bis. Il locale è però così piccolo che è impossibile scendere dal palco, quindi dobbiamo immaginarci la finta uscita della band. Continuano con “Moving Target”, “Lebron James”. Chiudono con il loro brano più famoso “Handshakes”, dove per la prima volta il pubblico si mette a cantare. Dopo un ringraziamento veloce, la band scende dal palco per rinchiudersi nei loro camerini.
Un concerto intimo che, a causa dell’acustica, non è riuscito a mostrare a pieno il potenziale dei Do Nothing.
Articolo di Ambra Nardi, foto di Paolo Nocchi
Set list do Nothing 10 ottobre 2023 Bologna
- Gangs
- Happy Feet
- Glueland
- Snake Sideways
- Rolex
- Fine
- The Needle
- New Life
- Ivy
- Sunshine State
- Contraband
- Amoeba
- Nerve
- Moving Target
- Lebron James
- Handshakes