Bennato sul palco di piazza Duomo a Pistoia, il palco del Blues. Un Bennato felice di essere sul quel palco, ma anche consapevole della responsabilità di suonare su quel palco, il palco del Blues per eccellenza. Sì, perché nonostante le restrizioni da pandemia, che hanno visto ridursi il Pistoia Blues Festival, manifestazione musicale tra le più longeve d’Italia, a una sorta di spinoff, quella è una piazza esigente, colta. Non si può ingannare. Bennato frequenta il Blues anche da spettatore, spesso, e lo sa. E dunque, eccolo in splendida forma con un concerto di Rock Blues che più Rock Blues non si poteva chiedere, né a lui, né a quel palco.
Una scaletta senza compromessi, devota alla missione di fare Rock Blues. Due ore di concerto che però non hanno scontentato neanche chi era accorso soltanto per le “canzonette”.
E le danze si aprono con un chiaro manifesto: Non ebbi dubbi solo sul rock ‘n’ roll, non ebbi dubbi solo sul rock ‘n’ roll, nemmeno un dubbio solo sul rock ‘n’ roll, non ebbi dubbi no! Non ebbi dubbi solo sul rock ‘n’ roll, irresistibilmente sul rock ‘n’ roll, inevitabilmente sul rock ‘n’ roll, non ebbi dubbi mai!…
Una line up solida, con le chitarre schierate in prima linea, torri ai suoi fianchi: Giuseppe Scarpato e Gennaro Porcelli; batteria, tastiere e soprattutto basso un po’ defilati, meno protagonisti anche nelle onde di energia riversate giù dal palco. Tanti e stupendi gli assoli di chitarra, che lasciano un po’ di riposo a Bennato, che mai si risparmia durante tutto il concerto. Già al secondo brano partono i canti sincroni del pubblico, che Edoardo invita spesso a cori di piazza. Alla fine di “Mangiafuoco” vediamo Scarpato alla batteria, per lasciare a Roberto Perrone i riflettori alle percussioni.
Veniamo da una megalopoli del sud Europa, e facciamo Blues… Le canzoni di Edoardo sono tutte ri-arrangiate con una vena Blues ma anche Rock’n’Roll, e con “Magari sì, magari no” è davvero dura restare seduti diligentemente sulle nostre scomode sedie di plastica. Dopo “La realtà non può essere questa”, il recente singolo pubblicato insieme a Eugenio sul tema dell’isolamento da rapporti sociali digitali (di cui potete ascoltare in questo video i due fratelli parlarne), Edoardo si scalda davvero, e quando parla della sua Napoli il cuore si infiamma.
Vi dicevo, io vengo da una megalopoli in subbuglio, del sud Europa, terzo mondo? Quasi. Però è una città bellissima, e se non fossi nato a Napoli probabilmente non farei questo tipo di musica. La musica leggera ha un suo scopo, una sua funzione: serve per distrarsi, per evadere, per non pensare, ha un suo valore. Ma noi non facciamo musica leggera, facciamo musica rock, musica blues, e diamo per scontato che a voi interessa ascoltare musica che parli di impegno, ribellione, eversione…. Napoli è una città fantastica, io sono nato nella periferia industriale, mio padre ha lavorato più di quarant’anni nello stabilimento dell’Italsider, sono nato in via dei campi Flegrei numero 55 … 55 è un numero che mi piace, che suona bene, che mi ha portato sempre fortuna. In fondo era scritto nei numeri, nel destino, perché a Napoli 55 è ‘a musica… E giù di Blues, cesellato da Scarpato e Porcelli su corde dal sapore lontano, quello dell’America nera e dei suoi bluesmen più raffinati.
Napoli resta al centro, si va a Bagnoli. Bennato è Napoli, e la sua cultura musicale, radicata non solo nelle tradizioni popolari, ma anche e soprattutto in quelle americane; Rock, Blues, Soul, Jazz, portati dagli americani durante la Liberazione, e che poi a Napoli hanno trovato casa nei tanti club sorti intorno alla presenza degli Alleati in città.
Siete venuti qui per ascoltare Blues? Blues avrete! La scaletta snocciola giù un po’ di brani in napoletano Sì perché è difficile coniugare il Blues con tante lingue, con l’italiano è abbastanza complicato, con il napoletano è più semplice …
Nell’ultimo slot del concerto Bennato torna a proporre alcuni dei suoi grandi successi; “Pronti a salpare” non è rivolta ai disperati che attraversano il Mediterraneo Tanto quelli è inutile invitarli, scappano da un inferno che non ci possiamo neanche immaginare. No, la frase è rivolta a noi che si siamo latitudinalmente privilegiati, e che dovremmo arrivare a capire che il nostro benessere non può prescindere dalla soluzione dei problemi del terzo mondo.
Richiamato in piazza, Bennato torna a regalarci ancora tre brani, lasciandoci prima della fine dell’ultimo, una “Nisida” dal sapore cubano, nelle sapienti mani dei suoi musicisti, sparendo senza un saluto. Ma qui non conta il protagonismo, conta la musica. Conta il Blues.
Come con tutti gli artisti con un repertorio immenso, ciascuno di noi presenti avrebbe voluto sentire anche questo o quel pezzo. Spiacenti, Bennato suona quello che gli va, quello che sente giusto per la serata, non ha scalette preconfezionate per i suoi tour, anzi, la scaletta la compone poco prima di salire sul palco. Pure questo è Blues.
Articolo di Francesca Cecconi, foto di Letizia Mugri
Set list Edoardo Bennato Pistoia 26 luglio 2020
- Abbi dubbi
- Sono solo canzonette
- Signor Censore
- Bravi ragazzi
- Meno male che adesso non c’è Nerone
- Mangiafuoco
- Cantautore
- Magari sì, magari no
- La realtà non può essere questa
- A Napoli 55 è ‘a musica
- Vendo Bagnoli
- È asciuto pazzo ‘o padrone
- Giro girotondo
- ‘A gente è bona
- ‘O billoco l’acqua
- Le ragazze fanno grandi sogni
- Rinnegato
- Pronti a salpare
- In prigione
Encore
- Festa di piazza
- Salviamo il salvabile
- Nisida
Line up Edoardo Bennato
Edoardo Bennato: voce, armonica, chitarra
Giuseppe Scarpato: chitarra, cori
Gennaro porcelli: chitarra
Arduino Lopez: basso
Raffaele Lopez: tastiere
Roberto Perrone: batteria, percussioni