19/12/2024

Jack Savoretti, Roma

19/12/2024

Slift, Roma

19/12/2024

I Hate My Village, Roncade (TV)

19/12/2024

Painted Vein, Treviso

19/12/2024

Justin Adams & Mauro Durante, Bollate (MI)

19/12/2024

Jesse The Faccio, Bologna

20/12/2024

Fast Animals And Slow Kids, Bologna

20/12/2024

Slift, Bologna

20/12/2024

Newdress, Lugagnano (VR)

20/12/2024

Savana Funk, Livorno

20/12/2024

I Hate My Village, Bergamo

20/12/2024

The Winstons, Palermo

Agenda

Scopri tutti

Feldspar live Roma

La band hardcore romana presenta l’album di debutto portando sul palco degli ospiti speciali

C’è stato un tempo, a Roma, in cui l’Hardcore e il Rap erano strettamente legati e condividevano la stessa scena. Questo è il fil rouge, ribadito in più riprese dai vari protagonisti, durante l’evento live “Godless Folk Two Blocks From The Pope” andato in scena il 23 ottobre sul palco del Largo Venue.

Il fulcro della serata è chiaramente la presentazione del debut album della band hardcore romana dei Feldspar: “Old City New Ruins”. Per l’occasione la band capitolina ha scelto di condividere il palco con i rappresentanti storici del Rap romano: Colle der Fomento e Cor Veleno.

Non lasciatevi ingannare dalla parola album di debutto perché, i Feldspar, nascono da componenti di band storiche dell’Hardcore romano e italiano come Growing Concern e Undertakers giusto per citare qualche nome. La serata si apre con il dj-set di Dj Baro dei Colle der Fomento che inizia a scaldare il pubblico con una setlist che passa da Busta Rhymes ai Cipress Hill. Si percepisce già da ora il livello degli artisti presenti sul palco del Largo Venue in questa serata.

Dopo l’introduzione di Dj Baro è il momento dei Feldspar che partono subito con il botto con “Scalp Is An a Ashtray”. Una vera e propria onda d’urto che investe il pubblico del Largo Venue. Si nota da subito l’esperienza di tutti i componenti della band a partire dal carismatico frontman Riccardo Zamurri che, oltre alla tecnica vocale, ha presenza scenica da vendere.

Le granitiche chitarre di Andrew Mecoli e Stefano Casanica tessono le fila del secondo brano “Cobblestones” un riferimento ai sanpietrini i famosi ciottoli romani. La canzone parla della decadenza di questa Roma, una città bellissima ma afflitta da molti mali.

Nonostante la chiara matrice hardcore, soprattutto di stampo americano, i Feldspar propongono uno stile musicale contaminato da varie influenze che rende le loro composizioni sempre originali e mai scontate. Composizioni critiche nei confronti della società come la potentissima “18 Karat” un brano che sbeffeggia gli stereotipi dei tempi moderni incentrati più sull’apparire che sull’essere.

Innegabile la tecnica e la potenza di tutta la band soprattutto nella struttura ritmica che vede Manlio Massimetti al basso e Luca Micheli alla batteria vera spina dorsale di tutti i brani eseguiti stasera. Dopo una carellata di pezzi senza respiro la band chiude con l’ultimo brano di questa setlist:” God Is Fire”.

Si cambia musica, ma non attitudine, con i rappresentanti del Rap romano. Si parte con Grandi Numeri dei Cor Veleno al microfono e dj Baro ai piatti. Pubblico in delirio che canta e balla. Il livello sul palco, già altissimo, cresce con l’ingresso sul palco di un altro mito della scena romana: Danno dei Colle der Fomento.

Ascoltare questi tre fuoriclasse dimostra la potenza di questo genere ormai declinato, purtroppo, in squallida musica commerciale. Il Rap è capace di veicolare in modo diretto e intelligente la protesta e la ribellione contro una società che peggiora sempre di più e le metriche di Danno e Grandi Numeri ne sono l’esempio.

A ricordare il fermento creativo della scena romana degli anni ’90 sul palco salirà anche Raina dei Villa Ada Posse, storica crew ragamuffin della Capitale, che eseguirà, insieme a Danno, la canzone “1000 cose”.

Non finisce così perché, a gran sorpresa, tutti i partecipanti a questo live salgono sul palco per un set capace di coniugare tutta la potenza della musica Hardcore con tutte le rime taglienti del Rap. Un gran finale che si conclude con il brano “Strozzapreti alla Romana” a rimarcare le visioni critiche, espresse a più riprese dai vari protagonisti della serata, contro la chiesa e il prossimo Giubileo. Il brano vedrà sul palco anche Suarez, altro ospite della serata.

C’era una volta, nella Roma degli anni ’90, un tempo in cui la musica Hardcore e la musica Rap condividevano la stessa scena. Dopo più di 30 anni, quella scena, si è riunita sul palco del Largo Venue con la potenza e la rabbia capaci di trascendere il tempo e le mode.

Articolo e foto di Daniele Bianchini

Set list Feldspar

  1. Scalp Is An a Ashtray
  2. Cobblestones
  3. Dear Friends Still Alive
  4. The Jester’s Revolt
  5. 18 Karat
  6. All Quiet
  7. Beach Bums
  8. Your Resistance
  9. What Makes Us Stay?
  10. God Is Fired
© Riproduzione vietata

Iscriviti alla newsletter

Condividi il post!