Ritornare ad assistere a un concerto dopo lunghi mesi di attesa è sempre un’emozione, ma lo è ancora di più se quel concerto, che mantiene un certo rigore minimalista, si trasforma in un dialogo dell’artista con il suo pubblico con cui condivide nuovi progetti insieme ad aneddoti ed emozioni musicali del suo passato. Questo è quello che è successo al concerto di Francesco Bianconi al Teatro Romano di Fiesole (FI) il 19 luglio 2021.
Nella magica atmosfera delle antiche rovine, il concerto si è aperto con “Forever”, il brano che dà in parte il titolo a “Forever” (qui la nostra recensione), il primo album da solista di Bianconi uscito nel 2020. Grazie all’accompagnamento musicale dei fidati Zevi Bordovach, Sebastiano de Gennaro, Angelo Trabace e Alessandro Trabace, Francesco Bianconi si dimostra un cantautore nel pieno della sua maturità artistica e, dopo il primo brano, ci accompagna attraverso canzoni nuove come “Il bene”, “Go!”, “Fàika Llìl Wnhàr”, per citarne alcune, con un testi ricchi e forti, a tratti intransigenti, ma che ci offrono un’interpretazione che fa convergere il mondo interiore con il mondo esterno perché sempre uniti e in costante relazione tra di loro, scavandoli entrambi in profondità con occhi oscillanti tra il cinico e il poetico.
Con lo svolgersi della serata, il repertorio si è arricchito con uno dei suoi classici, “La cometa di Halley”, brano portato al successo da Irene Grandi al Festival di Sanremo del 2010, oltre a omaggi a grandi cantautori della musica italiana come Francesco Guccini con “Ti ricordi quei giorni” e al duo Battiato-Pio con la canzone “Una storia inventata” interpretata da Milva nel 1989.
Un passaggio leggermente nostalgico o meglio una conversazione tra l’artista e la storia della musica italiana, con le sfumature di una confidenza di un amico nell’interpretazione di “L’odore delle rose” dei Diaframma, anticipata da un aneddoto che ha annullato la distanza del palco tra l’artista e il suo pubblico: un ricordo che emerge da una canzone e una canzone che emerge da un ricordo, come succede a tutti noi.
La voce dei Baustelle ci ha poi sorpreso offrendoci una sua personale e inaspettata interpretazione di “Playa” di Baby K rendendola più riflessiva e romantica, sconfiggendo lo scetticismo di chi guarda con diffidenza ai ritornelli apparentemente facili e dimostrando di essere anche un artista vivo e attento alle suggestioni che lo circondano.
La serata si è chiusa con “Bruci la città”, un brano immancabile, anch’esso portato al successo sempre da Irene Grandi. Sulle note di questa canzone, sembravano si sono intrecciati ricordi e sensazioni passate e presenti di pubblico e musicisti, con una leggera malinconia per una bolla di magia che stava per scoppiare. L’artista ha concluso così un concerto fatto di interpretazioni intense, ma al contempo senza sbavature, poiché niente è stato lasciato all’improvvisazione anche se l’emozione si percepiva netta nell’aria, confermando di essere un cantautore recettivo e attivo della nostra scena musicale, con una profonda capacità di condivisione dei suoi messaggi e delle sue emozioni.
Articolo di Alma Marlia, foto di Michele Faliani
Tracklist Francesco Bianconi live Fiesole 19 luglio 2021
- Forever
- Il bene
- Go!
- Andante
- Il mondo nuovo
- L’abisso
- Zuma Beach
- The Strength
- L’assassino
- Cometa di Halley
- L’odore delle rose (cover dei Diaframma)
- Certi uomini
- Faika
- Ti ricordi quei giorni (Cover di Francesco Guccini)
- Una storia inventata (Cover di Milva per canzone di Battiato-Pio)
- Playa
- Bruci la città