Essere rambler non è solo una questione di etichetta formale, è un’essenza, uno stile di vita, la sana inquietudine del voler dire, suonare, viaggiare che non ti lascia neppure quando si è apparentemente a riposo e questo Francesco “Fry” Moneti lo sa bene. Con un calendario ricco e sempre in continuo aggiornamento di concerti con i MCR e la Casa del Vento, l’irrequieto violino aretino ha trovato anche il tempo, tra una data e l’altra, di esibirsi in un live per i suoi fan lo scorso 2 agosto nell’ambito della sesta edizione di Firenze Suona Estate.
La serata è stata introdotta con la presentazione del libro “In un elaborato impeto d’ira” – edizioni Officina di Hank – con cui Moneti ha inaugurato quest’anno la sua carriera di scrittore e di cui abbiamo parlato con lui nella nostra intervista di qualche mese fa, ed è stata condotta da un inaspettato Alessandro Nutini della Bandabardò nelle vesti di intervistatore molto professionale, ma ironico e divertente allo stesso tempo. Dopo alcuni aneddoti e scambi di battute, la magia della musica ha irrotto sul palco, inondando di note il pubblico presente.
Insieme al musicista Gino Pierascenzi, Francesco “Fry” Moneti ha avvolto l’aria con l’esecuzione di brani del suo primo album da solista “Cosmic Rambler” (la nostra recensione) uscito quest’anno, un progetto che, con la sua elaborazione, ha esorcizzato tanti momenti difficili del periodo vissuto. Certamente, ascoltare questo album è stato bellissimo, ma sentire l’esecuzione dal vivo ha suscitato emozioni davvero intense: ritrovare il Medio Oriente di “Jerusalem Vibes” con i suoi suoni che hanno dipinto di colori caldi e ricchi il cielo della sera è stato come tornare in un luogo che hai sempre amato. E quando si inizia a viaggiare, non si può più smettere, e come una comitiva ci siano trovati nel vortice del Ghibli, con le sonorità un po’ surreali di “Electric Ghibli” per poi riportarci nelle pieghe africane con “African Scars”, perderci tra raggi di sole di “The Sun is Just a Dot” oppure a rincorrerci tra i Balcani con “Vampireska”, e molti altri brani ancora.
Il live si è svolto alternando musica ad aneddoti, ricordi ed emozioni che l’artista ha condiviso con noi sotto lo sguardo divertito e attento di Pierascenzi, pronto a cogliere qualsiasi piccolo movimento per ricominciare a suonare. Tuttavia è stato con il racconto della genesi del brano “Lorenzo The Magnificent” che Francesco “Fry” Moneti ha nettamente conquistato il pubblico: l’inaspettato arrivo del figlio Lorenzo, lo scetticismo da musicista impegnato crollato di fronte a questo dono della vita, e anche il legame forte con il padre, il desiderio di creare qualcosa che unisse tre generazioni di Moneti nel destino della musica. Il brano è stato eseguito con trasporto e professionalità, con una tecnica raffinata ma contemporaneamente appassionata che ha saputo trasmettere la delicatezza e l’intensità del suo sentimento.
Un live emozionante ma dove niente è stato lasciato al caso, ben eseguito ma anche molto intimo che ha raccolto gli spettatori in un viaggio della musica trasformando tutti quanti in rambler, anche se per una sola sera, o forse per sempre, chi può dirlo?
Articolo di Alma Marlia, foto di Francesca Cecconi
Set List Francesco Fry Moneti, Firenze Suona Estate, 2 agosto 2021
- Jerusalem Vibes
- Lorenzo The Magnificent
- Electric Ghibli
- African Scars
- This is The World We Live In
- My Sweet Tsunami
- Vampireska
- Joga/Hyperballad (cover Bjork)
- Jerusalem Vibes (reprise)