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Ginevra Di Marco live Dosolo

Partito il nuovo e lungo tour che prevede date già fissate fino a ottobre

Ginevra di Marco, accompagnata da Francesco Magnelli e Andrea Salvadori, il 14 aprile è ripartita in tour da Dosolo, nel Basso Mantovano. Location gradita al trio, dove è già stato ben quattro volte, e dove la dimensione intima piace agli ex C.S.I., che non nascondono di sentirsi bene fra questi amici. Da Dosolo, dunque, parte il lungo tour di Di Marco, che prevede date già fissate fino a ottobre, con diversi spettacoli proposti in giro per lo Stivale.

A Dosolo Ginevra di Marco ha riproposto uno dei suoi progetti più belli, e cioè il lavoro messo in scena con l’astrofisica Margherita Hack. Uno spettacolo, voluto e pensato da Francesco Magnelli, come è stato spiegato nel corso della serata, e dal quale è nato un tour, di quattro anni – dal 2009 al 2013 – e un dvd (realizzato da Andrea Salvadori), dal titolo “L’anima della terra vista dalle stelle”, e anche l’omonimo libro, che racconta quell’esperienza.

Proprio una parte di quel docu-film viene presentato a inizio serata, dopo che Di Marco, con solo voce, esce davanti al pubblico, senza microfono, e canta un brano popolare per introdurre la serata. Il carattere intimo si percepisce subito, ed è una delle caratteristiche più importanti di questa formazione, praticamente perfetta; oliata nei minimi ingranaggi, e che sa divertire con ottima musica. Magnelli, alle tastiere, è garanzia di alta qualità, come d’altronde Salvadori che sa incantare per come passa da vari tipi di chitarre a bouzouki con manici così stretti che ci si chiede come faccia a far volare le dita su quelle tastiere.

Della voce di Di Marco non si dirà mai abbastanza. Ha un dono divino: più passa il tempo più diventa calda, piena, capace di variare, senza alcuna difficoltà, dai toni alti a quelli bassi; sia che la cantante sia seduta, sia che si presenti in piedi. Non sembra mai affaticarsi, neppure quando parla, racconta aneddoti e sembra, all’apparenza, non sapere quale pezzo arriverà. Privilegio di un’intesa perfetta che regna in questa formazione.

Il caldo della serata trasforma ben presto il cinema teatro di Dosolo in un piccolo forno. D’altronde sono giorni di caldo fuori stagione. Nonostante questo il trio non si risparmia, e alla fine saranno oltre 2 ore e 30 minuti di spettacolo complessivo. Dopo una mezz’ora di filmato originale, Di Marco, Magnelli e Salvadori ripropongono in sala buona parte dello spettacolo originale, formato da canzoni popolari, brani di storiche cantautrici e storici cantautori, e che facevano da contro altare agli interventi sociali di Hack.

“Malarazza” viene eseguita dal vivo, e segna l’entrata in scena del trio sul finire delle immagini del docu-film, proprio quando la Hack, racconteranno nel finale, si alzava con il suo bastone, e incitava tutti a cantare. Spazio anche per un inedito – di cui mi sfugge il titolo, e che non ho chiesto a Magnelli, uscendo, mentre mi firmava un disco – che viene proposto in occasione di questa serata: ci fate da cavie insomma.

Buon segno, vuol dire che il trio sta lavorando a qualcosa di nuovo, ed è un bene anche solo il poterlo pensare. Un altro verrà eseguito nel finale, ma di quello il titolo verrà detto, ed è proprio “Ballata per Margherita”, testo intenso che racconta, in poche strofe dense, il rapporto speciale che i musicisti hanno vissuto accanto a quella che è stata definita una forza della natura; una donna speciale; una persona che ci ha cambiato il modo di stare sul palco e di fare spettacolo.

Il concerto si muove fra i brani di quel progetto, e che si trovano sia nel dvd che nell’album live “Stelle”. Si va da “Canzone arrabbiata”, dove il kazoo s’inceppa, e Di Marco, serena, provvede a sostituire il suono con la sua voce, a “La Leggera”, brano popolare che Di Marco interpreta sempre con grande passione. In scaletta anche “Fel Shara”, brano con mood Nord Africano; con al suo interno un crogiolo di lingue mediterranee. Esecuzione splendida, con Salvadori che danza sulla micro tastiera del suo bouzouki. Il pubblico segue il trio, completamente catturato, e di fatto si trasforma nelle percussioni, non presenti sul palco, seguendo ogni canzone con battito di mani e di piedi.

Il finale è un lungo racconto di aneddoti, che tutti gradiamo e che, sinceramente, tutti avremmo voluto ascoltare ancora. Da quel racconto ne è emerso un rapporto umano, prima che artistico, che è ciò che caratterizza da sempre anche il modo d’essere musicisti di Di Marco e Magnelli; artisti che hanno alle spalle un passato per il quale potrebbero davvero stare su un piedistallo, a pieno diritto. Non è il loro stile; non è quello che hanno cercato d’essere con la musica e con il loro pubblico, in tutti questi anni.

Così il finale vedrà l’esecuzione, dopo un bel racconto di piacevoli aneddoti, di “Balla per Margherita”, un testo classico, cantautorale, che contiene tutto l’amore, l’affetto e la stima per la grande scienziata che, racconta Di Marco, ormai stanca, così ci dicevano i nostri occhi, ci disse che “se ci era venuta a noia questo tour, lo si poteva interrompere”. Noi, in realtà, c’eravamo preoccupati per la sua età, dato che ormai aveva passato i 90 anni. Ci sembrava stanca, e le proponemmo di fermarci. Non era affatto sua intenzione. Era questo Margherita, una bambina imprigionata in un corpo anziano.

La chiusura è con “Montesole”, scritta da Giovanni Lindo Ferretti, e pubblicata in “Per Grazia Ricevuta” dei PGR, ultima incarnazione del gruppo che ha visto Magnelli e Di Marco collaborare con gli ex CCCP ed ex Litfiba, per dar vita prima ai C.S.I., e poi appunto ai PGR. La Hack non la gradiva, era troppo lenta, ci dicono. Però il pubblico di Dosolo sa quanto sia potente questa canzone, e la chiede a gran voce. Il trio non può che fare questo ultimo regalo a una platea e a una location che, da tempo, vuole bene a questa esperienza musicale.

Il tour prosegue in molte città e paesi di tutta Italia. Le date le trovate sulla pagina Facebook ufficiale di Ginevra di Marco. In programma, come dicevo, ci sono varie tipologie di spettacoli. Un buon modo per vedere all’opera musicisti che ancora credono nel valore della parola cantata, e del contatto che questa genera e produce con il pubblico.

Articolo di Luca Cremonesi, foto di Roberto Fontana

Set list Ginevra di Marco Dosolo 14 aprile 2024

  1. Amara Terra Mia
  2. Malarazza
  3. Io le canzoni me le porto addosso
  4. Gracias a la Vida
  5. Canzone arrabbiata
  6. Fel Shara
  7. La Malcontenta
  8. La Leggera
  9. Rosa canta
  10. Ballata per Margherita
  11. Montesole
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