14 marzo 2022, gli Inti-Illimani fanno tappa anche a Firenze nel loro tour italiano “Vale la pena” con Giulio Wilson. Accompagnato da Finaz alle chitarre, è per Giulio (e per Finaz) la tappa nella sua città, non sorprende quindi l’emozione forte di calcare il palco del teatro tutto esaurito. Un tour molto importante, promosso da Amnesty International, che sostiene il loro consistente e perdurante impegno civile per le lotte di classe, contro di ogni forma di abuso, di repressione e di violenza.
Giulio Wilson sceglie una scaletta in gran parte dal suo ultimo lavoro “Storie vere tra alberi e gatti” ma non solo, “Mia bella ciao” è perfetta per questa prima parte del concerto. Wilson tornerà con la sua band sul palco nel finale – ben oltre due ore di spettacolo – per “Vale la pena”, canzone che ha appunto dato nome al tour, da lui scritta e incisa con gli Inti-Illimani, inizio del loro sodalizio prima umano e poi artistico, manifesto contemporaneo di un’epoca in cui si ha bisogno di confronti, di dialogo, di abbattere i confini per afferrare l’umanità di ogni cosa. La canzone è stata registrata a Santiago del Cile durante le proteste popolari scaturite il 7 ottobre 2019 contro l’aumento del carovita e la corruzione.
E tra aste, microfoni, corde, fiati, percussioni, ecco che il palco si affolla di Inti-Illimani. Una line up certamente rimaneggiata dal tempo, ma viva, non un museo di se stessi, piuttosto una band portavoce delle canzoni che sono sempre un manifesto attuale. L’esecuzione è perfetta, calda, curata, armonica, empatica. Nelle parole di Giulio Wilson che li introduce sono (essendo lui enologo) come un buon vino d’annata, di quelle buone; rosso, rosso granata di sinistra, con sfumature di vecchia Festa dell’Unità dove spicca in lontananza una fragranza di movimento studentesco misto a note moderne, corposo; sono un po’ travasati ma non passiti, sempre amabili, strutturati, intensi, persistenti, affinati bene, sapidi, stabili, avvolgenti, vivaci, armonici, decantati da tutti i fruitori; sono come un vino genuino senza solfiti contro un vino costruito da supermercato, e noi questo vino lo beviamo stasera.
È un concerto sempre atteso a Firenze, quello degli Inti-Illimani, una love story lunga quarant’anni, e mai come in questo momento c’è bisogno del messaggio di questo ensemble, il messaggio che portano intorno al globo da sempre: pace. Pace non è una bandiera da sventolare, è una cultura. Bisogna fermare la mano di chi spara, di chi vuole invadere un altro paese, è urgente fermarla. Facciamo di questo mondo un luogo dove convivere pacificamente.
Il climax dell’evento si raggiunge, ovviamente, con “El Pueblo Unido”, pugni alzati, voci all’unisono, commozione. Il pubblico resta rispettosamente a sedere e mascherato, ma il calore umano è palpabile, succede un’atmosfera bella, ci sentiamo liberi e parte di un tutto che nessun potere può schiacciare. Ecco, gli Inti-Illimani ci sono riusciti ancora, e speriamo che passino ancora e spesso dalle nostre città.
Articolo di Francesca Cecconi, foto di Michele Faliani
Set list Giulio Wilson
1. I Gatti di Magritte
2. Fido
3. Pasolini
4. Mia bella ciao
5. Finale all’italiana
6. L’albero sognante
Set list Inti-Illimani
1. America Novia Mia
2. Rondombe
3. Lo Que Mas Quiero
4. El Surco
5. A La Caza Del Nandu
6. Malaguena
7. Rin Del Angelito
8. Chichera
9. La Calle
10. El Arado
11. Aparecido
12. El Pueblo Unido
Intervento di Giulio Wilson
Buonanotte Fiorellino / Canna Austina
Con Giulio Wilson
13. Vale La Pena
14. Samba Landò
15. Sobre Tu Playa
16. La Fiesta De San Benito