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Giulio Wilson live Pisa

Il palco è il luogo dove le storie prendono vita, escono dai solchi del disco e si dipanano nella dimensione collettiva in un tutt’uno artisti-spettatori

Giulio-Wilson-foto_FrancescaCecconi

Dopo l’uscita lo scorso aprile del suo ultimo disco “Storie vere tra alberi e gatti” (qui la nostra recensione), Giulio Wilson ha portato in tour estivo su e giù per lo stivale nelle piazze e nei festival le sue storie in musica, storie del nostro tempo e al tempo stesso memorie senza tempo. Ma la vera dimensione per queste poesie musicate, piene di ricordi sensoriali, è senza nessuna ombra di dubbio il teatro. E nei teatri, da Bari a Torino passando per Roma e Pisa, Giulio ha avuto il coraggio di portare, nonostante i tempi difficili, con concerti annullati o di nuovo rimandati, e locali che non riaprono, alcuni eventi autunnali, in attesa di poter programmare quanto prima un tour articolato senza paure. C’è voglia di suonare, di incontrare, di condividere.

Lo abbiamo incontrato il 21 novembre 2021 al Teatro Lumière di Pisa, una dimensione raccolta e intima, un po’ vintage, proprio come piace a Giulio, che allestisce il palco con cura, per sé e per i suoi musici “mugellani”, perché non è solo una pedana legnosa, ma il luogo dove le storie prendono vita, escono dai solchi del disco e si dipanano nella dimensione collettiva in un tutt’uno artisti-spettatori. E così, oltre agli oggetti, modesti ma non casuali, presenti ma non ingombranti, scorrono sullo sfondo video bellissimi, uno per ciascun brano, per ciascuna storia, belli non soltanto nella realizzazione ma nella coerenza poetica con in brani stessi.

Non è rimasto che sprofondarci nelle comode poltrone di velluto rosso d’altri tempi, e aprire orecchie, occhi, cuore, per lasciarsi trasportare in un’esperienza musicale e artistica che tocca le nostre corde, a ciascuno a modo suo. Perché questo fanno le storie vere ma senza tempo. Giulio Wilson ha alle spalle centinaia di performance, e questo gli consente di darsi con generosità spontanea, si lascia andare al suo stesso concerto, non scordando mai la responsabilità di chi sta su un palco – che molti, per presunzione, o sciatteria, dimenticano –  ovvero: si fa spettacolo.

Scorre la scaletta che vede non solo brani da “Storie vere tra alberi e gatti”, ma anche dai suoi precedenti lavori “Futuro remoto” e “Soli nel Midwest”: “I gatti di Magritte”, “Vale la pena”, “Modigliani”, “I ricordi”, “Fido” (dove io piango come una fontana, complice della musica la bellissima ricerca video) “Problema”, “Hey Jack” – il pezzo country – , “Parole”, “Estate proletaria”, “Mia bella ciao”, ovvero la sua versione personale dell’anthem nazionale, “Finale all’italiana”, “Disamore”, “L’albero sognante” e infine “Occhi”.

Giulio Wilson ha un bel curriculum musicale, anche come autore, e con lo stesso approccio autentico, senza scorciatoie, affronta tutti gli aspetti della sua vita, anche quella di produttore di vini particolari. Per conoscerlo meglio, e scoprire le tante passioni, lo abbiamo intervistato nella sua casa fiorentina in occasione dell’uscita di “Storie vere tra alberi e gatti”:

Articolo e foto di Francesca Cecconi

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