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Hackedepicciotto live Guardistallo

All’OOOHM Festival l’evento di punta ha visto sul palco Alexander Hacke e Danielle De Picciotto

C’è un piccolo teatro sulle colline livornesi che circondano Cecina che è un piccolo miracolo. È il Teatro di Guardistallo, intitolato a Virgilio Marchionneschi, che ha ospitato per tre giorni l’OOOHM Festival, il cui evento di punta ha visto sul palco Alexander Hacke e Danielle De Picciotto nella serata del 20 gennaio. I due musicisti hanno pubblicato da poco più di sei mesi il loro nuovo album “Keepsakes” registrato a Napoli, che è il grande protagonista della set list.

Sul palco del teatro, dotato di un’acustica sensazionale che garantisce un ottimo ascolto da ognuno dei 150 posti a sedere, c’è come una linea invisibile che divide la scena in due parti completamente diverse fra loro: sulla sinistra la chitarra baritono di Hacke, un timpano e tutta una serie di sequencer, campionatori, computer e altre diavolerie elettroniche che costituiscono la faccia più techno e industrial della medaglia, dall’altra gli strumenti che hanno il compito di occuparsi della parte armonica del progetto: un violino, un glockenspiel, una ghironda e una autoharp, tutti strumenti gestiti da Danielle De Picciotto.

Eppure le due facce, apparentemente antitetiche, convivono alla perfezione e sono l’una indispensabile all’altra, così come nella vita privata. Le atmosfere dilatate di “Awake”, con il violino di Danielle a disegnare melodie sulla ritmica ossessiva di Hacke e del suo canto ancestrale, hanno il compito di iniziare il concerto, che prosegue con l’oscura “Journey East” e la trascinante “Aichach”, perfetto esempio di come strumenti elettronici e strumenti “classici” possano convivere e creare sonorità affascinanti e composizioni di spessore.

La meravigliosa “The Seventh Day”, con echi di saltarelli medievali miscelati con le sonorità delle ultime cose degli Einstuerzende Neubauten e un testo splendido, ha anticipato il commovente tributo ad Anita Lane, scomparsa tre anni fa, nella toccante “Song of Gratitude”. E con tutto il pubblico del Marchionneschi a tributare ai due musicisti un’ovazione dietro l’altra, si è passati dai colori dark di “The Silver Threshold” alle dolci parole di amore di “The Blackest Crow”, una canzone della tradizione irlandese che è l’unica composizione non autografa che il duo abbia mai registrato a oggi.

E con la dedica ai genitori con l’eterea “Grace” si è chiuso il concerto di questo duo di grandiosi musicisti, che hanno saputo conquistare la platea con il loro mondo in cui confluiscono modernità e tradizione, sonorità aspre e delicate, ritmi ossessivi e ballate trascinanti, in un pugno di canzoni che finiscono per risultare uniche, originali, emozionanti, bellissime. Alexander Hacke e Danielle De Picciotto, o meglio Hackedepicciotto come da tempo preferiscono scrivere i loro nomi, entrano di diritto nella lista dei nostri artisti del cuore. Dategli la possibilità di entrare anche nel vostro.

Articolo e foto di Michele Faliani

Set list Hackedepicciotto 20 gennaio 2024 Guardistallo

  1. Awake
  2. Journey East
  3. Aichach
  4. The Seventh Day
  5. Schwarze Milch
  6. Song of Gratitude
  7. Meteor’s Reign
  8. Jericho
  9. Lovestuff
  10. Anthem
  11. Nosce Te Ipsum
  12. The Silver Threshold
  13. The Blackest Crow (Traditional Irish Song)
  14. Grace
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