Per molte persone, l’avvicinarsi dell’estate significa vacanze, sognare bagni in mare, passeggiate in montagna oppure in qualche interessante città d’arte, o anche solo qualche giorno di relax. Per me l’estate significa festival all’aperto, grandi palchi con tanta buona musica da ascoltare e fotografare: ed è per questo che mi sono spinta fino a Bologna per il mio debutto estivo, dove il 18 giugno al Bonsai Garden va in scena un gruppo spettacolare targato Barley Arts. La strada è lunga, il traffico intenso, il caldo anche di più, ma ne vale assolutamente la pena; avendo incontrato questa band lo scorso anno a Milano, alla loro prima data assoluta in Italia (il nostro report) so cosa mi aspetta, nonostante la capacità di queste ragazze di sorprendere sempre, mai uguali, mai ripetitive, sempre scoppiettanti come un fuoco d’artificio, e gongolo per tutto il viaggio.
Dopo qualche peripezia e tanto sudore per trovare la location, attendo il momento dell’ingresso seduta su una delle tante panchine del parco, dove si trovano anche diversi stand e un altro palco. Già presenti i fan più devoti, in coda per il meet and greet oppure sparsi qua e là all’ombra degli alberi: lo spazio è talmente ampio da non permettere l’eccessiva confusione o ammassamento di persone. Mentre attendiamo l’inizio della serata, un vento rinfrescante ci porta sollievo dall’arsura e dopo qualche minuto di attesa ancora salgono sul palco i Violet Blend, una band power metal originaria di Firenze che prova ad alleggerire l’attesa delle star di turno.
Le suddette star non le vedremo, però, se non dopo un’ora abbondante, che sembra infinita in realtà.
Mentre addetti, fonici, roadie si avvicendano sul palco, spostano casse, provvedono a portare acqua, accordano e provano strumenti e microfoni, il pubblico aumenta poco per volta, ma costantemente; ci sono capelli colorati, vestiti e accessori decora – key ispirati ai manga e anime giapponesi, tatuaggi e fan di ogni età che vanno a riempire il prato davanti alla grande struttura. Ai cartelloni presenti già da prima se ne aggiungono altri, messaggi di simpatia e affetto, magliette di ogni foggia e colore, ma sempre, e comunque, recanti lo stesso identico nome: Hanabie.
Le Hanabie. (sempre seguite dal punto!) sono un incandescente fenomeno tutto al femminile originario di Tokyo, e dal 2015 si impongono a suon di sold out nel mondo metalcore / nu metal e hardcore punk. Il loro stile unico e inconfondibile unito all’estetica Harajuku risponde al nome di Harajuku – core. Ma cosa significa esattamente? Harajuku è uno dei 23 quartieri speciali di Tokyo, vivace e universalmente noto per essere una fucina di stili e tendenze giovanili estremamente innovativi e per l’abbondanza di stravaganti negozi vintage e cosplay. Soprattutto, è qui che nasce anche lo stile kawaii, molto puccioso e conosciuto in tutto il mondo.
Qualcuno conosce questo luogo grazie al brano “Harajuku Girls” di Gwen Stefani, noi lo conosciamo soprattutto grazie alle nostre Hanabie., che portano sul palco la libertà di esprimersi secondo la propria personalità senza discriminazioni e pregiudizi, in un’atmosfera aperta e senza frontiere, dove ci si sente a casa propria sia che si indossi un kimono, un costume da cartone animato o magliette lacerate, borchie, catene e anfibi. Lo stile Harajuku prevede tutto questo in ogni combinazione, per questo vedremo sempre le nostre fanciulle diverse ogni volta.
E ovviamente, anche il loro stile musicale risulta essere vivace e di estremo impatto, in puro stile Harajuku – core, per l’appunto. Il nome stesso della band è legato ai quattro membri originali del gruppo: vocalist e bassista sono nate in primavera, mentre la batterista originale in inverno. In giapponese, quando la temperatura in primavera cambia da più calda a più fredda, viene chiamato col termine “Hanabie”, ed è qualcosa fortemente voluto dalle ragazze.
Dopo tanto aspettare, il pubblico viene finalmente ricompensato dall’ingresso delle Hanabie., una alla volta: la prima è Chica, la nuova batterista che si è aggiunta al gruppo il 27 maggio 2023, dopo l’uscita di Sae. Sorride, alza le mani e le bacchette salutando il suo pubblico che la inneggia Chica! Chica!; mi torna chiara alla mente di una Chica al debutto nella band e in Italia lo scorso anno, quando inevitabilmente accusava un po’ l’emozione e i fan, vuoi per interagire, vuoi per farla sorridere, le dedicavano cori di Ciao ciao Chica! Dopo un anno, Chica è più in forma e sicura che mai.
Ecco poi arrivare, a suon di Che carina! del pubblico adorante, la bassista Hettsu, in un trionfo di fiocchi, tulle, e capelli in tinta con il suo outfit: un piccolo demonio scatenato che non vede l’ora di frullarci i timpani con il suo Ibanez, nelle vesti di una deliziosa bambolina di porcellana. Cuoricini maschili e I love you! al vento per la chitarrista e clean voice Matsuri, acclamata a gran voce: oltre alla voce cristallina e limpida, ci delizierà con i suoi breakdown e chugging gutturali eseguiti con grande maestria e padronanza.
Per ultima entra l’energica, spumeggiante Yukina che sventola il Tricolore e che viene accolta da un boato di urla e applausi: sicuramente ha risvegliato la dotta Bologna dal torpore di un pomeriggio infuocato. Yukina si distingue per il contrasto tra il suo aspetto tenero, quasi adolescenziale con i suoi codini all’aria e il suo circa metro e cinquanta di altezza, e la sua ampia estensione vocale in grado di passare da una clean voice angelica a un growl mortale, degno di una furiosa band death metal norvegese.
Dopo i saluti, ognuna prende il suo posto e via che si parte: il primo brano è “O TA KU Lovely Densetsu”, il loro nuovo singolo uscito il 13 gennaio 2024: intensi passaggi di Yukina tra clean e growl / scream, pause melodiche e pause rap funzionano davvero bene, il pubblico è in festa e anche noi nel pit praticamente corriamo da una parte all’altra del palco divertendoci come dei matti, tenendo la macchina con una mano e sventolando l’altra, e ritrovandoci madidi di sudore dopo una manciata di minuti. Un inizio pienamente soddisfacente, che ti dice subito cosa aspettarti da loro.
L’interazione con il pubblico è continua, in un concerto che sembra una grande festa colorata, dove non esistono confini o barriere di nessun genere. Yukina, dalla potente presenza, ha una tale esperienza e padronanza sul pubblico che può in ogni momento dirti cosa fare, tipo aprire uno spazio per il wall of death in modo che si possa iniziare un pogo, che in uno spazio così ampio è divertente per tutti e non pericoloso: persino alcuni tra i fan più maturi saltellano e corrono in tondo ridendo, pur di partecipare ai festeggiamenti, mentre le Hanabie. sul palco scatenano un’energia inarrestabile saltando davanti al polverone sollevato dalla corsa dei fan, e Yukina che growla come un demone in fondo all’abisso.
C’è anche una meritatissima pausa birra per tutti, apprezzata in special modo da Hettsu, a lei una birra non deve mai mancare: I love bira ‘taliana! esclama alzando il bicchiere, e il momento è buono per fare un brindisi con tutti i fan che sollevano i loro bicchieri. Chica invece preferisce gelato ‘taliano perchè la rinfresca (Yukina è d’accordo, it’s so fucking hot today), le altre vanno a nozze con la pasta alla bolognese: mmmh, delicious! Interagire con queste ragazze è spontaneo e naturale, sempre: loro hanno una parola e un sorriso per chiunque, rispondono a domande e ne pongono loro, sono divertenti. Del resto non vanno dimenticate le loro origini: la cultura giapponese è fuori dal comune per la capacità di accogliere e rispettare il prossimo, e questa caratteristica scritta nel loro DNA la riflettono sul palco, nonostante gli assoli furiosi, gli scream e le bombe a mano lanciate dai bpm di Chica.
Molti dei brani in scaletta sono tratti dal loro secondo album “Reborn Superstar!”, uscito il 26 luglio 2023 per Epic Records Japan, come ad esempio “Be The Gal -Early Summer Version”, una traccia che sembra fatta apposta per far saltare tutti, nessuno escluso, sulle sezioni rap e i ritornelli dance, un assolo di chitarra di Matsuri molto contenuto e persino una sezione Thrash vecchia scuola. C’è di tutto per tutti, in un concerto delle Hanabie.: Metal, Pop, Hardcore, elettronica, clean voice, scream, growl. Non manca niente.
Abbiamo Metalcore, ma diverso da qualsiasi cosa ascoltata prima: riff schiaccianti ombreggiati dalla dolcezza J – Pop, e ciascuno esalta ed evidenzia l’altro. Voci roche si annidano accanto a riff puliti, che si scontrano con violenti beatdown in un continuo tira e molla che rende intrigante l’ascolto, senza mai annoiare o essere eccessivo. Sono brani che raramente seguono la convenzionale struttura strofa – ritornello – strofa, la natura di questi suoni potrebbe inizialmente sembrare strana alle orecchie occidentali, ma una volta che ti agganci al loro modus operandi accattivante e coinvolgente, non c’è modo di tornare indietro. Non è semplice mettere insieme tutti questi generi senza ritrovarsi un mescolone inascoltabile, ma in qualunque veste la band si presenti, non perde mai di vista la melodia.
Yukina si avvicina alla prima fila a battere il cinque buttandosi letteralmente sui fan, poi fa una cosa inaspettata e divertentissima: esce dallo stage e si mette a correre, con un fiore tra le mani, nel prato attorno al pubblico, forse aspettandosi di venire giocosamente inseguita, cosa che non avviene se non per una fan soltanto che le corre dietro.
A un certo punto della serata le ragazze posano gli strumenti, salutano con vigore e se ne vanno, nella classica finta uscita. Con grande costernazione vediamo i roadie arrivare e smontare aste, microfoni e quant’altro: i fan rumoreggiano, protestano chiamando le loro beniamine, si appellano ai roadie che fanno cenno di no con la testa, le ragazze non torneranno. Ma invece, a furor di popolo, eccole che rientrano, era tutto uno scherzo ben riuscito anche grazie alla complicità dello staff, e che festa, che gioia, mai viste così tante mani e corna al cielo.
Una delle canzoni finali è “Sunrise Miso Soup”, brano del 2021, dove Yukina ancora una volta tiene in pugno il suo pubblico e comanda la situazione facendo loro mimare gli ingredienti, appunto, di una zuppa di miso: Seaweed! e tutti ondeggiano come alghe nel mare; Tofu! e tutti a mimare un cubetto di tofu con le braccia; Prawn! e le mani imitano la forma di un gamberetto. Spassosa è dire poco, e nel frattempo le Hanabie. hanno collezionato nuovi fan.
Si arriva ai saluti, purtroppo veri stavolta; le nostre fanciulle posano per la foto di rito con il pubblico e con la bandiera italiana davanti a loro, i fan si accalcano per essere sicuri di venire ripresi; mandano e ricevono baci, sollevano cuori con le mani, osservano il palco perdere quella vita e quel turbinio di colore e fiocchi e pizzi che hanno dettato legge fino a qualche istante fa. Siamo tutti riluttanti ad andarcene, e sulla strada verso l’uscita ci giriamo spesso verso il palco, metti mai che Yukina decida di rincorrerci.
Se volete provare l’esperienza di vivere in un manga o in un anime, andate con fiducia a vedere questa band, ne resterete ammaliati. Andate a farvi spettinare dalla batteria di Chica e dal growl di Yukina, bevete una birra con Hettsu, incantatevi davanti alle manine di fata di Matsuri che corrono sulle sei corde, non vi usciranno più dalla testa: le Hanabie. le vedi una volta, e le porti nel cuore per sempre.
Articolo e foto di Simona Isonni
Set list Hanabie. Bologna 18 giugno 2024
- O TA KU Lovely Densetsu
- NEET GAME
- Reiwa Matching – Sedai
- GIRL’S TALK
- Ware Amatou
- Warning!!
- Kotoshi Koso Gal – Shoka version
- TOUSOU
- Ghost Mania
- Osaki Ni Shitsurei Shimasu.
- SUNRISE Miso Soup
- L.C.G.