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Irene Grandi live Prato

Una scaletta importante, una sfida, e un tributo anche ai grandi della musica italiana

Irene-Grandi-foto_Giulia-Breschi

Dopo avere debuttato come protagonista nell’opera rock “The Witches Seed” composta da Stewart Copeland solo pochi giorni fa, Irene Grandi riprende il suo l tour “IO in Blues”, che si è fermato anche a Prato – praticamente dietro l’angolo di casa sua –  il 29 luglio nel suggestivo Chiostro di San Domenico.

Ho visto tutti gli ultimi concerti di Irene in area fiorentina, ed è sempre un’esperienza musicale nuova, diversa: il “Lungoviaggio” con Pastis, la festa di “Grandissimo” per i 25 anni di carriera, il concerto nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio alla fine del primo lockdown. E questa volta mi sorprende con un tributo alle sue radici musicali, e alle radici musicali di tutta la musica popolare contemporanea: al Rythm&Blues.

Un’artista che vuole mettersi in gioco, e che non ha paura del confronto con l’interpretazione di tante stelle della musica, internazionale e non. Un atto di identità musicale multi-sfaccettata, non imbrigliata in generi e descrizioni, e dunque coraggiosa e forse anche faticosa da rispettare e coltivare.

Ma ecco, Irene Grandi è così. Prova piacere intenso a cantare, è questa la sua certezza, e il suo pubblico lo sa, sa che è un camaleonte che adora cambiare pelle, mantenendo la sua forma, che è unica e smagliante.  Il canto di Irene nel suo viaggio dal diaframma alle corde vocali passa sicuramente dal cuore, ci si ferma, si bagna di emozione.

È stato dunque un concerto intimo, favorito anche dalla location, dove Irene si è mossa in totale libertà, coinvolgendo il pubblico, facendo anche salire sul palco i più giovani per una danza improvvisata, suonando vari piccoli strumenti durante la performance, e come sempre chiacchierando senza filtri con i presenti. Quasi due ore di musica, dove l’interruzione per pioggia non ha creato nessuna interruzione di partecipazione.

Una scaletta importante, una sfida, e un tributo anche ai grandi della musica italiana, tra i quali ovviamente non poteva mancare su tutti il suo maestro, Pino Daniele. Tutti i brani sono stati ri-arrangiati in chiave blues, a tratti anche molto rock, com’è la voce di Irene, dolce e graffiante, scura e cristallina al tempo stesso. L’accompagna in tour l’affiatata band composta da Massimiliano Frignani alla chitarra e cori, Piero spitilli al basso, Pippo Guarnera all’organo Hammond e Fabrizio Morganti alla batteria.

L’attacco dice già tutto: “Why can’t we live together” di Timmy Thomas, e non basta, Irene si sfida con l’interpretazione di Sade! È solo l’inizio di questa strada coraggiosa, perché segue “Something’s got a hold on me”. A questo punto vi siete già fatti un’idea di quali emozioni può scatenare questo concerto, e già vi consiglio vivamente di non perdere la tappa nella città a voi più vicina (sotto trovate le date).

Con “Little Red Rooster”, un vero show stopper, Irene ci sorprende anche all’armonica, per poi buttarsi in un tris di canzoni italiane di artisti da inchino che l’hanno ispirata: Mina con la versione da brividi di “E poi”, Lucio Battisti – bluesman ante litteram – con “Il tempo di morire” dalla chitarra distorta in versione hard blues, e “Se mi vuoi” inciso con Pino Daniele nell’album “Non calpestare i fiori nel deserto”, questa una canzone che porta sempre in ogni suo concerto e alla quale è davvero legata. Dopo altri brani che sono carichi da 90, Irene volge l’ultima parte del live verso i suoi successi maggiori, infilando dentro “Prima di partire per un lungo viaggio” nientemeno che “Roadhouse Blues” dei Doors.

I brani sono molto lunghi, Irene si prende i tempi che ci vogliono per interpretarli senza alcuna fretta, questo è un concerto da non consumare ma da vivere e lasciarsi trasportare. Viene il momento di salutarci, ma sappiamo con certezza che tornerà presto a sorprenderci e a cantare dal vivo per noi.

Set list Irene grandi 29 luglio 2022 Prato

  1. Why can’t we live together (Timmy Thomas)
  2. Something’s got a hold on me (Leroy Kirkland per Etta James)
  3. For what it’s worth (Buffalo Springfield)
  4. Little red rooster (Willie Dixon)
  5. E poi (Lo Vecchio/Shapiro per Mina)
  6. Il tempo di morire (Lucio Battisti)
  7. Se mi vuoi (Pino Daniele)
  8. Can I hold you (Tracy Chapman)
  9. Quanno chiove (Pino Daniele)
  10. I just wanto to make love to you (Willie Dixon)
  11. La tua ragazza sempre
  12. Prima di partire per un lungo viaggio – Roadhouse Blues (Doors)
  13. Bruci la città
  14. Finalmente io
  15. Bum Bum
  16. Lasciala andare

Prossime date del tour:

4 AGOSTO – La Maddalena (SS) – Forte dei Colmi
5 AGOSTO – Cardedu (NU) – Parco della Musica
12 AGOSTO – Lignano Pineta (UD) – Piazza Marcello D’Olivo
14 AGOSTO – Gatteo Mare (FC) – Arena Lido Rubicone
16 AGOSTO – Lerici (SP) – Rotonda Vassallo
19 AGOSTO – Catona – (RC) – Arena Alberto Neri
21 AGOSTO – Chianciano Terme (SI) – Palamontepaschi
11 SETTEMBRE – Camogli (GE) – Teatro Sociale – Festival della Comunicazione
12 SETTEMBRE – Mantova – Corte dei Gesuiti – Disanima Piano Festival
14 SETTEMBRE – Milano – Polimi Fest – Piazza Leonardo Da Vinci

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