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Louise Lemón live Serravalle Pistoiese

La regina del Death Gospel al suo primo tour italiano, e in apertura gli Spleen, rivelazione 2024 del Rock italiano

Serravalle Rock Festival, giunto quest’anno all’ottava edizione, ci regala ogni ultimo fine settimana di luglio l’opportunità di ascoltare tanta buona musica nella cornice medievale della Rocca di Castruccio del comune toscano, dove gli organizzatori della rassegna riescono puntualmente a portare sul palco artisti di grande valore e realtà emergenti tutte da scoprire. La sera del 27 luglio viene presentato un cast eterogeneo, due idee musicali che seppur diametralmente opposte convergono nell’intento di proporre un Rock di spessore. Stiamo parlando, in ordine di apparizione, dei fiorentini Spleen e della svedese Louise Lemón.

Alle 21.30 il palco si accende per la giovanissima band che ha da poco pubblicato il primo ep “Dystopic School” (la nostra recensione) per una label nostrana importante come la Contempo Records. Anche se il disco mi aveva decisamente convinto, vedere l’esuberanza elettrica di questi tre ragazzi on stage mi ha lasciato davvero senza parole. In concerto infatti emerge con maggiore potenza quella perfetta coesione di gruppo che già si poteva notare in studio.

La loro set list, che include anche alcune canzoni inedite, si avvicina all’ora di durata sprigionando un vortice di Garage Punk e Grunge dalle reminiscenze 90ties, ma è il Rock’n’Roll, quello più viscerale e intrigante, che prende il sopravvento.

Il vocalist e chitarrista Samuele Riccucci è sicuramente nato frontman, lo si vede dal piglio da protagonista con cui si muove sul palco senza per questo rubare la scena ai compagni: questa è una delle caratteristiche che più mi ha colpito del gruppo, l’umiltà unita alla spontaneità e all’affiatamento. La chitarra di Olmo Fantini sottolinea ogni frase sonora con i riff, i suoni distorti e gli assoli; Matteo Innocenti alla batteria è un metronomo perfetto, ma ha anche occasione di sfoggiare l’estro del suo stile.

A loro si aggiunge il basso di Alberto Sanna, che delinea le trame con una ritmica robusta. Nella scaletta trovano spazio ben undici brani, tre dei quali, come sopra menzionato, sono quelli del recente ep. Gli altri sono pezzi che la band ha creato in vista della realizzazione del full lenght che vedrà la luce a fine anno anche se non si esclude che possano arrivare nuove canzoni vista la verve creativa di questi giovani rampanti.

Sul palco brilla la ritmica pressante di “Dystopic School”, la magia di “What’s Behind The Sun” e l’energia di “Affected Kid”, ma a dire il vero ogni pezzo esibito dalla band ha avuto un impatto notevole. La platea inizia perfino a pogare, mentre il chitarrista Olmo Fantini si concede una discesa tra le prime file. Lo show degli Spleen si chiude al meglio con l’esecuzione di “Sugar Loaf”, momento di Rock intenso ben intarsiato con venature psichedeliche e dalla notevole durata (oltre i sei minuti).

Mi hanno convinto fin da quando li ho conosciuti, ma stasera ho avuto le conferme che cercavo: questi ragazzi, oltre che nel nostro paese, sapranno farsi valere anche al di là dei nostri confini dove la loro musicalità dal respiro internazionale non potrà certamente passare inosservata. Attendiamo quindi l’uscita del loro album.

Dopo una breve pausa, utile a resettare il palco e la strumentazione per la nuova performance, alle 22.40 circa si riaccendono le luci per Louise Lemón (la nostra intervista). La cantante svedese, considerata dalla critica musicale come regina del Death Gospel, inizia il suo spettacolo dopo un suggestivo intro che prelude al brano “Midsummer Night”, tratto proprio dall’ultimo album. La cantante si presenta sul palco con una formazione a due elementi formata dal tastierista Anders Ludwigsson e il rinomato chitarrista Johan Kvastegård.

Artista di grandissima caratura, Louise Lemón esibisce uno stile che va ben oltre mere classificazioni di genere. Sebbene la sua voce abbia la tendenza a presentarsi con la spiritualità del Gospel, la sua musicalità appare talmente variegata da sfuggire a una definizione precisa che suonerebbe persino riduttiva rispetto alla ricchezza espressa dalla sua esibizione.

Lo show di Louise Lemón si sviluppa tra continui chiaroscuri sui quali si innestano le splendide melodie di “Tears as Fuel” o l’atmosfera quasi ambient di “178”, tratto dal disco “Purge” del 2018.

“Forever Alone”, tratto dall’ep  “Devil” uscito nel 2020, è una splendida ballata soul che apre vertiginosamente il ritornello su uno squarcio melodico che esprime pienamente la sua talentuosa vocalità.

Anche se l’artista non parla molto tra i brani, e lascia che sia invece la bellezza della sua musica a raccontare emozioni, non si sottrae a un affettuoso ringraziamento al pubblico e alla magnifica location in cui ha avuto l’opportunità di far risuonare la sua voce che sprigiona altre perle come “Thirst”, dove i suoi vocalizzi precedono un bell’assolo di Johan Kvastegård, o la bellissima “Shattered Heart”, brano di rara intensità a cui è affidata la chiusura del concerto.

Non finisce qui perché la vocalist, richiamata a gran voce dal pubblico, si ripresenta per l’encore con “Bathe In Gold” Lo so scrivo quasi sempre storie di cuori spezzata, ma questa canzone invece è dedicata all’amore, e “All I Get”, mentre i musicisti continuano incessantemente a disegnare con i loro strumenti affascinanti scenari.

È l’epilogo di una grande serata di musica. Lasciamo la Rocca di Castruccio più che soddisfatti e grati di poter scoprire nuova musica indipendente bellissima

Articolo di Carlo Giorgetti, foto di Simone Tofani

Set list Spleen Serravalle Pistoiese 27 luglio 2024

  1. Reload
  2. Dystopic School
  3. World You ever die for me.
  4. What’s behind the sun
  5. Affected Kid
  6. Crown
  7. Peapod
  8. Lazy People
  9. Kill the Prig
  10. Sugar Loaf

Set list Louise Lemón Serravalle Pistoiese 27 luglio 2024

  1. Intro
  2. Midsummer Nights
  3. 178
  4. Tears as Fuel
  5. Forever Alone
  6. Not Enough
  7. Lifetime of Tears
  8. Appalacherna
  9. Falcon
  10. Shattered Hearts
  11. Thirst
  12. Folk
  13. Bathe in Gold
  14. All I Get
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