Approda nel suggestivo Teatro romano di Fiesole (FI) Lucio Corsi, maremmano imbrigliato in una Milano dove fa più male sentirsi soli, figura artisticamente anomala nel panorama dei ventenni musicisti nostrani. Non fa né Rap, né Trap, né Hip Hop, ma cerca di inserirsi nella prestigiosa strada tracciata dal cantautorato italiano (vedi la nostra recensione). I suoi riferimenti preferiti, afferma, sono Paolo Conte, Ivan Graziani e Lucio Dalla. In realtà nei suoi testi e nelle sue musiche riaffiora prepotentemente anche Francesco De Gregori, che durante la serata cita per ben due volte, prima intonando “Maremma amara/Non andar più via” (di Dalla) sulle note di “Rimmel” e poi con una fedele cover di “Buffalo Bill”.
Il pubblico disposto a scacchiera è caloroso e partecipe, gli viene recapitato anche un regalo sul palco (che lui ricambia con la sua armonica a bocca) e c’è chi afferma di essere venuto fin da Piombino per vederlo. Lucio, per contro, regala una scaletta piuttosto scarna, che intrattiene per non più di un’ora e un quarto: del primo disco propone il brano omonimo, “Altalena boy”, del secondo, Bestiario musicale, suona “L’upupa, La lepre e Il lupo” (uno dei suoi brani più azzeccati).
Dell’ultimo disco, uscito nel gennaio di quest’anno e prodotto nientepopodimeno che dalla Sugar di Filippo Sugar e Caterina Caselli, non omette nemmeno un brano: “Orologio”, “Trieste”, “Amico vola via”, “Bigbuca”, “Onde”, “La ragazza trasparente”, “Senza titolo”, “Cosa faremo da grandi” e “Freccia Bianca”, queste ultime due tracce ripetute nel bis assieme a una buona cover di “20th century boy” dei T.Rex. Nel mezzo ci sta anche “Hai un amico in me”, brano colonna sonora di Toy Story nella versione di Riccardo Cocciante.
I cinque musicisti sul palco (piano, tastiere, basso, chitarra e batteria) sono davvero bravi e danno il meglio di loro quando come bambini inquieti vengono lasciati sfogare con qualche spontaneo tuffo nel Rock Blues. Il quadro tracciato dai testi e dalle musiche di Lucio Corsi è molto piacevole alla vista, pieno di personaggi colorati e onirici, certamente originali e alla portata di un pubblico vasto.
Mentre lo ascolto, però, seduto al decimo piano del teatro, mi prende una sensazione di incompiuto, come se mancasse quel qualcosa alle sue storie capace di colpirmi più giù, più in fondo, come se nei suoi testi mancasse quella metafora o quell’immagine che in un De Gregori, per rimanere nel contesto, mi avrebbero offerto quel salto emotivo, quel brivido esistenziale, quella rabbia sociale o politica che stasera non c’è. Mi arrivano immagini poetiche e divertenti, ma non riseco a saltare.
Lo studente, insomma, ha idee interessanti ma non approfondisce abbastanza. È da promuovere, ma da lui ci aspettiamo di più il prossimo anno scolastico. Nel frattempo, lasciamolo suonare e facciamo girare il suoi dischi.
Articolo di Marco Zanchetta, foto di Damiano Giangaspero
Set List Lucio Corsi 16 settembre 2020 Fiesole
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- Freccia Bianca
- Orologio
- Trieste
- Cosa Faremo Da Grandi
- Amico Vola Via
- Big Buca
- Onde
- La Ragazza Trasparente
- Senza Titolo
- Hai Un Amico In Me
- Maremma Amara/E Non Andar Più Via
- L’upupa
- La Lepre
- Il Lupo
- Bufalo Bill
- Altalena Boy
- Cosa Faremo Da Grandi
- 20th Century Boy
- Freccia Bianca