I concerti di Manuel Agnelli sono concerti intensi. E dunque trovano la dimensione ideale nei club, dove c’è vicinanza sul palco tra i musicisti, e vicinanza tra i musicisti e i fan. Sono concerti poco adatti ai grandi spazi all’aperto, alle piazze dispersive, dove l’intensità si diluisce proprio a causa della mancanza di vicinanza. Lo avevamo constatato quest’estate al Pistoia Blues Festival, dove il pubblico, pur fedelissimo, era rimasto seduto fino quasi alla fine dell’esibizione, contenendo eventuali emozioni.
Tutt’altra cosa invece ciò che è accaduto l’8 dicembre al Viper Club di Firenze, sold out e così tanta gente che si faticava a spostarsi anche di un centimetro, pur essendoci in città, in una piccola città, contemporaneamente un altro concerto rock di artista big, 100% mainstream. Un pubblico adulto e musicalmente maturo.
Il tour “Ama il prossimo tuo come te stesso”, che segue l’uscita del primo album da solista del frontman degli Afterhours, prosegue così al meglio, forte anche dell’enorme apprezzamento ricevuto per il brano “La profondità degli abissi”, con il quale Agnelli si è aggiudicato David di Donatello e Nastro d’Argento per la miglior canzone originale.
Sul palco con lui la sua backing band preparatissima, benché composta da musicisti di estrazione e formazione davvero diversa tra loro: Beatrice Antolini a tastiere, synth, pianto, basso, percussioni e cori; i Little Pieces of Marmelade a chitarra, batteria e cori; Giacomo Rossetti alle percussioni e basso.
Manuel si presenta vestito da rocker, divisa di pelle nera, passa dall’esprimersi alla sola voce all’imbracciare la sua Telecaster vintage, e non manca neanche il rito del far roteare il microfono, anche se con una ruota a raggio corto, visto il poco spazio sul palco, pieno zeppo di strumenti, incluso un piano a coda. Strumenti che ci vogliono, per fare questa musica ruvida ma raffinata, per restituire la complessità delle registrazioni in studio dei brani, per lasciar fluire la raffinatezza delle composizioni e degli arrangiamenti.
Il concerto è, e ne siamo molto grati, di lunga durata, ben oltre le due ore. Così si fa, posso permettermi di dichiarare; sono stanca di concerti che durano un’ora e venti, è un insulto al pubblico, non solo perché ha pagato un biglietto, spesso non noccioline insomma, ma anche perché ha genuinamente voglia di musica. La scaletta comprende, e non poteva che essere così, un mix di brani dell’Agnelli solista e di cavalli di battaglia degli Afterhours.
Dopo due encore, a notte inoltrata, purtroppo è l’ora dei saluti, ma ci congediamo sapendo che a casa ci aspettano ancora lunghi ascolti dei suoi dischi, in cuffia, a occhi chiusi.
Articolo e foto di Francesca Cecconi
Set list Manuel Agnelli Firenze 8 dicembre 2022
- Severodonetsk
- Signorina mani avanti
- Veleno (Afterhours song)
- Non si esce vivi dagli anni ’80 (Afterhours song)
- Bungee Jumping (Afterhours song)
- Milano Con La Peste
- Lo sposo sulla torta
- Quello che non c’è (Afterhours song)
- Ballata per la mia piccola iena (Afterhours song)
- La profondità degli abissi
- Proci
- Padania (Afterhours song)
- Guerra e Pop Corn
- Male di miele (Afterhours song)
- Ama il prossimo tuo come te stesso
- Tra mille anni mille anni fa
- Non è per sempre (Afterhours song)
- Bye bye Bombay (Afterhours song)
- Voglio una pelle splendida (Afterhours song)
- 1.9.9.6. (Afterhours song)
- Dea (Afterhours song)
- Lasciami leccare l’adrenalina (Afterhours song)
- Ci sono molti modi (Afterhours song)