Il 14 luglio gli organizzatori di Firenze Metal hanno organizzato il secondo Metal Raid: dopo Prato eccoci a Bologna, più precisamente all’Alchemica Music Club, locale attivo dal 2014 e ormai diventato punto fermo per tutti gli eventi Rock e Metal nella città felsinea. I ragazzi ci accolgono come sempre a braccia aperte e non vediamo l’ora che inizi la serata.
Escaped
Il compito di aprire le danze per scaldare il pubblico tocca ai nostrani Escaped, band di recente formazione, autori di un thrash metal fortemente influenzato da sonorità groove Anni ‘90 á la Testament, Grip Inc. e Konkhra di Weed Out the Weak. Hanno mezz’ora e non si lasciano scappare l’opportunità di farsi sentire, sono carichi, tengono bene il palco e al pubblico questo piace.
La scenografia è minima per non dire assente, ma a loro questa non serve, bastano i quattro musicisti a tenere ottimamente le redini dello show, un frontman dotato di un grande carisma e capace di trascinare il pubblico senza troppi indugi, che dal punto di vista vocale (e estetico) riprende lo stile di Slipknot e Korn. Un gruppo promettente che ha molto potenziale per farsi spazio nell’ambiente metal italiano.
A Place For Murder
Veloce cambio palco grazie a tutto lo staff del Firenze Metal e dell’Alchemica e salgono sul palco gli A Place For Murder, fautori di un Death Metal che strizza l’occhio al Brutal di stampo classico. Band consolidata nel panorama felsineo che oggi purtroppo causa impegni di forza maggiore è vacante di uno dei chitarristi, fondatori della band. Verrà sostituito da Luke Fortini, già in forza agli Hyperion e Imago Imperii. La differenza di genere non è per lui un problema (le band citate sono Power ed Epic Metal), Luke riesce a destreggiarsi con la sua sei corde esplorando sonorità completamente differenti dal suo background.
Il quintetto è affiatato, la bravura di esecuzione dei membri, mixato sapientemente dai fonici del locale, crea un muro sonoro senza precedenti; l’opener Engine of Vengeance fa da apripista a 30 minuti di brutalità e tecnicismi che non lasciano spazio alle pause. Gli A place For Murder potrebbero tranquillamente essere messi sul podio alla pari di Decapitated, Aborted e Suffocation.
Browbeat
Altro veloce cambio palco e troviamo gli emiliani Browbeat da Modena, band storica nel panorama dell’Hardcore Punk, attivi dal lontano 1998, con uno iato di circa quindici anni (torneranno in pista nel 2017). La band capitanata da Fabio Amico (in forze anche nei Keep The Promise), Luca Cocconi e Mirco Bennati (assieme nei Modern Age Slavery) parte in pole position proponendoci uno spettacolo tipico di band come Biohazard o Hatebreed ma con un sound molto più votato al Metalcore e Nu Metal che strizza l’occhio anche al Djent. Chirurgici e di impatto, creano un muro sono senza eguali.
La band non fa prigionieri, loro è la scena, il pubblico è in visibilio e si lascia andare a un moshpit energico, nonostante la dimensione del locale non sia delle più imponenti; i modenesi sono coinvolgenti e trasmettono carica, anche a chi come me non è mai stato un fan accanito del genere. Partendo da “The Real Face” i nostri ci regalano otto brani di pura potenza sonora; “Underpaid”, forse la più “classica”, è comunque ben apprezzata.
La set list spazia molto, pizzicando brani da tutti i loro lavori, ognuno diverso dall’altro ma sempre accomunati dalla furia che il quintetto trasmette e dalla carismatica voce di Fabio. Se non avete mai sentito i Browbeat dovete assolutamente rimediare!
Gengis Khan
Eccoci arrivati alla prima delle due band per ordine di importanza della serata. Frank Leone, attivo in diversi gruppi dell’Emilia Romagna, porta stasera la sua creatura, i Gengis Khan, progetto attivo dal 2012, fautore di un Metal di stampo Heavy e Power, con sonorità tipiche di band Judas Priest e Maiden, ma che ricordano anche i Powerwolf (in particolare nel make up e nei vestiti di scena). La band nonostante non sia musicalmente affine a quelle precedenti riesce a coinvolgere ottimamente gli astanti, magari con meno moshpit ma l’headbanging è assicurato.
Oggi la band si presenta come trio e non come quartetto, ma la chitarra di Neil riesce a riempire l’assenza di Mike Petrone. L’inizio con “Colder Than Heaven”, dal loro full lenght del 2021 è un pugno nei denti, per poi passare a “In The Name Of Glory”. Granitico, chirurgico ed eclettico, questi tre aggettivi possono definire lo spettacolo che porta stasera il Gran Khan che si conclude con la title track che dà il nome al loro ultimo disco “Possessed By The Moon”. Per i tre il successo è assicurato.
Cadaveria
Arriviamo quindi all’ultima band ma prima per importanza della serata; i Cadaveria tornano sul palco e incantano il pubblico con un concerto ricco di emozioni e di energia. Dopo sei anni di silenzio, assenti dalle scene a causa dei noti motivi di salute che hanno colpito la carismatica leader Raffaella Rivarolo e oggi fortunatamente risolti. Assieme a lei l’onnipresente Flegias, oggi dietro alle pelli, e il bassista GL dei Necrodeath. La band ha proposto quindici brani tratti dalla sua discografia, con particolare attenzione all’ultimo album “Emptiness”. Il concerto si è svolto davanti a una folla di fan entusiasti e calorosi.
La voce di Raffaella ha dimostrato tutta la sua potenza e la sua versatilità, passando dalle melodie pulite ai growl più aggressivi. Tra i momenti più toccanti, la canzone “Matryoshcada”, dedicata alla sua esperienza di malattia, che ha scatenato una lunga ovazione del pubblico. La band ha ringraziato i suoi sostenitori con affetto e gratitudine.
Il concerto è proseguito a ritmo serrato, fino all’ultimo brano “Shamanic Path”. Dopo aver salutato il pubblico, i Cadaveria sono tornati sul palco per il bis, eseguendo la cover dei Blondie “Call Me”. Un secondo bis era previsto con “Blood And Confusion”, ma la band ha preferito terminare qui lo spettacolo, forse per la stanchezza della cantante e per il caldo soffocante, alla fine siamo in piena estate e Bologna si sa non essere una delle città più fresche d’Italia.
Nonostante tutto per i Cadaveria è stata una serata indimenticabile, che ha segnato il loro ritorno in grande stile. Il pubblico ha grandemente apprezzato lo show, come si è potuto constatare dalle reazioni entusiaste dei presenti. Un successo meritato per una band che ha saputo affrontare le difficoltà con coraggio e determinazione.
Ringraziamo l’organizzazione del Firenze Metal e i ragazzi dell’Alchemica Music Club per la loro gentilezza, disponibilità e professionalità.
Articolo e Foto di Paolo Nocchi
Setlist Escaped
- Inferno
- Time to die
- Heretic Cage
4. Grave party
5. A.Y.S.C
Setlist A Place For Murder
- The Engine Of Vengeance
- Devastation
- Lights of 10000 Suns
- Inferno
- Swallowed By The Oceans
- Dimension Zero
Set list Browbeat
- Intro
- The Real Face
- The Labor Black Mail
- Whirl
- Blood & Tears
- Underpaid
- Lake Of Pain
- Who’s The Beast
- The Showdown
Set list Gengis Khan
- Colder Than Heaven
- In The Name Of Glory
- Reinventing The Fire
- On And On
- No Surrender
- He’s The King
- Time To Kill
- Heavy Metal Maniac
- Possessed By The Wolf
Set list Cadaveria
- Intro The Dream
- Free Spirit
- Emptiness
- Queen Of Forgotten
- Matryoshcada
- Death Vision
- Carnival Of Doom
- Irreverent Elegy
- Circle Of Eternal Becoming
- Flowers In Fire
- Anagram
- Before The Apes Came
- Spell
- Shamanic Path