I Mudhoney il 12 settembre hanno fanno tappa al Viper Theatre di Firenze, penultima delle quattro date programmate nel nostro paese all’interno del tour europeo della band americana iniziato il 30 agosto in Germania, e magistralmente prodotto in Italia da Hellfire Booking.
Il locale è ancora non troppo affollato quando alle 20:30 sale sul palco la band olandese dei Søwt, un album e un ep al loro attivo, 40 minuti scarsi di set che la band esegue con sicurezza e anche un pizzico di emozione; la bassista e cantante Danielle Warners non nasconde come aprire per una band come i Mudhoney sia per loro un sogno che si avvera.
Nove brani tratti per lo più dai loro due lavori contraddistinti da un suono fortemente influenzato dal Noise Rock di Sonic Youth e simili, e infarciti da un pizzico di melodia, tanta energia sul palco e purtroppo un suono non ottimale, soprattutto per quello che riguarda la batteria che non esce al meglio nonostante la veemenza con cui venga trattata da parte del batterista Martijn Claeesens.
Grazie per essere venuti così presto dice Danielle al termine del primo brano e la band ringrazierà più volte il pubblico prima di terminare il set e lasciare il palco non senza aver contributo personalmente al cambio della strumentazione.
Con il pubblico che pare abbia gradito l’esibizione degli olandesi e l’atmosfera che si è decisamente scaldata, il locale si è andato via via riempiendo, saranno alla fine oltre circa 400 i presenti alla serata.
Sono le 21:30 quando Dan Peters, Mark Arm, Steve Turner e Guy Maddison salgono sul palco dove una bellissima batteria Ludwig in plexiglass fa bella mostra di sé al centro dello stesso.
Senza tante cerimonie il set inizia con “If I Think” bruscamente interrotta da Mark, dopo poche battute perché il basso sul palco si sente poco; un’aggiustatina e il concerto ha davvero inizio, “Move Under” e “Into The Drink” sono subito due mazzate fra capo e collo e quando il fantasma degli Stooges si materializza nella seguente “Nerve Attack” è chiaro che tutti i presenti sono già completamente dalla parte dei Mudhoney.
Quasi quattro decenni non hanno mutato di una virgola l’attitudine e lo spirito della band, in studio come dal vivo, pochi fronzoli e molta sostanza, una band che non ha sicuramente ottenuto il successo di altri loro contemporanei godendo però di una reputazione e potendo vantare una integrità artistica che le logiche di mercato non hanno mai potuto neanche scalfire.
La scaletta del concerto pesca da tutti gli album della band con un occhio di riguardo all’ultimo “Plastic Eternity” del 2023, momenti ovviamente di punta “Touch Me I’m Sick”, “Suck You Dry” presentata durante il bis ma anche “Flush The Fascists” e “Sweet Young Thing (Ain’t Sweet No More), le ultime sei canzoni del set vedono Mark abbandonare la chitarra, lasciando al solo Steve Turner il compito di mantenere solido il muro del suono.
Con la finale “One Bad Actor” la band saluta e abbandona il palco. Ovviamente il pubblico ci crede e quando si vede il tecnico, che per tutto il concerto ha stazionato alle spalle di Steve Turner riposizionare la pedaliera di Mark in prossimità dell’asta del microfono tutti capiscono che la festa non è ancora finita.
La potenza di “Suck You Dry” inaugura il bis che prosegue con “Here Come Sickness” e una versione estesa con annesso solo di batteria da parte di Dan Peters, solo che agli ascoltatori più smaliziati ha rivelato che anche il buon Dan fa parte di quella generazione di batteristi che molto probabilmente, per merito o per colpa a seconda dei punti di vista, ha preso le bacchette in mano solo dopo aver ascoltato Peter Criss e il suo famoso solo in “Alive!”.
Un’ora e tre quarti dopo la band saluta definitivamente il proprio pubblico, non ci sono state le hit da classifica, che ovviamente nessuno si aspettava, c’è stato però il cuore, il suono, l’intensità.
Lunga vita ai Mudhoney.
Articolo di Andrea Bartolini, foto di Francesca Cecconi
Set list Mudhoney Firenze 12 settembre 2024
- If I Think
- Move Under
- Into The Drink
- Nerve Attack
- Get Into Yours
- Almost Everything
- Judgement, Range, Retribution And Thyme
- Good Enough
- Flat Out Fucked
- Sweet Young Think (Ain’t Sweet No More)
- Touch Me I’m Sick
- Little Dogs
- You Got It
- Souvenir Of My Trip
- Tom Herman Hermit’s
- F.D.K. (Fearless Doctor Killers)
- Oh Yeah
- Flush The Fascists
- Next Time
- I’m Now
- Paranoid Core
- Human Stock Capital
- 21st Century Pharisees
- One Bad Actor
- Suck You Dry
- Here Come Sickness
- In ‘n’ Out Of Grace