
Sabato 29 marzo 2025 sono al Viper Theatre di Firenze, per ascoltare un gruppo che ho scoperto da poco tempo vista la mia giovane età, ma che subito mi ha trasmesso valori indispensabili per la mia crescita intellettuale.

Esattamente ventuno anni fa, a gennaio 2004 la band conquista il Rock Contest, uno dei più riconosciuti eventi musicali italiani organizzato dalla stazione radio Controradio, dando così il via alla loro produzione artistica. Difatti, il 7 marzo 2005 pubblicano il loro primo album “Socialismo tascabile (Prove tecniche di trasmissione)”, e quest’oggi la band torna su uno dei palchi fiorentini per festeggiarne il ventesimo anniversario.

Arrivo al locale mezz’ora prima dell’apertura delle porte, dove incontro la fotografa della serata Francesca, ed entriamo. Dopo aver acquistato una maglietta al banco del merchandise mi fermo ad ascoltare con interesse la conversazione tra Francesca e Simone Rossi di Audioglobe, importante distributore musicale indipendente italiano nonché proprietario dell’etichetta discografica anche degli Offlaga Disco Pax.

Mi posiziono nella parte sopraelevata del locale, dove ho visuale sul palco e sulla folla, e noto che il locale si sta man mano riempiendo del tutto. Non per niente, tutte le date del tour sono state annunciate sold-out, il che non mi sorprende vista la rilevanza culturale ottenuta dagli Offlaga nel corso degli anni.

Sono le 22:00 e le luci si spengono, la folla si attiva, e giungono sul palco Daniele Carretti e Mattia Ferrarini, quest’ultimo è il membro che ha reso possibile la realizzazione di questo tour. Nel 2014, a seguito della scomparsa del membro fondatore Enrico Fontanelli, la band comunicò l’interruzione della loro attività musicale, ma con la ricorrenza del ventennale del disco, i due componenti hanno scelto lui come musicista per ricoprire il ruolo di Enrico, grande fetta della produzione firmata ODP.

Entra sul palco anche l’iconico Max Collini, e dopo un breve intro, il set ha inizio con “Kappler”, che emoziona tutti i presenti, Max stesso compreso.

Rimango scosso. È solo il primo pezzo e sembra essere passato un concerto intero, sia per la forza emotiva che racchiude il brano, che per il genere proposto.

Gli Offlaga hanno come punto di forza basi strumentali composte da basso, chitarra, synth e batterie elettroniche che, associate al parlato di Max, offrono un concerto anticonvenzionale: è più di uno spettacolo, è un rito in cui il profeta erudisce i suoi discepoli attraverso le sue narrazioni.

Successivamente la band propone brani non solo dal disco che compie gli anni, bensì da tutta la discografia. Da ricordare “Dove ho messo la Golf”, che vede Mattia Ferrarini darsi da fare alla Jonny Greenwood sui synth e sui pattern di batteria elettronica, “Sensibile”, brano che mi ha fatto innamorare del gruppo e stasera condito con un accenno di “Atmosphere” dei Joy Division, e “De Fonseca”, con le sue chitarre shoegaze e Max che esibisce al pubblico la ciabatta, oggetto protagonista del brano.

Il live è ricco di interazioni tra noi e il gruppo, tra chi conosce a memoria le storie e urla i versi iconici dei pezzi ricevendo segni di assenso da parte del frontman, e chi riesce a prendere al volo gli ormai famosi “Tatranky”, wafer della ex Cecoslovacchia.

È stupefacente spostare la vista dal palco verso il pubblico e notare con piacere la mancanza di schermi illuminati. Ognuno sta vivendo il proprio momento, mentre la band continua con i suoni di “Piccola Pietroburgo”, che Max dedica all’ex componente del gruppo Enrico definendolo come suo preferito, e a seguire una cover molto importante per la band. La traccia in questione è “Allarme” dei CCCP, gruppo di riferimento per gli Offlaga tanto da definirli come antenati ai quali pagare tributo. Non a caso, la linea di basso di questo brano è servita da spunto per lo sviluppo “Cinnamon”, grande successo della band riprodotto a inizio set.

Non mancano riferimenti politici e storici trascorsi e attuali, questioni a cuore del Collettivo Offlaga: spiccano nei testi della già citata “Sensibile”, nella passionale “Khmer rossa” e nell’autobiografica “Piccola storia ultras”, ma soprattutto in “Robespierre”, uno dei successi più importanti che definirei come un insieme iperattivo di elementi sociali e culturali che trasmettono l’essenza adolescenziale di un’epoca intrisa di fermento.

Chiude così il concerto degli Offlaga Disco Pax. Siete molto bellini, conclude Max prima di lasciare definitivamente il palco, e non appena si accendono le luci mi trovo a riflettere su ciò a cui ho appena assistito. Il pensiero che mi pervade la mente è come tali verità e conoscenze raccontate, non siano materia di insegnamento scolastico per noi giovani. A tal proposito, approfitto della disponibilità di Max Collini, ora situato presso il banco del merchandise, per condividergli il mio pensiero, al quale mi risponde con una frase lapidaria: Leggete e approfondite.

Sicuramente questo concerto ha acuito la mia conoscenza degli Offlaga e mi ha istruito, avendo come unico rammarico quello di non aver ascoltato la storia con il Toblerone come simbolo, qualcuno sa perché.
Articolo di Luca Colligiani, foto di Francesca Cecconi

Set list Offlaga Disco Pax Firenze 29 marzo 2025
- Intro
- Kappler
- Cinnamon
- Dove ho messo la Golf?
- Enver
- Tono metallico standard
- Sensibile
- Khmer rossa
- Tatranky
- Parlo da Solo
- De Fonseca
- Piccola Pietroburgo
- Onomastica
- Allarme (CCCP cover)
- Piccola storia Ultras
- Robespierre