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Osanna live Firenze 2024

Bellissime le commistioni tra le atmosfere del Neapolitan Sound con tutte le forme del Rock

Altra grande serata quella dell’11 febbraio al Circus Rock Club di Firenze, grazie agli Osanna, leggenda del Prog nostrano. Terza tappa del loro tour 2024, una esibizione di rango che vede coinvolta una band che già solo per il suo longevo percorso evoca grandi emozioni. Il loro stile è arte espressa in musica e fu uno dei primi esempi di Rock teatrale in Europa, ma gli Osanna sono anche protagonisti del presente con il loro ultimo album datato 2021 e la fiorente attività live.

L’evento richiama molti fan di vecchia data della band, il pubblico è composto in prevalenza da persone sopra i 40 anni, ma non mancano anche molti giovani. L’ambiente raccolto del locale esalta la simbiosi tra gruppo e fan, accomunando la verve di chi suona sul palco con le buone vibrazioni ricevute dalla vicina platea. Si inizia con un cospicuo ritardo, alle 22.20.

Scusate il ritardo, come direbbe Troisi esordisce Lino Vairetti; l’artista spiega poi che l’attesa è stata motivata da un piccolo malessere che ha coinvolto il tastierista Sasà Priore, che si presenta sul palco senza il consueto trucco. Vairetti annuncia che in questa serata sarà presentata una carrellata di pezzi che, andando a ritroso nel tempo, spaziano dal primo leggendario album sino al più recente “Il Diedro del Mediterraneo”.

L’inizio del sestetto ci conduce subito con slancio nell’entusiasmante scorribanda jazz rock e i momenti intimisti di “Animale senza respiro” per poi trasportarci nelle atmosfere del primo album con una serie di pezzi tratti da quel capolavoro; questa successione è interrotta solo da “Taka Boom”, un energico rocker dove il synth di Irvin Luca Vairetti e le tastiere di Priore disegnano un ritmo che si dipana in una bella melodia. Con le perle di “Mirror Train”, “In un vecchio cieco” e “Vado verso una meta”, arriviamo al primo momento clou del live. Prende la parola ancora Vairetti che oltre a ringraziare il pubblico, rivolge un caloroso plauso agli organizzatori che lo hanno voluto fortemente su questo palcoscenico fiorentino.

Ecco che, dopo la presentazione della band, il vocalist, sempre accompagnato nella sua performance dalla sei corde, mostra uno spezzone tratto da “Osannaples”. Il docufilm, uscito contemporaneamente all’ultimo album, racconta la storia del gruppo inserendola nel contesto della controcultura degli anni Settanta da cui gli Osanna hanno preso le mosse. Le immagini del lungometraggio hanno accompagnato quasi tutto il concerto creando uno sfondo suggestivo. In una sequenza vediamo una trasmissione televisiva dove il Maestro Enrico Simonetti presenta la band seguito dal conduttore Luciano Minghetti che introduce il brano “L’uomo”.

La band comincia dunque a eseguire la mitica hit del 1971. In un concerto così, sebbene sia difficile stilare un elenco preferenziale di brani, è innegabile che le note del motivo che ha aperto la lunga carriera di questo ensemble, non possono non commuovere. Tra l’altro il pezzo è inframmezzato da una sorta di prima dedica in musica, con un accenno alla “Purple Haze” di hendrixiana memoria e il solo di “Stairway to Heaven” dei Led Zeppelin.

La band si muove all’unisono, c’è un perfetto affiatamento e il suono regala grande solidità. Lino Vairetti, che avevo già ascoltato come ospite in un live recente de Le Orme (il nostro report), si conferma in forma smagliante. Grande personaggio del Prog internazionale, oltre che rinomato vocalist e autore, regala, insieme al gruppo, quasi due ore di entusiasmante spettacolo. La voce espressiva ci accompagna in questo affascinante viaggio musicale, ma non gli sono da meno anche gli altri componenti della band. Splendidi gli assoli di chitarra del talentuoso Pasquale “Pako” Capobianco e il maestro Sasà Priore che disegna intarsi musicali con le sue tastiere.

La set list prosegue con altri momenti intensi come gli stupendi “Ce Vulesse” e “’A Zingara”, tratti dall’album “Suddance” del 1978, un disco che affronta il tema dell’emarginazione, consolidando un’altra tradizione del gruppo, quella di narrare temi sociali di fondamentale importanza. Sono bellissime le commistioni tra le atmosfere del Neapolitan Sound con tutte le forme del Rock. Vairetti, ancora supportato dalle scene di “Osannaples” sullo schermo, racconta un altro momento topico nella carriera della band, quello della realizzazione della colonna sonora del film “Milano Calibro 9” nel 1972. Questo lavoro fu prodotto dal gruppo in cooperazione con il compositore e arrangiatore italo argentino Luis Enrique Bacalov; è proprio al Maestro Bacalov che il frontman rivolge la dedica dell’orchestrale “Preludio” e della toccante “There Will Be Time”, nota anche come “Canzona”.

La successiva “Prog Garden Medley”, una sorta di celebrazione del Prog italiano, viene introdotta da Vairetti come omaggio a Francesco “Big” Di Giacomo, che viene ricordato come il migliore vocalist in assoluto del genere. Il pezzo è una miscellanea tra “Non mi Rompete” del Banco del Mutuo Soccorso, “Il Banchetto” della Premiata Forneria Marconi e “Luglio, agosto, settembre nero” degli Area. Nel medley c’è spazio anche per un assolo di batteria magistralmente eseguito da Gennaro Barba. Per qualche attimo, scompaiono dal retropalco le immagini di “Osannaples” per lasciare spazio a foto d’epoca dei gruppi sopra menzionati.

Mentre il pubblico è sempre più coinvolto cantando i brani e muovendosi a tempo, si giunge a un altro momento emozionante: stavolta è l’accorato ricordo del chitarrista Danilo Rustici, membro fondatore del gruppo e scomparso nel 2021. L’interpretazione del brano “Non sei vissuto mai” sempre dal primo album, non può che strappare interminabili e scroscianti applausi da parte del pubblico. 

“Anto Train” è un colorato Jazz Rock con tastiere e piano in evidenza prima che lo show si avvii verso il finale con la parte dedicata all’ultimo lavoro della band “Il Diedro del Mediterraneo”. Confesso che adoro questo disco pubblicato per onorare i cinquanta anni di attività del gruppo, una fusione tra la musicalità più classicheggiante del passato e hard rock con la freschezza di suoni moderni e tante sfumature della tradizione napoletana. La scelta dei brani presentati nel live dal gruppo è ottima: la sequenza parte con “L’uomo del Prog”, che dopo un inizio dai toni malinconici  evolve in una cavalcata sonora dove emerge l’incalzante sezione ritmica e salgono in cattedra il basso di Enzo Cascella e un assolo magistrale della chitarra di Capobianco; prosegue con la ballata “Tu”, ancora con un pensiero rivolto al compianto Danilo Rustici, terminando con l’ energia di “Mare Nostrum”, una tarantella rock che esalta la bravura dei musicisti.  

La conclusione della serata è affidata ai due pezzi “Fuje Blues” e “Fuje a chistu paese”, due omaggi alla musica napoletana d’autore. Il primo è un’intrigante Blues Funk, mentre il successivo mette in mostra le radici popolari del gruppo (con i simpatici dialoghi in dialetto fra Lino e il figlio Irvin) insieme a un Rock dinamico con cui il gruppo termina il live in un crescendo fragoroso che fa vibrare le pareti del Circus, provocando l’ovazione del pubblico.

Termina qui, anche se vorremmo non finisse mai. Bravissimi gli Osanna che hanno saputo offrire ancora un’altra prova della loro classe. Ascoltando questo show, ho avuto la sensazione che il tempo si sia fermato, come se cinquanta anni non fossero trascorsi e ci trovassimo ancora nella magia dei ’70. Gli Osanna sono i detentori di un patrimonio musicale inestimabile che gli anni non possono scalfire, ma hanno saputo coltivare una enorme passione che li porta ancora sul palco con un entusiasmo incredibile. Si percepisce nitidamente che i musicisti si divertono a suonare e questa è la credenziale vincente per la longevità artistica della band. Chapeau e buon proseguimento di percorso.

Articolo di Carlo Giorgetti, foto di Francesca Cecconi

Set list Osanna 11 febbraio 2024 Firenze

  1. Animale senza respiro
  2. Mirror Train
  3. Taka Boom
  4. In un vecchio cieco
  5. Vado verso una meta
  6. L’uomo
  7. Il Castello dell’Es
  8. Ce Vulesse
  9. ‘A Zingara
  10. Preludio
  11. Canzona (There Will Be Time)
  12. Preludio (ripresa)
  13. Prog Garden Medley
  14. Non sei vissuto mai
  15. Anto Train
  16. L’uomo del Prog
  17. Tu
  18. Mare Nostrum
  19. Fuje Blues
  20. Fuje a chistu paese
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