Patti Smith ha iniziato da Trieste il suo nuovo tour “Words and Music” 2019. Il bellissimo Teatro Politeama Rossetti l’ha ospitata per ben due date, 25 e 26 Novembre 2019, data l’enorme richiesta di biglietti da parte del pubblico, peraltro a prezzi popolari. La città mitteleuropea è la prima tappa scelta dall’artista che ha selezionato con cura i luoghi dove si esibirà, tutti valutati in base alla loro bellezza e alle particolarità culturali che li contraddistinguono, per questa serie di concerti-reading.
“Poetessa del rock”, “Icona vivente”, “Sacerdotessa del rock” questi sono solo alcuni degli appellativi che Patti Smith si è guadagnata durante i suoi (oltre) 40 anni di carriera e che la accompagnano mentre si presenta sul palco del Politeama Rossetti di Trieste. Il Teatro è gremito, il pubblico è decisamente eterogeneo visto che comprende chi probabilmente è cresciuto insieme a lei e chi sta ancora crescendo ascoltando le sue canzoni, chi ha fatto pochi chilometri per poter assistere ad un concerto memorabile e chi ne ha percorsi centinaia, o addirittura migliaia, pur di trovarsi dinanzi ad una divinità del rock internazionale. Tutti sono accomunati da un profondo amore per questa grande artista, amore che si percepisce costantemente, per tutta la durata del concerto.
Lo spettacolo inizia con il reading – in inglese – da “Open” del poeta sloveno Kosovei. La sala è immersa in un silenzio religioso. Quando dalle chitarre di Patti Smith e Tony Shanahan, suo fidato compagno d’avventura musicale da ben 25 anni, il mio bassista e pianista da quando avevamo i capelli scuri, iniziano ad uscire le note di “Grateful” e la voce di Patti scalda la sala, il pubblico resta inchiodato alle poltroncine dal fascino che emana questa grande Signora dalla chioma candida … l’aria si fa densa di emozione che cresce con “Ghost Dancing” e raggiunge un picco con “Wing”, durante la quale, se chiudi gli occhi, ti sembra di respirare il profumo del mare e di avvertire la sensazione di onde che si rifrangono ai tuoi piedi.
Tutto cambia all’arrivo di “Dancing Barefoot”, il brano infatti scatena la platea che inizia a battere le mani accompagnando l’artista fino al termine della canzone, al quale segue uno scroscio infinito di applausi.
Dopo “Beneath the Southern Cross” due cover, di cui una cavallo di battaglia di Patti “After the Gold Rush” di Neil Young, con credito riconosciuto, e sorprendentemente una “Mother Nature’s Son” dal “White Album” dei Beatles interpretata al pianoforte da Shanahan e da lui dedicata alla città di Venezia, con Patti seduta a bordo palco con le gambe incrociate.
“Pissin in a River” è preceduta dalla lettura di uno stralcio della “Prima Elegia Duinese” di Rilke: Voices; voices, and echoes. Listen, my heart, as only saints listened of old, till the giant summons lifted them from the ground – but they went on kneeling, impossibly, and stopped the ears of the heart. Il brano è dedicato alle vittime del terremoto in Albania accaduto appena la mattina stessa, il momento è toccante e il brano è ascoltato in religioso e significativo silenzio.
Il pathos al Rossetti è un continuo salire, Patti sa come coinvolgere il suo pubblico in ogni momento di questa ora e venti di concerto, facendolo cantare, sospirare, ridere ed entusiasmare: ha un carisma enorme, la sua voce è potente eppure non la ostenta quasi mai ma riesce a dosarla sapientemente con il solo fine di suscitare emozione in chi la ascolta. Tanto che alla fine la platea del Teatro di Trieste non riesce più a trattenersi e, incitata dall’artista, si alza in piedi sulle note di “Because the Night” accalcandosi poi sotto al palco per chiedere il bis, saltando, cantando e ballando, facendo tremare il pavimento in legno della sala.
Prima di concludere la serata con “Gloria” e “People have the Power”, Patti Smith saluta la città che l’ha ospitata per diversi giorni I had a working holiday! Seen so many thing, met so many people… durante i quali ha visitato le vie e i musei di Trieste come si era proposta di fare. Il suo volto tradisce la commozione che prova nel ringraziare chi l’ha tanto calorosamente accolta, elencando tutte le nazionalità degli spettatori presenti: Italia, Slovenia, Croazia, Serbia, Repubblica Ceca, Germania, Austria, Gran Bretagna, USA. Poi alla fine, noi che eravamo presenti al Politeama Rossetti di Trieste, abbiamo avuto l’onore di restare impressi in un selfie scattato da Patti Smith e Tony Shanahan.
Grazie Patti per le emozioni che ci hai regalato, per essere sempre delicata, forte, dolce, indomita, allegra, profonda. Vera.
Articolo di Cristina Giacomelli, foto di Francesca Cecconi
Set list Patti Smith 26 novembra 2019
- Reading – Open (S. Kosovei)
- Grateful
- Ghost Dancing
- Wing
- Reading – Open (S. Kosovei)
- My Blakean Year
- Dancing Barefoot
- Beneath the Southern Cross
- Mother Nature’s Son (Lennon – McCartney)
- After the Gold Rush (Neil Young)
- Reading – Elegie Duinesi (R.M.Rilke)
- Pissing in a River
- Because the Night
- Gloria (Van Morrison)
- People Have the Power