La collaborazione fra la PFM e Fabrizio De André che partorì il famosissimo tour del 1979 e i due consecutivi album dal vivo registrati nelle date di Firenze e Bologna è stata probabilmente una delle più importanti, se non la più importante, commistione di talento, creatività e passione mai avvenuta nella storia della musica italiana.
Un evento più volte celebrato dalla PFM nel corso della loro carriera, che ha raggiunto una volta di più i palchi italiani con un tour iniziato lo scorso anno per la celebrazione del 40° anniversario. Per l’occasione si sono uniti alla band, in veste di ospiti, Michele Ascolese, storico chitarrista di Faber, e Flavio Premoli, membro fondatore della PFM.
Per quanto un fan della band possa aver ascoltato decine di volte dal vivo questi pezzi, in occasione dei loro vari tour, la magia si ripete immutata ogni volta, e ascoltare gli immortali testi di Fabrizio insieme a quegli arrangiamenti oramai diventati parte integrante di questo repertorio, costituisce un atto di rinascita, una grande musica che risuona ogni volta fresca e immortale.
Il Teatro Verdi di Montecatini è pressoché esaurito, l’età media è abbastanza alta, salvo notare la presenza di un certo numero di nuclei familiari al completo con figli più o meno grandi al seguito: il lascito di questa grande musica non andrà mai perduto.
La performance della band è ineccepibile, il suono e il mix fra i vari strumenti è molto buono, si comincia poco dopo le ore 21 circa con la chitarra classica di Michele Ascolese che introduce “Bocca Di Rosa”, da lì in poi Franz Di Cioccio, ancora in ottima forma nonostante le 74 primavere al suo attivo, canta e tiene in pugno lo show e il pubblico con vari aneddoti su Faber e la band; accanto a lui “Zivas” quasi sempre silenzioso, macina note su note alternando il suo strumento con un basso fretless per alcuni pezzi. Completano la prima fila, ai lati, Premoli e Fabbri.
Il resto della band offre una prestazione alla pari; si notano la sicurezza di Roberto Gualdi e Alessandro Scaglione e un eccellente Alberto Bravin che fra le altre esegue con disinvoltura “Zirichiltaggia” in dialetto sardo. Per “La canzone di Marinella” Franz siede alla batteria e lascia che sia la voce di Faber a riempire il teatro con il suo timbro indimenticabile.
Rispetto al tour del 79, non tutti i pezzi allora presenti in scaletta, sono stati eseguiti, ma sono stati inclusi alcuni pezzi dal disco del 1970 “La Buona Novella”, in cui suonarono I Quelli (pre PFM).
La band lascia il palco dopo una intensa “Amico Fragile”, ma viene ovviamente richiamata a gran voce e con un Franz che letteralmente piroetta da un lato all’altro del palco viene eseguita l’immancabile “Il Pescatore”. Tocca al classico “È Festa”, dal repertorio della Premiata, chiudere la serata con un Di Cioccio che pesta sui tamburi come fosse l’ultima volta della sua vita, la voce e il Moog di Premoli che eseguono lo storico riff per poi chiudere con il tema di “Impressioni Di Settembre”.
Grande serata, perfetta celebrazione di un momento indimenticabile della nostra musica, un momento che all’epoca significò moltissimo sia per il cantautore sia per la band, sia per le indicazioni e gli insegnamenti da cui molti artisti presero spunto. Grazie Premiata Forneria Marconi, al prossimo tour.
Set list 20 febbraio 2020
- Bocca Di Rosa
- La Guerra Di Piero
- Andrea
- Un Giudice
- Rimini
- Giugno ’73
- Universo E Terra
- L’infanzia Di Maria
- Il Sogno Di Maria
- Maria Nella Bottega Del Falegname
- Il Testamento Di Tito
- La Canzone Di Marinella
- Zirichiltaggia
- Volta La Carta
- Amico Fragile
- Il Pescatore
- È Festa
Line up
Franz Di Cioccio – Voce, batteria, percussioni / Patrick Djivas – Basso / Lucio Fabbri – Violino / Flavio Premoli – Tastiere, voce / Roberto Gualdi – Batteria / Alessandro Scaglione – Tastiere, voce / Marco Sfogli – Chitarra / Alberto Bravin – Chitarra, Tastiere, voce / Michele Ascolese – Chitarra
Articolo di Andrea Bartolini, foto di Francesca Cecconi