Piero a Firenze, Piero è Firenze, la Firenze rock, la Firenze sanguigna. Torna sempre nella sua città quando è in tour, bene, altrimenti questa città di campanilisti se ne avrebbe altamente a male. E dunque in uno degli ultimi appuntamenti estivi all’aperto, il 24 settembre 2021 eccoci tutti all’anfiteatro Ultravox per quella che è una festa, di solito, più che un concerto. Stavolta invece la festa, alla Pelù, alla pogo-pogo-pogo, non s’ha da fare, c’hanno detto.
E così Piero calibra il suo show con un equilibrio, difficilissimo, tra voglia di trascinare e non poterlo fare, per amore della gente. Ma come fare? Un mix di compostezza fisica, incitamenti controllati, una scaletta misurata che però al tempo stesso scalda l’anima rock di chi, nonostante la consapevolezza della forzata immobilità, vuole godere.
700 persone rispettose che sanno che comunque ogni concerto del Piero cittadino è un’esperienza diversa, e che sanno che staranno bene. A questo giro, a distanza di quasi due anni dal concerto del novembre 2019 (recensione e foto), c’è un nuovo Bandido a ricamare il tappeto sonoro, dà una marcia in più, c’è Finaz alle chitarre, e si percepisce con evidenza un nuovo passo, una nuova sostanza, robusta, creativa e personale, che aggiunge ma non stravolge. È una dote per cui non basta la tecnica chitarristica, che c’è, ci vuole la classe, e che c’è, eccome.
Un concerto-evento diverso anche perché Piero, impegnato socialmente su molti fronti, decide di dare ampio spazio alla problematica locale dei lavoratori della GKN, un dramma professionale per l’hinterland fiorentino. Lo fa ospitando una delegazione sul palco a spiegare la lotta in corso, non solo per i propri diritti ma di quelli di tutti i lavoratori, poi dedicandogli un brano e uno striscione appositamente allestito sotto i nostri occhi.
Di voglia di stare insieme non se ne ha mai abbastanza, e allora ecco Appino, che solo pochi giorni prima aveva calcato lo stesso palco con i suoi The Zen Circus – Piero tra l’altro era tra il pubblico – ( recensione e foto del concerto), cantare nel brano che insieme hanno composto, “Fossi foco”.
E poi non potevano mancare gli amici di sempre, la Bandabardò, per una saluto tutti insieme a Erriquez, il saluto migliore, suonando insieme. Si fa un pezzo della Banda, “Manifesto”, ed è un momento di commozione forte forte.
In scaletta non sono ovviamente mancati i grandi “classici” da concerto peluiano, “Picnic all’inferno”, “Fata Morgana”, “Regina di cuori” e relativo scapezzolamento (record detenuto dalla Sicilia, pare, mannaggia), “Gigante”, “Toro Loco”; finalmente un concerto “lungo”, si passano abbondantemente le due ore, in barba ai giovani talenti, nostrani ma non solo, che con un’ora e 15 ci salutano e ciao.
Poi via, tutti a casa, un po’ tristi per non aver ballato, ma con tanta musica in vena. A presto, a presto.
Articolo e foto Appino di Francesca Cecconi, foto di Lia Baccelli
Set list Piero Pelù Firenze 24 settembre 2021
- Vivere il mio tempo
- Picnic all’inferno
- Io ci sarò
- Gigante
- Ragazzo
- Dea Musica
- Fata Morgana
- Tribù
- Re del silenzio
- Prendimi così
- Regina di cuori
- Fossi foco (con Appino)
- Eroi nel vento
- Spirito
- Bomba boomerang
- La preda
- Manifesto (con Bandabardò)
- Lacio Drom
- Toro Loco