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Pistoia Blues 2023 Day 3

Sul palco Baustelle, Maurizio Pirovano, Filo Vals, Ovéra

Una piazza rovente e un’impietosa scarsezza di pubblico segnano lo slot della terza serata per la quarantaduesima edizione del Pistoia Blues dedicata agli acts di supporto, con i modenesi EGO59 che passano dal soundcheck all’esibizione senza soluzione di continuità. La band prima classificata al concorso Obiettivo Bluesin offre una prestazione energica ma misurata, penalizzata da un mixing non ottimale che fa sparire una delle due chitarre, ma si sa, questo fa parte della famosa “gavetta” ed è un prezzo che spesso le band emergenti devono pagare.

Tocca agli Ovéra, band pistoiese di tradizione quarantennale, la seconda performance della serata. Un’esibizione decisamente più in sintonia con le suggestioni culturali degli headliner, colorita da strumenti inusuali e inserti elettronici che suggeriscono futuri sviluppi del sound della band. La lunga carriera e l’esperienza dei musicisti si sente tutta e la band regala una prestazione ricca di suggestioni mediterranee e cantautorali ma anche profumi del miglior Prog italiano. Atmosfere notturne e rarefatte che avrebbero meritato meno luce del sole per essere gustate appieno.

Filo Vals

Filo Vals appare divertentemente scazzato, solo con la sua chitarra ed il suo computer (e tastiera) a lavorarsi il pubblico che lentamente sta aumentando. Ed è un ulteriore passo nella direzione del gruppo principale, con un’esibizione leggera e una padronanza del palco notevole. Divertente il siparietto/dedica ad una ragazza appena sposatasi nell’adiacente palazzo del comune, “le palle al balzo della vita…” come dice mentre attacca un pezzo inedito fra Bugo e Alan Sorrenti. Con la conclusiva “Ballerina”, singolo più recente del nostro, Filo si congeda lasciando al pubblico una piacevole euforia pop.

Maurizio Pirovano

L’ultimo degli act di supporto è Maurizio Pirovano, che, malgrado sia l’unico che ha avuto il privilegio della menzione sui manifesti ufficiali, offre la prestazione meno convincente con un Rock cantautoriale che ristabilisce distanze stilistiche dagli headliner che i due gruppi precedenti avevano mitigato. La sensazione di stanchezza e lontananza dal momento serpeggia nello show del cantautore di Cisano Bergamasco che in qualche maniera involontariamente la ammette nella presentazione dell’ultimo brano. Probabilmente una diversa sequenza delle band di supporto avrebbe giovato allo spettacolo nel suo complesso, ma tant’è. Nel frattempo, la piazza si sta inesorabilmente riempiendo in attesa del piatto forte della serata…

Maurizio Pirovano

Sono le 21.45 quando, puntuali come la morte (che non esiste più) i Baustelle si affacciano sul palco di Piazza Duomo a Pistoia, con il glitter e le pellicce migliori, e lentamente, quasi in sordina, aprono il concerto come hanno aperto la loro ultima fatica discografica, con una ballata rock maestosa come “Andiamo ai Rave”. Questo giusto per stabilire il tenore della serata che, come da abitudine della band, sarà un’esperienza quasi cinematografica in equilibrio tra New York, Los Angeles e Roma, Lou Reed, Mamas and Papas e Morricone.

Dopo diversi anni dedicati a lavori più cupi ed intimisti, più propriamente cantautorali, con il nuovo disco il focus è tornato su sonorità leggere e rock‘n’roll e lo spettacolo riflette in pieno questo percorso, coinvolgente e ballerino, ammiccante a momenti stadium rock e coinvolgimento della platea anche quando le tematiche dei testi si fanno più gravi. L’esibizione non ruota in maniera esclusiva sui tre membri nominali dei Baustelle, ma è un lavoro corale con la band, intesa nel senso di ensemble suonante, al centro dell’esibizione.

E la band è decisamente fuori giri, solida e precisa, con la conduzione di Claudio Brasini che punteggia i brani con interventi della sua Gibson SG ‘61. Più che ad un concerto, come spesso accade con i Baustelle, siamo ad una festa. Un festa di canti a squarciagola e cori da stadio a sostenere e riflettere l’energia sprigionata dai musicisti, fra momenti pop e lirismo spiazzante, balera e stadio, camicie di seta e mirrorball.

Raramente si è vista, a memoria di chi scrive, una tale partecipazione: ogni pezzo è cantato da tutta la piazza ed addirittura in un’occasione il pubblico si è lanciato in una reprise spontanea a cappella del pezzo appena finito, fra lo stupore di Claudio Brasini ed il compiacimento di Bianconi che ha chiesto, ironico e toscano Ma cosa cantate? Il set è composto dalla stragrande maggioranza dei pezzi dell’ultimo “Elvis” (7 pezzi su dieci) abilmente miscelati con i grandi classici della band – “Gomma”, “La Guerra è Finita”, la splendida “Il Liberismo” ha i “Giorni Contati” – più un omaggio a sorpresa a De Gregori con “La Donna Cannone”, sicuro momento sing-along.

Rachele Bastreghi, immersa in tonalità di Blu e Viola, si è impossessata della piazza per una potentissima versione della splendida Monumentale, uno dei brani più maestosamente riusciti di “Fantasma”. Bianconi è parso sinceramente emozionato dall’accoglienza tributata e dalla scenografia notturna di Piazza Duomo, scherzando anche su qualcuno che stava guardando lo spettacolo a sbafo dalla propria casa e che appariva in silhouette contro la luce della finestra, contribuendo involontariamente all’atmosfera della serata. Applausi. La splendida Rachele Bastreghi è particolarmente animata stasera e non molla un attimo fra balli, percussioni e ammiccamenti alla folla, viene addirittura sorpresa dalla chiusura dell’ultima song mentre era ancora impegnata sul fronte palco ad incitare il pubblico.

Lo spettacolo continua senza cedimenti, sostenuto da continui cori e battimani, sullo sfondo della magnifica (e semplice, come tutte le cose migliori) scenografia di tende rosse da avanspettacolo, perfettamente in linea con l’estetica retropop della band, dirigendosi verso la conclusione. È il momento di un omaggio in sordina, non annunciato, all’artista che dà il titolo al loro ultimo album: sulle note di “A Little Less Conversation” Bianconi introduce i componenti della band che raccolgono meritate ovazioni, in particolare la batterista Julie Ant (una vera selvaggia sulle pelli) e il tastierista Alberto Bazzoli, artefici sostanziali del mood della serata.

La parte ufficiale del concerto si chiude con una sognante “Love Affair”, ma dopo pochi minuti la band è di nuovo sul palco per “Gomma” e “La Canzone del Riformatorio”. Siamo agli sgoccioli, plaudenti e soddisfatti, forse con la sola eccezione di chi per tutta la serata ha richiesto a gran voce l’esecuzione de “Le Rane”, ma si sa che il tempo ci sfugge, e con “Charlie fa Surf”la band si congeda dal pubblico di Pistoia. L’immagine di un Bianconi scheletrico a torso nudo e di una Rachele che saluta con un ventaglio arcobaleno rimarrà nella memoria di chi c’era, ad libitum.

Articolo di Federico Mazzoncini, foto di Alessandro Morandi

Set list Baustelle 8 luglio 2023

  1. Andiamo Ai Rave
  2. Betabloccanti Cimiteriali Blues
  3. La Guerra è Finita
  4. Contro Il Mondo
  5. La Nostra Vita
  6. Milano è la Metafora dell’Amore
  7. Gran Brianza Lapdance Asso Di Cuori Stripping Club
  8. Los Angeles
  9. Monumentale
  10. Veronica, N.2
  11. Un Romantico A Milano
  12. La Moda Del Lento
  13. I Provinciali
  14. Amanda Lear
  15. Il Liberismo ha i Giorni Contati
  16. La Donna Cannone
  17. Presentazione Band
  18. Love Affair
  19. Gomma
  20. La Canzone del Riformatorio
  21. Charlie Fa Surf

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