Un concerto che ha le premesse di un vero e proprio evento quello allo stadio di Torino nella già calda serata di martedì 12 luglio, dopo anni di rinvii e attese (in certi casi quasi 3 anni). I Rammstein si presentano in Italia sotto la Mole torinese preceduti dalla loro fama e con la promessa di uno spettacolo che, a detta di chi lo ha già vissuto, non si dimentica facilmente. Sicuramente una buona metà del pubblico si aspetta un concerto metal con tutti i crismi, questa band, però possiede quella grandiosa capacità di attirare tipologie di fan con radici musicali diverse, rock, elettronica e comunque di un ascolto abituale anche ben lontane da sonorità così distorte e cattive, peculiarità che in pochi hanno in ambito estremo.
Con le farfalle nello stomaco seguiamo il fiume di gente che si appresta a varcare la soglia della struttura sportiva dove si scorgono gli spalti ed il campo: è tutto già pieno per più della metà nonostante manchi un’ora e mezza allo show dei tedeschi, come a ribadire che non sarà una serata normale. Non per essere romantici sia chiaro, ma la musica a volte fa un effetto da primo appuntamento con la ragazza che piace, stop. Un metalhead o comunque chi abitualmente frequenta il mondo dei concerti la vive quindi con un trasporto che solo chi ha una fortissima passione per qualcosa riesce a comprendere; personalmente applico anche rituali abbastanza standard per i concerti, alcuni dei quali calibrati per provare a capire se le mie ambizioni di arrivare in prossimità della transenna sono più o meno legittime.
C’è ancora luce quando il Duo Abélard apre l’esibizione quell’atmosfera che, col senno di poi, fa già parte integrante del teatro che i Rammstein hanno imbastito per questo stadio pieno di attese. È difficile racchiudere in qualche parola ciò che succede quando iniziano lo spettacolo e l’espressione “mettere a ferro e fuoco”, per quanto sia scontata, è uno dei possibili riassunti di quello che si ha davanti agli occhi. Ma non è abbastanza. L’inizio è col botto con i brani, “Armee der Tristen” e “Zick Zack”, tratte dall’ultimo lavoro “Zeit”, che ascoltandole su disco non mi dispiacevano ma dal vivo hanno l’impatto di fucilata nel petto. Così si accende la miccia, musica granitica corredata da un insano e meraviglioso uso del fuoco, reso devastante dal contrasto con la maggiore oscurità della sera che avanza. Lo show è ben studiato in ogni dettaglio, il meccanismo è ben oliato e perfettamente a tempo al limite del coreografico.
I Rammstein sul palco offrono uno spettacolo di musica, teatro e pirotecnica, con la pesantezza di suoni assurdi e perfetti suggellati dall’ironia che li contraddistingue. Personalmente le due sberle “Mein Herz Brennt” e “Puppe”, fatte di seguito mi hanno proprio fatto male fisico, dal vivo sono strazianti e bellissime. Come per ogni brano la band rappresenta in maniera scenografica la musica che propongono sul palco: fiamme, fuochi artificiali ed esplosioni continue che enfatizzano il momento e lo rendono ancora più epico. Il range emozionale è ampio e la scenografia non è uno specchio per le allodole o qualcosa che copre delle eventuali mancanze: esecuzione, suoni, groove, trasporto ed empatia col pubblico sono perfetti.
Dovrei nominare praticamente l’intera setlist per toccare tutti i punti d’alto livello. Posso azzardare per puro gusto personale “Mein Teil”, “Du Hast”, “Sonne”, “Engel”, “Rammstein” e “Ich will”, che mi hanno fatto toccare picchi di libidine stratosferici. Stare tutto il concerto nei pressi della transenna è stato faticoso, ma ne è valsa ogni granello di polvere respirato e ogni litro di sudore espulso. Dopo due ore e venti minuti da estasi, i Rammstein ringraziano calando il sipario di un concerto memorabile, di quelle cose che ti lasciano in trance per giorni e che resta indelebile nella mente e nel cuore. La consapevolezza di aver assistito a qualcosa di unico rende l’esperienza ancora più grandiosa, l’evento assoluto del 2022 a mani basse e con cinque mesi di anticipo.
Articolo di Pierluigi Laurano, foto di Paolo Nocchi
Set list Rammstein Torino 12 luglio 2022
- Armee der Tristen
- Zick Zack
- Links 2-3-4
- Sehnsucht
- Zeig Dich
- Mein Herz Brennt
- Puppe
- Heirate Mich
- Zeit
- Deutschland
- Radio
- Mein Teil
- Du Hast
- Sonne
- Engel (con il Duo Abélard piano-version, palco B)
- Ausländer
- Du Riechst so Gut
- Pussy
- Rammstein
- Ich will
- Adieu