Non si fanno sconti, quando si parla di headliner al Luppolo in Rock: per la seconda serata, quella del 22 luglio, stanno per esibirsi i leggendari Saxon, questo spiega l’affluenza di persone che hanno iniziato a serrarsi attorno alla transenna e ovunque ci fosse rimasto un angolino dove stare. C’è qualcosa da dire, riguardo queste leggende viventi, che non sia già stato detto? Terza formazione britannica in scena questa sera, fondati nel 1975 da membri dei Son Of A Bitch e dei Coast, i Saxon sono il motivo per cui molte delle persone in coda alle casse hanno viaggiato per ore, per giorni, in auto, aereo, treno, da ogni dove e di ogni credo.
La preparazione del palco è meticolosa, e liberato ora dagli strumenti e attrezzature delle band precedenti è talmente grande e spazioso da mozzare il fiato, c’è quasi da sentirsi sperduti. Il pit è gremito di fotografi come non mai, rendendo molto difficoltoso muoversi per scegliere l’inquadratura, tanto che molti manterranno praticamente sempre la stessa posizione per la manciata di minuti concessa per scattare.
L’Heavy Metal è una religione, un lavoro per la vita, e alle 22.30 i Saxon danno il via alla cerimonia collettiva, per quasi due ore. Per questa divinità metal molti dei presenti sono stati in piedi sotto il sole cocente dall’apertura delle porte, ovvero dalle 16.
Mentre le luci si abbassavano e la folla rumoreggiava in attesa, non più in grado di trattenersi, sapevo che stavo per assistere a qualcosa di speciale e indimenticabile. Comprendere il viaggio che questa band ha intrapreso sin dagli esordi non è semplice, ma noi siamo qua, pronti a ricevere: che lo show abbia inizio! Mentre la musica introduttiva risuonava dagli altoparlanti, la band è salita sul palco, guidata dal frontman Biff Byford, e si è lanciata in “Carpe Diem”, la title track del loro ultimo album (la nostra recensione).
L’energia era palpabile e tutti hanno risposto a tono, alzando i pugni in aria e cantando ogni parola.
Anche i Saxon sembrano, in qualche modo, immuni al tempo che passa, nonostante l’età media si aggiri e superi le sessanta primavere: la voce di Biff è sicura e potente, i chitarristi Doug Scarratt e Brian Tatler, membro e co-fondatore dei Diamond Head, hanno scambiato assoli roventi, mentre il bassista Nibbs Carter e il batterista Nigel Glocker, sul cui strumento è in bella mostra la bandiera tricolore, hanno mantenuto il ritmo serrato e pesante.
Ricordiamo che Brian Tatler sostituisce il chitarrista storico e co-fondatore dei Saxon Paul Quinn, che ha deciso quest’anno di ritirarsi dai live, divenuti impegnativi e fonte di stress, per non deludere la band e i fan con prestazioni non all’altezza. Avevamo visto proprio i Diamond Head proprio in apertura del precedente concerto dei Saxon in Italia (le nostre recensioni Saxon e Diamond Head). Continuerà però a registrare con loro ed essere presente nelle loro vite. Di fatto, questa decisione lascia Biff l’unico elemento della formazione originale.
Con il progredire del set, i Saxon hanno eseguito grandi classici come “Strong Arm Of The Law”, “Power And The Glory” e “Crusader”. La folla è impazzita, sotto l’occhio vigile della sorveglianza, pogando e facendo headbanging con spericolato abbandono. Popolo of Luppolo in Rock, go crazy! esorta Biff, come se ce ne fosse poi bisogno!
Subito dopo “Wheels Of Steel” il palco si fa buio e silenzioso, come se fosse stata tolta la corrente e i Saxon andati via: le persone aspettano, poi si fanno sospettose, reclamano con urla e fischi, ed ecco che dal palco imponente e maestoso partono le note struggenti di “Pilgrimage” mentre Biff, a braccia aperte, ribadisce che We all came to a pilgrimage tonight, Cremona. Esatto Biff, il nostro è stato un pellegrinaggio, per qualcuno nel vero senso della parola, e pensa un po’? L’ha fatto per voi, perché siete tra i massimi esponenti della nostra religione. I nostri britannici eroi, però, non si accontentano di eseguire soltanto i grandi successi, ma anche materiale degli album più recenti, dimostrando che la loro musicalità e abilità compositiva non è diminuita nel tempo.
Mentre il concerto volgeva al termine, davanti a un numero infinito di fan, i Saxon concludono con il loro inno caratteristico ” Denim And Leather”, seguito da un coro da stadio olè olè olè Saxon, Saxon! Che Biff si gode divertito, prima di intonare senza tanti preamboli “Princess Of The Night”. La folla cantava ogni parola , ed era chiaro che questa canzone – e questa band- aveva toccato la vita di innumerevoli persone.
Finiscono, e in silenzio se ne vanno, solo Biff si ferma a fare il pieno di ovazioni, fa un autografo a un fan, saluta con un inchino e agitando la mano se ne va dietro ai suoi compagni.
Che professionisti eccelsi. Quando ho lasciato il parco delle Colonie Padane, quella notte, non ho potuto fare a meno di sentirmi grata per aver avuto l’opportunità di assistere a un concerto così incredibile.
I Saxon potranno anche andare avanti con l’età, ma sono ancora pieni di quel fuoco e quella passione che li hanno resi leggenda in primo luogo. Chiunque quella notte ha cantato e partecipato anima e corpo, dando tutto ciò che potevano, e i Saxon hanno restituito dieci volte tanto.
Possa continuare ancora a lungo questo spettacolo.
Articolo e foto di Simona Isonni
Set List Saxon Cremona 22 luglio 2023
- Carpe Diem (Seize The Day)
- Motorcycle Man
- Age Of Steam
- Power And The Glory
- Dambusters
- Dallas 1 PM
- Heavy Metal Thunder
- Metalhead
- Sacrifice
- Crusader
- Strong Arm Of The Law
- Solid Ball Of Rock
- And The Bands Played On
- Wheels Of Steel
- The Pilgrimage
- 747 (Strangers In The Night)
- Denim And Leather
- Princess Of The Night