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Stefano Dall’Armellina live Verona

Concerto dove la parola è dominante, nel solco di un cantautorato classico che fa decisamente bene all’anima

Serata incantevole, coinvolgente, e per palati fini, quella alle Cantine dell’Arena di Verona per il live del cantautore veneto Stefano Dall’Armellina, il 29 novembre. Un tour nato dalla pubblicazione del quarto album di inediti “La magnolia stellata” (la nostra recensione), e cioè le canzoni che compongono l’ossatura di questo concerto, che ha goduto della grazia di un luogo incantevole. Un poco meno, invece, l’ascolto riservato all’artista da un pubblico spesso distratto da fiorentine e tagliate che hanno fatto perdere agli astanti un concerto di ottima musica d’autore.

Dall’Armellina, con grande classe, non ha fatto pesare la cosa, e questo lo rende degno di plauso, soprattutto quando la proposta messa in campo è stata quella di un concerto dove la parola è dominante, e che meritava attenzione, a fronte di arrangiamenti classici, e cioè nel solco di un cantautorato classico che fa decisamente bene all’anima. Il pop-jazz che trascina il lavoro del 2024, è riprodotto live con sapienza grazie a una band rodata che esalta le doti canore di Dall’Armellina.

Su tutti, però, Simone Chivilò con il quale il sodalizio è di vecchia data. Lo si vedrà, e sentirà soprattutto, nel dittico “Scendi” e “Si fa di cuore”, che arriva nella parte centrale del concerto, dove Dall’Armellina e Chivilò dialogano a memoria, e con un quid in più che fa la differenza. Siamo nati così, in duo, mi dirà nel post-concerto Dall’Armellina, e non è stato difficile crederlo, dato che il momento acustico è stato davvero molto bello, intenso e ben oliato.

Sul palco c’è anche Gianni Fantuz alla batteria, co-produttore dell’ultimo disco, che sorregge la parte ritmica senza mai essere invadente, con tocchi jazz senza eccedere nel manierismo. Completano la formazione Luca Armatruda al basso, Alberto Ravagnin al piano e all’Hammond, che duetterà con Dall’Armellina in “A qualcuno” ed “È vita così”, altro momento intimo che mostra come l’artista veneto abbia, nella sua faretra, diverse frecce che si può giocare variando lo spettacolo.

Il risultato è stato un concerto variegato che ha raccontato anime diverse di un cantautore che sa lavorare con le parole, come nella divertente “La Cina è glande”, dove si gioca stigmatizzando la “R” che diventa “L” dei cinesi, e nel brano che chiude il concerto, e cioè “Con la zia”, canzone dell’ultimo lavoro dove divertissement e nonsense mettono in scena una dimensione famigliare tragicomica, descritta appunto con molta grazia.

A chiudere la formazione Assuera de Vido, violino e cori, vero valore aggiunto di una formazione di gran classe. De Vido porta colore e calore in ogni passaggio, ed è la perfetta contro parte di Dall’Armelina in questo show, uno spettacolo che sa ben fondere insieme passato e presente. Altra note molto piacevole è quella di aver portato sul palco tutto il proprio repertorio, senza ricorre a cover o omaggi che, ormai, sono diventati acchiappa-like (grazie Gianna Nannini per aver detto finalmente la verità!).

Un’altra nota piacevole è nell’inizio del concerto, che a Verona si è aperto con “L’amore si” e “Ne’ destra ne’ sinistra”, brani che arrivano dall’ultimo lavoro. Un incipit che mi ha ricordato l’apertura che alcuni anni fa caratterizzava i concerti del cantautore spagnolo Joacquín Sabina.

Voce e chitarra, con l’arrivo graduale dei vari strumenti, e il canto, soprattutto nel primo brano, in crescendo. Sarà che mi ha conquistato fin da subito il binomio Dall’Armellina – Chivilò, ma questo è davvero un inizio concerto di chi sa mettersi a nudo, e non ha paura di nulla e di nessuno.

In sintesi, ottima musica quella portata in scena da Dall’Armellina che con il suo pop colto a tinte jazz, con innesti classici grazie al violino di De Vido e alle tastiere, condite qua e la con tocchi di Hammond (mai però troppo caratterizzante), ha saputo dare ulteriore sostanza a una serie di testi intimi e capaci di guardare e raccontare un mondo che scorre sotto i nostri occhi.

“La magnolia stellata”, albero magico – come ha spiegato l’artista nel corso della serata – tocca con leggerezza, ma senza superficialità, la nostra vita quotidiana, e “Rinascere domani”, che dal vivo non si può non cantare, è il perno attorno al quale questo live è stato capace di dare ancora più corpo a un lavoro discografico già ottimo.

Dall’Armellina dal vivo è davvero un grande interprete, capace di aggiungere colori e sensazioni alle sua parole.

Articolo di Luca Cremonesi, foto di Daniela Martin

Stefano Dall’Armellina set list Verona 29 novembre 2024

  1. L’amore si
  2. Ne’ destra ne’ sinistra
  3. Lasciami fare
  4. Una luca in fondo
  5. I caffè
  6. Condividiamo
  7. Scendi
  8. Si fa di cuore
  9. Fiato corto
  10. Sono qui
  11. A qualcuno
  12. È vita così
  13. La Cina è glande
  14. Rinascere domani
  15. Meno del previsto
  16. Shepenn
  17. E i pesci vengono a galla
  18. Con la zia
  19. Occhi da mercante
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