Una delle più liete sorprese di questa estate 2021 strapiena di concerti è stata quella di assistere al concerto di Stuart Braithwaite all’Officina Giovani di Prato, nella prima delle due serate dell’Off_Tune Festival. In una serata insolitamente fresca per la città, il chitarrista e cantate dei Mogwai, band di Glasgow che può ritenersi tra i gruppi di spicco del Post-Rock, è stato protagonista di un inusuale concerto voce e chitarra, nel quale, fra un sorso di vino e l’altro, ha (re)interpretato alcuni dei classici dei Mogwai, fra cui “Ritchie Sacramento” e “Take Me Somewhere Nice”, che seppur svestite del loro arrangiamento usuale hanno mantenuto intatta bellezza e forza evocativa.
Timidissimo, seminascosto da un cappellino da baseball, seduto per l’intera durata dello spettacolo, Braithwaite ha colpito soprattutto per l’intensità emotiva che è riuscito a dare al suo set; una voce appena sussurrata tra gli accordi della sua Fender che hanno regalato una serata emozionante e unica. C’è anche stato spazio per una strepitosa cover dei Joy Division (“Insight”) e per la rivisitazione di un blues di Blind Lemon Jefferson, mentre il pubblico, in religioso silenzio, si gustava ogni singola nota e ogni singola parola che stesse uscendo dall’impianto.
Un concerto da ricordare a lungo, ma con la speranza che la prossima volta sia il turno di tutta la formazione dei Mogwai: vorrà dire che questo terribile periodo di restrizioni sarà finito e potremo tornare a goderci la musica dal vivo come abbiamo sempre fatto.
Articolo e foto di Michele Faliani