![The Hives live Bologna](https://www.rocknation.it/wp-content/uploads/2024/06/TheHives_LindaLolli_25.06.2024-10-1024x576.jpg)
The Hives Day, 25 giugno al Sequoie Music Festival di Bologna. C’è una tipa che gira tra la gente vendendo i pop-corn e mi chiedo perché. La risposta non tarda ad arrivare: i The Hives hanno messo in piedi uno spettacolo pazzesco, accompagnati da Joe & The Shitboys, Scowl e The Interrupters. The Hives Day è un evento targato Barley Arts dalle grandi occasioni imperdibili: unica data estiva di The Hives dopo un soldout invernale, prima volta di Scowl e di Joe & The Shitboys in Italia.
Anche per questo evento bolognese minaccia pioggia, ma quando arrivo alla venue l’unica tempesta è quella ormonale dei Joe & The Shitboys, che si scatenano sul palco mentre il Sequoie inizia a riempirsi. Il criticismo è parte integrante di Joe & The Shitboys; si definisce band queer vegan, un’affermazione forte per un gruppo proveniente dalle conservatrici Isole Faroe, di certo non famose per la caccia agli ortaggi e la tolleranza. La posizione politica solida e controversa si riversa nei loro testi, intrisi di sarcasmo e che farebbero venire i sensi di colpa a un santo. Il live è infatti una continua provocazione al pubblico; alcuni dei loro brani punk hanno minutaggi estremamente brevi ma durano abbastanza per colpire le coscienze di chi ascolta. Il cantante Fríði Djurhuus sale sulla transenna e i presenti si asserrano su di lui, che chiude il concerto nebulizzando una birra sulle persone nel pit.
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Ecco che salgono gli Scowl, che portano per la prima volta in Italia dalla california il loro Hardcore punk aggressivo.
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La frontwoman e vocalist Kat Moss, gonnella scozzese, crop-top, capelli blu verdi e trucco pesante agli occhi, volteggia e si dimena sul palco ancora prima di salutare. Poi apre bocca e scopri che la sua voce è al limite del growl.
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Ritmi serrati e variabili caratterizzano la loro produzione, che anche quando attacca con grunge o punk rock non tarda a sintonizzarsi su sonorità caratteristicamente HC Punk.
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Mentre la venue continua a riempirsi, salgono sul paco The Interrupters, La band, originariamente formata dai fratelli Bivona e la cantante Aimee Interrupter, emana solo good vibes contagiosi e porta con sé tutto il sole californiano: anche quando il testo è scontroso, Aimee lo canta con un sorriso a 32 denti stampato in faccia.
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Il suono di The Interrupters è una ricetta vincente di Ska Punk energico e colorato dalle influenze rock e punk rock. Tutti stanno ballando: l’età del pubblico è trasversalissima ed è letteralmente impossibile non muoversi, elettrizzati dalla carica del gruppo.
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A fianco a me un bambino di a malapena 8 anni con la t-shirt della band canta tutti i pezzi a memoria; ha la stessa identica cresta del bassista Justin Bivona e sembra la sua copia in miniatura.
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I The Interrupters riscrivono il mondo in chiave Ska Rock; non può mancare la loro personalissima versione di Bad Guy di Billie Eilish, in cui bassi e synth sono sostituiti dalla caratteristica tromba ska, ma la voce lievemente effettata ricorda la provenienza originale del brano.
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E infine, ecco gli headliner. Premessa: ho la sensazione di aver assistito a qualcosa di magico e irripetibile, e non solo perché si tratta dell’unica data italiana di The Hives dell’estate. Ma andiamo con ordine. La venue si è riempita tanto che le zone perimetrali dei food truck sono le sole rimaste vagamente libere. Birra a fiumi entra preventivamente nel pit, perché dopo si sa, non ci si può assolutamente spostare.
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Finalmente, su un palco completamente buio a eccezione della scritta monolitica sullo sfondo, salgono i membri del gruppo indossando le loro iconiche divise: completi neri attraversati da fulmini bianchi. Chris Dangerous alla batteria gioca con il pubblico: a ogni colpo di percussioni esplodono tutti i fari presenti rivelando gli altri musicisti di spalle nell’ombra. Dopo quella che sembra un’eternità, entra in scena il vocalist Howlin’Pelle Almqvist e inizia il concerto.
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La band in continuo movimento glissa sulla superficie del palco lubrificata da saliva e sudore loro e dei gruppi precedenti. A eccezione di Almqvist, che sembra aver trovato il suo posto fisso sulle casse fronte palco, la presenza scenica è piuttosto equilibrata. La potenza di un gruppo sta anche nella coesione dei suoi elementi e i The Hives sembrano muoversi come un unico organismo.
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Tra salti e calci frontali, Almqvist lancia il microfono come se volesse catturare tutto il pubblico con il suo lazo; l’utilizzo esclusivo di strumentazione cablata è un marchio di fabbrica della band svedese: sicuramente molto più scenografico di un microfono wireless, dà quel tocco vintage in più alla loro credibilità stilistica. Menzione d’onore quindi ai ninja – io ne ho contati tre – che hanno corso da una parte all’altra del palco per evitare che il cavo del microfono si impigliasse.
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La scenografia è estremamente coerente con la loro immagine e contribuisce in modo fondamentale al risultato finale; lettere monolitiche sono retroilluminate formano la scritta HIVES in un gioco di forti contrasti insieme a fasci di luci e strobo.
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La performance musicale e l’incredibile coreografia luci sono talmente coordinate che rendono impossibile pensare che sia solo un concerto: è un vero e proprio spettacolo mozzafiato in cui la programmazione di ogni minimo dettaglio è evidente… E paga.
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Il pubblico è rapito e sembra apprezzare anche gli intermezzi in cui Howlin’Pelle Almqvist si lascia andare a monologhi dal taglio talvolta paternalistico/filosofico; questi momenti di stasi che interrompono la dirompente energia del live si collocano perfettamente all’interno dello spettacolo, riuscendo a dare altri giri di molla alla gente.
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Impeccabile. Non so che altra parola poter usare per descrivere questo show a tutto tondo, perfetto al millesimo. Certo, da un evento di questo calibro ci si aspetta uno spettacolo che sia all’altezza. Ma hanno fatto di più: la precisione nella costruzione di ogni aspetto, dal suono, all’immagine, alle luci, al ritmo dell’esibizione, è evidente ed è stata fondamentale a rendere indimenticabile questo concerto.
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Articolo e foto di Linda Lolli
Set list The Hives 25 giugno 2024 Bologna
- Bogus Operandi
- Main Offender
- Rigor Mortis Radio
- Walk Idiot Walk
- Good Samaritan
- Go Right Ahead
- Try It Again
- Stick Up
- Hate to Say I Told You So
- Trapdoor Solution
- Hate to Say I Told You So
- I’m Alive
- Bigger Hole to Fill
- Countdown to Shutdown
- Come On!
- Smoke & Mirrors
- Tick Tick Boom