The Hives Day, 25 giugno al Sequoie Music Festival di Bologna. C’è una tipa che gira tra la gente vendendo i pop-corn e mi chiedo perché. La risposta non tarda ad arrivare: i The Hives hanno messo in piedi uno spettacolo pazzesco, accompagnati da Joe & The Shitboys, Scowl e The Interrupters. The Hives Day è un evento targato Barley Arts dalle grandi occasioni imperdibili: unica data estiva di The Hives dopo un soldout invernale, prima volta di Scowl e di Joe & The Shitboys in Italia.
Anche per questo evento bolognese minaccia pioggia, ma quando arrivo alla venue l’unica tempesta è quella ormonale dei Joe & The Shitboys, che si scatenano sul palco mentre il Sequoie inizia a riempirsi. Il criticismo è parte integrante di Joe & The Shitboys; si definisce band queer vegan, un’affermazione forte per un gruppo proveniente dalle conservatrici Isole Faroe, di certo non famose per la caccia agli ortaggi e la tolleranza. La posizione politica solida e controversa si riversa nei loro testi, intrisi di sarcasmo e che farebbero venire i sensi di colpa a un santo. Il live è infatti una continua provocazione al pubblico; alcuni dei loro brani punk hanno minutaggi estremamente brevi ma durano abbastanza per colpire le coscienze di chi ascolta. Il cantante Fríði Djurhuus sale sulla transenna e i presenti si asserrano su di lui, che chiude il concerto nebulizzando una birra sulle persone nel pit.
Ecco che salgono gli Scowl, che portano per la prima volta in Italia dalla california il loro Hardcore punk aggressivo.
La frontwoman e vocalist Kat Moss, gonnella scozzese, crop-top, capelli blu verdi e trucco pesante agli occhi, volteggia e si dimena sul palco ancora prima di salutare. Poi apre bocca e scopri che la sua voce è al limite del growl.
Ritmi serrati e variabili caratterizzano la loro produzione, che anche quando attacca con grunge o punk rock non tarda a sintonizzarsi su sonorità caratteristicamente HC Punk.
Mentre la venue continua a riempirsi, salgono sul paco The Interrupters, La band, originariamente formata dai fratelli Bivona e la cantante Aimee Interrupter, emana solo good vibes contagiosi e porta con sé tutto il sole californiano: anche quando il testo è scontroso, Aimee lo canta con un sorriso a 32 denti stampato in faccia.
Il suono di The Interrupters è una ricetta vincente di Ska Punk energico e colorato dalle influenze rock e punk rock. Tutti stanno ballando: l’età del pubblico è trasversalissima ed è letteralmente impossibile non muoversi, elettrizzati dalla carica del gruppo.
A fianco a me un bambino di a malapena 8 anni con la t-shirt della band canta tutti i pezzi a memoria; ha la stessa identica cresta del bassista Justin Bivona e sembra la sua copia in miniatura.
I The Interrupters riscrivono il mondo in chiave Ska Rock; non può mancare la loro personalissima versione di Bad Guy di Billie Eilish, in cui bassi e synth sono sostituiti dalla caratteristica tromba ska, ma la voce lievemente effettata ricorda la provenienza originale del brano.
E infine, ecco gli headliner. Premessa: ho la sensazione di aver assistito a qualcosa di magico e irripetibile, e non solo perché si tratta dell’unica data italiana di The Hives dell’estate. Ma andiamo con ordine. La venue si è riempita tanto che le zone perimetrali dei food truck sono le sole rimaste vagamente libere. Birra a fiumi entra preventivamente nel pit, perché dopo si sa, non ci si può assolutamente spostare.
Finalmente, su un palco completamente buio a eccezione della scritta monolitica sullo sfondo, salgono i membri del gruppo indossando le loro iconiche divise: completi neri attraversati da fulmini bianchi. Chris Dangerous alla batteria gioca con il pubblico: a ogni colpo di percussioni esplodono tutti i fari presenti rivelando gli altri musicisti di spalle nell’ombra. Dopo quella che sembra un’eternità, entra in scena il vocalist Howlin’Pelle Almqvist e inizia il concerto.
La band in continuo movimento glissa sulla superficie del palco lubrificata da saliva e sudore loro e dei gruppi precedenti. A eccezione di Almqvist, che sembra aver trovato il suo posto fisso sulle casse fronte palco, la presenza scenica è piuttosto equilibrata. La potenza di un gruppo sta anche nella coesione dei suoi elementi e i The Hives sembrano muoversi come un unico organismo.
Tra salti e calci frontali, Almqvist lancia il microfono come se volesse catturare tutto il pubblico con il suo lazo; l’utilizzo esclusivo di strumentazione cablata è un marchio di fabbrica della band svedese: sicuramente molto più scenografico di un microfono wireless, dà quel tocco vintage in più alla loro credibilità stilistica. Menzione d’onore quindi ai ninja – io ne ho contati tre – che hanno corso da una parte all’altra del palco per evitare che il cavo del microfono si impigliasse.
La scenografia è estremamente coerente con la loro immagine e contribuisce in modo fondamentale al risultato finale; lettere monolitiche sono retroilluminate formano la scritta HIVES in un gioco di forti contrasti insieme a fasci di luci e strobo.
La performance musicale e l’incredibile coreografia luci sono talmente coordinate che rendono impossibile pensare che sia solo un concerto: è un vero e proprio spettacolo mozzafiato in cui la programmazione di ogni minimo dettaglio è evidente… E paga.
Il pubblico è rapito e sembra apprezzare anche gli intermezzi in cui Howlin’Pelle Almqvist si lascia andare a monologhi dal taglio talvolta paternalistico/filosofico; questi momenti di stasi che interrompono la dirompente energia del live si collocano perfettamente all’interno dello spettacolo, riuscendo a dare altri giri di molla alla gente.
Impeccabile. Non so che altra parola poter usare per descrivere questo show a tutto tondo, perfetto al millesimo. Certo, da un evento di questo calibro ci si aspetta uno spettacolo che sia all’altezza. Ma hanno fatto di più: la precisione nella costruzione di ogni aspetto, dal suono, all’immagine, alle luci, al ritmo dell’esibizione, è evidente ed è stata fondamentale a rendere indimenticabile questo concerto.
Articolo e foto di Linda Lolli
Set list The Hives 25 giugno 2024 Bologna
- Bogus Operandi
- Main Offender
- Rigor Mortis Radio
- Walk Idiot Walk
- Good Samaritan
- Go Right Ahead
- Try It Again
- Stick Up
- Hate to Say I Told You So
- Trapdoor Solution
- Hate to Say I Told You So
- I’m Alive
- Bigger Hole to Fill
- Countdown to Shutdown
- Come On!
- Smoke & Mirrors
- Tick Tick Boom