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Trophy Eyes live Milano

Tre band che fanno saltare, pogare e volare, anche nel senso letterale del termine

Avete voglia di una serata diversa dal solito, una serata a base di adrenalina, dinamite e sensazioni a fior di pelle? Hellfire ha il menù giusto per voi, dall’ antipasto al dolce, sperando vi piaccia il piccante: tre band tutto pepe che fanno saltare, pogare e volare, anche nel senso letterale del termine. Tutto questo si svolge il 19 aprile a Santeria Toscana di Milano, e arrivo davanti alle porte talmente presto da battere ogni mio record: prima assoluta! Questo mi regala anche più tempo per chiacchierare un po’ con chi arriva dopo di me, poco dopo, e insieme osserviamo i componenti delle band che si rilassano giocando a ping pong e ricambiano i nostri sguardi curiosi.

Entro nella sala concerti e prendo subito posto davanti al palco, dove non esiste pit; ritorno alle origini con il pubblico che si arrampica sulle spalle, ma questa volta devo davvero ringraziare i fan. Anche quando la situazione si farà particolarmente intensa, vicinissima al punto di essere fuori controllo, non hanno mai smesso di avere un occhio di riguardo per chi come me si aggirava con una macchina fotografica al collo: mai uno spintone esagerato, mai un cocktail rovesciato addosso, agevolata per quanto possibile nel muovermi attorno.  Il palco è assolutamente essenziale, quasi spartano, sullo sfondo troneggia il logo del gruppo anche per gli opener, e non c’è nient’ altro che la strumentazione necessaria, né più né meno.

Out Of Love

L’ingresso del primo gruppo, i londinesi Out Of Love, formazione punk rock per la prima volta in Italia, viene accolto da una sala ancora non affollata, loro in silenzio preparano i loro strumenti, qualcuno li osserva incuriosito in attesa di ascoltare quel che hanno da proporci. Questi ragazzi hanno rilasciato il loro ep di debutto, ” I Am Not Me”, nel mezzo della pandemia, il 17 luglio 2020, ma nonostante le difficoltà del caso questo disco ha ottenuto un grande successo, tanto da essere ripreso da BBC Radio 1 e Kerrang! Radio, ottenendo crescita e notorietà in breve tempo.

Out Of Love

Cresciuti a pane e Punk Rock e Hardcore, il loro suono gravita attorno alle band che li influenzano maggiormente, come Green Day, Nirvana, Sonic Youth. Il loro album più recente “So Far, So Good” viene invece pubblicato l’8 aprile 2022 per Venn Records e stasera gli Out Of Love ce ne offrono un assaggio: tracce che ci riportano al sound di fine anni ‘90 e che ci confermano che il Brit Rock, anche se abbastanza sopraffatto dal Punk statunitense, più melodico, è ancora vivo e ancora in circolazione; bellissimo tornare indietro nel tempo.

Out Of Love

Il dinamico frontman Jack Rogers è abile a ricreare quell’ atmosfera, tanto che nelle melodie mi rimanda a volte a Tom Spencer nel periodo degli Yo – Yos; ritroviamo anche sfumature contorte tipiche dei Nirvana, in un approccio less is more che la band utilizzerà per tutto il tempo della performance. Potrebbero tranquillamente tener testa a band contemporanee tipo Drug Church. I musicisti si accorgono però che il pubblico è lì per altri motivi, tanto che Rogers esce con un You here for Trophy Eyes?  Two more songs and we’ re going to fuck off. In silenzio come sono arrivati smontano i loro strumenti, soltanto il batterista scende dal palco ad abbracciare due volti noti; insomma, l’Italia avrebbe potuto essere un po’ più calorosa, ma l’impressione che ho avuto è che in pochi li conoscessero.

Hippie Trim

Il pubblico nel frattempo è cresciuto di numero mentre i teutonici Hippie Trim salgono sul palco a prepararsi il set e tornano nel backstage a cambiarsi; al loro rientro mostrano subito di voler dare una bella ed energica scossa alla sala lanciando brani che sono vere bombe a mano. Come il loro nome, questa band è abbastanza difficile da inquadrare, ed è un fantasioso mix di Punk, Grunge, Emo, Hardcore, retaggi dei background musicali di ogni componente.

Hippie Trim

Gli Hippie Trim spuntano pressoché dal nulla nel 2019, anche se questi energici ragazzi non sono esattamente inesperti nel campo; creano scalpore attorno al loro nome velocemente e registrano il sold out al loro primo spettacolo in assoluto, aprendo uno show con i Drug Church e pubblicando un promettente album di debutto, “Cult”, uscito il 29 novembre 2019 per Redfield Records. La loro è una ricetta alquanto strana, che sembra tuttavia funzionare molto bene e il pubblico si lascia andare, finalmente, e inizia a scatenarsi sottopalco.

Hippie Trim

Anche qua, i brani hanno un tono nostalgico a volte, riportandoci indietro di qualche anno, ai primi Being As An Ocean per esempio; la fusione di diverse influenze, dall’Hardcore melodico alla spigolosità ruvida del Punk Rock, si traduce in un piacevole risultato sonoro. I toni sono a volte pesanti, ma il peso è distribuito, non sempre equamente, tra musica e testi: sono giovani artisti, documentano le loro esperienze e difficoltà in brani non sempre ottimisti, ma che comunque non fanno affondare gli ascoltatori in sentimenti negativi; creano quindi, a un orecchio attento, un senso di appartenenza, di gruppo, di “branco”. Il loro lavoro più recente ” What Consumes Me” è uscito il 16 settembre 2022 per la label Supervillain, un album che celebra ed esalta la loro complicità, che mostrano costantemente sul palco con sguardi, smorfie e sorrisi entusiasti.

Hippie Trim

Abbiamo un bassista raggiante e turbinante sul palco, mentre il leader Malte Unnasch lo percorre a grandi passi, se non a salti: in condizioni ottimali si sarebbe lanciato in uno stage diving selvaggio, l’abbiamo notato prendere le misure con gli occhi, ma la quantità di pubblico presente non era sufficiente per praticarlo. Si accontenterà quindi di avvicinarsi a bordo palco e di chinarsi sulle prime file, mentre io rischio di prendere una benedizione in testa dal suo microfono. Dopo tanto saltare e rinvigorire gli animi di una Milano che aspetta solo gli headliner, anche gli Hippie Trim se ne vanno in silenzio, ma questa volta qualcuno si avvicina a stringere una mano agli artisti, a fare un complimento: facciamo progressi, ragazzi.

Trophy Eyes

Magicamente, ora che è arrivato il momento della ciliegina sulla torta di questa serata, tutti si assembrano il più possibile nelle prime file, mentre il palco viene sgombrato da quanto non serve e lasciando tanto spazio a disposizione ai Trophy Eyes, mentre i loro strumenti vengono accordati e controllati con attenzione. I Trophy Eyes sono una formazione punk rock / melodic hardcore australiana attiva dal 2013; il loro singolo “Hurt” ha raggiunto la posizione 135 nella Triple J’ s Hottest 100, dove compaiono anche altre loro tracce come “Chlorine” alla posizione 101 nel 2016 e “You Can Count On Me” nel 2018, novantatreesima posizione. Quattro i loro album in studio, l’ultimo dei quali “Suicide And Sunshine” è uscito il 23 giugno 2023 per Hopeless Records (la nostra recensione) del quale troviamo alcuni brani in scaletta, dove c’è spazio per tutta la discografia.

Trophy Eyes

L’atmosfera può essere forse riassunta in una sola parola, mentre i musicisti entrano uno alla volta seguiti, per ultimo, dal magnetico leader John Floreani: euforica. Anche se la sala concerti non è piena al massimo della capienza, i fan iniziano ad agitarsi e a saltare con foga, del resto è quello che stavano aspettando dall’inizio della serata.

Trophy Eyes

I Trophy Eyes ci mostrano in pochi secondi che quello è il loro posto, il loro palco: durante il loro set che dire esplosivo è poco, il vocalist si sarebbe più volte fatto largo tra la folla, surfando e facendo stage diving, ma anche qui le condizioni non erano ottimali per farlo: camminerà raso a bordo palco, si chinerà  torreggiando sopra il pubblico come se dovesse lanciarsi da un momento all’ altro, ma dovremo rinunciare a questa gioia, con grande delusione mia che aspettavo di immortalarlo in qualche lancio acrobatico. Motivo in più per attendere un loro ritorno! Questo non vieta a qualche temerario tra i fan di surfare e atterrare sul palco, con grande divertimento della band, come in “Chlorine”.

Trophy Eyes

Sebbene non siano conosciuti per essere leggeri e delicati, i Trophy Eyes portano nei loro lavori un lavoro monumentale: l’infinita capacità della vita di manifestarsi in eventi gioiosi che tristi e orribili. “Life In Slow Motion”, traccia dell’ultimo album, è un inno ai piccoli momenti di bellezza e piacere della vita, si schiude come un fiore che sboccia; le emozioni sono costantemente in primo piano, messe a nudo da tagli chirurgicamente perfetti, tanto che a volte i suoni sembrano passare in secondo piano rispetto al messaggio che questa band vuole disperatamente lanciare.

Trophy Eyes

Quando le cose si fanno pesanti, però, diventano devastanti.
In una celebrazione dell’intero spettro delle emozioni umane, questa band è simbolo vivente della capacità di trovare una luce in fondo al tunnel, sempre e comunque, per quanto lungo e buio possa essere. Siamo tutti in profonda connessione con John Floreani, che osserva tutto e tutti, uno per uno: uniti nella tristezza, nella gioia, uniti in questa folle vita, e la connessione è viva e pulsante come il battito di un cuore. Qualcuno lo aizza con la solita espressione colorita: John ci chiede What does that mean? Attorno a me gli rispondono che è meglio non saperlo, ma Floreani probabilmente lo sa, sorride sornione ed elenca una quantità di termini espliciti che tradiscono le sue origini italiane e fanno scoppiare i fan in una risata fragorosa.

Trophy Eyes

Alla mia sinistra, la maggior parte del movimento sul palco è opera dell’ipercinetico chitarrista Josh Campiao, che rende omaggio alla terra australiana saltando ininterrottamente come un canguro, seguito da Floreani che alterna momenti di staticità a momenti forgiati nell’ argento vivo. L’adorato frontman fa cantare tutta  la piccola, ma poderosa folla in ” 27 Club” , il cui ritornello  Put me in the ground / Sell my things and snuff me out  è una delle tante testimonianze dell’ abilità toccante del suo personale lirismo.
La contagiosa “You Can Count On Me” del 2018 conclude la super performance insieme a “Bandaid”, dopo di che la band distribuisce velocemente plettri, bacchette di batteria, e vede l’ unico momento in cui Floriani scende dal palco per mettere personalmente la scaletta in mano a qualcuno: niente bis né momenti stravaganti sul palco, gli artisti sono già spariti nel backstage.

Trophy Eyes

Un concerto perfetto passato in un soffio, e attraverso le sedici canzoni proposte i Trophy Eyes ci regalano forse la cosa più importante che un artista possa fare: una via di fuga. Un’opportunità per tutti i fan presenti, me compresa, di dimenticare qualunque cosa stesse accadendo prima di mettere piede nella venue, una serata che mette in mostra tutto ciò che è fantastico di questa band e della musica dal vivo.
Quando le luci si accendono e vedo i sorrisi radiosi di chi ha ricevuto una scaletta, un plettro, non ho dubbi che si sia trattato proprio di questo.

Articolo e foto di Simona Isonni

Set list Trophy Eyes Milano 19 aprile 2024

  1. Blue Eyed Boy
  2. Figure 8
  3. 27 Club
  4. Heaven Scent
  5. Something Bigger
  6. Suicide Pact
  7. What Hurts The Most
  8. Home Is
  9. Kill
  10. Choke
  11. Life In Slow Motion
  12. On My Way
  13. Daydreamer
  14. Chlorine
  15. You Can Count On Me
  16. Bandaid
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