La Florence Tattoo Convention è tornata, e con lei tanto Metal. Il 2 dicembre sul palco di una delle convention nazionali di tatuatori più bella alcune delle band italiane di punta dell’etichetta internazionale Wormholedeath: Conspiracy of Blackness, Faith e Silence is Spoken, in apertura special guest i fiorentini Ciompo Rock. Il vibe nel salone delle esposizioni è rilassato, tanta gente davvero ma tutto si svolge in serenità, tra persone che hanno appena ricevuto il tatuaggio e girano mezze nude avvolte nella pellicola trasparente.
Il festival è lungo tutto il pomeriggio e fino a chiusura della convention. Si inizia infatti alle 15 con i Ciompo Rock, band metal con basi classiche ma reinterpretate con personalità spiccata, e testi in italiano. La band, capitanata dal guitar hero locale Danilo Bacherini, continua a crescere, il repertorio si infittisce e diventa sempre più identificabile.
La performance, così come quelle che seguiranno, sarà invalidata dal pessimo lavoro dei tecnici del suono, e anche delle luci. Una grande superficialità e incuria che non hanno reso giustizia né al suono né allo show.
Alle 17.30 arriva il turno dei Conspiracy of Blackness, che propongono un Metal moderno influenzato proprio dal Nu e Alt Metal, con sonorità dark meravigliosamente interpretate dalla vocalist Grazie Riccardo.
Una formazione basic, Basso, una chitarra e batteria, ma il suono è talmente potente e compatto, un muro di Metal, che riusciamo, nonostante i suoni devastanti e mal calibrati dal mixer di cui dicevo sopra, a percepire il grande valore di questa proposta, vanto del Metal nostrano. Li aspettiamo di ritorno a Firenze quanto prima.
Giusto il tempo di liberare il palco e riallestirlo che sale Federica Sciamanna, in arte Faith, per una performance davvero fuori dai canoni.
Musica elettronica, dark, accompagnata alle sue tastiere soltanto da una chitarra e un attore recitante, Faith mette nella sua musica tutta se stessa, corpo, cuore, mente.
Anche in questo caso, penalizzata al massimo dai suoni, come se il tecnico fosse andato a fare un giro, o a smanettare al proprio cellulare.
Stesso copione per gli headliner del festival, i Silence is Spoken, il cui sound è ben conosciuto in città. E così ci siamo dovuti un po’ immaginare il tutto, e anche i nostri 4 musicisti hanno portato a compimento il loro set che ha previsto praticamente quasi tutto il loro ultimo album “11“ (la nostra recensione) nonostante il disagio immenso dei suoni sbagliati, invertiti, volumi squilibrati.
Questo non ha comunque impedito che si formasse davanti al palco un piccolo pogo.
Calano le luci nella venue, i musicisti smontano velocemente affrettati dal personale responsabile della chiusura. Peccato davvero per l’imperizia del service che non ha consentito di goderci appieno queste ottime performance, di musicisti bravi, band affiatate, proposte di grande livello.
Speriamo che Wormholedeath vorrà portaci presto di nuovo questo festival. Noi lo aspettiamo.
Articolo e foto Ciompo Rock di Francesca Cecconi, foto di Irene Arditi