New York, fine anni ’70 e inizi degli ’80. La No Wave, movimento artistico e culturale di ispirazione prettamente New Wave, germogliò. Spaziando nel campo del cinema, della pop-art e della musica, dà i natali a una miriade di band tra cui i Sonic Youth, band che da lì a poco influenzerà tutto il Rock fino ai giorni nostri. È proprio da New York che provengono gli A Place To Bury Strangers. Nati nel 2001, raccolgono e prendono in eredità tutto ciò che la No Wave (ma non solo) ha lasciato, trasformando il vintage in modernità. Il trio, oggi formato da Oliver Ackerman (unico membro originario), voce & chitarra, e dai coniugi John e Sandra Fedowitz, rispettivamente basso e batteria, vorticano rumorosamente e prepotentemente intorno allo Shoegaze, alla New Wave, al Noise Rock e al Post Punk più violento con l’effettistica che fa da protagonista assoluta di questo magma sonico. Effettistica – tra l’altro – di creazione dello stesso Ackerman e commercializzata attraverso la società Death By Audio, tra cui clienti figurano anche gli U2 giusto per citarne uno.
Nel 2009 pubblicarono il loro capolavoro “Exploding Head” ritagliandosi, grazie a esso, un grosso spazio nel panorama underground musicale mondiale. Oggi, per festeggiare i suoi 13 anni, è stato rimasterizzato e ampliato per una nuova diffusione in uscita il 21 ottobre 2022 per la Mute/BMG, che prevede – oltre i 10 brani che componevano la prima pubblicazione – altre 10 canzoni tra cui 3 cover. Anticipato dal singolo “Take in All”, verrà distribuito in formato digitale, CD e doppio vinile.
Il risultato di questo re-master è un disco più pulito ma non indebolito come spesso può capitare, nonostante la differenza – rispetto al lavoro del 2009 – sia davvero minima. Le similitudini con la band di Moore sono molteplici: dall’approccio distruttivo ai live alla cura del suono/rumore, pur senza disdegnare – anzi – inflessioni alla My Bloody Valentine o alla Jesus & Mary Chain. Si ascolti “It Is Nothing”, brano che apre le danze al disco, dedito allo Shoegaze più primitivo e garage, dove chitarra e batteria sono i protagonisti. La componente Post Punk, invece, si apprezza maggiormente in “In Your Heart” (singolo promozionale nel 2009) con una confluenza sonora tra la band che fu del compianto Ian Curtis e la band dei fratelli Reid. A proposito di Gioventù Sonica, se “Lost Feeling” fosse stata cantata da Kim Gordon sarebbe potuta stare tranquillamente su “Evol” o su “Sister”. “Deadbeat” è un cupo e rumoroso Shoegaze la cui melodia ricorda vagamente “Flux = Rad” dei Pavement, mentre “Keep Sipping Away” (altro singolo nel 2009) è uno dei brani più british del disco tanto rispettoso verso i primi The Cure.
Cascate di droni e devastanti fuzz ci abbracciano in “Ego Death” e in “Smile When You Smile” mentre in “Everything Always Goes Wrong” è forte la componente noise quanto quella più oscura dei Joy Division. La title track “Exploding Head” fa un altro passo indietro di 40 anni recuperando e facendo contemporanei certi suoni che furono di Robert Smith & company con qualche similitudine alla The Smiths. Chiude i battenti della prima uscita “I Lived My Life To Stand In The Shadow Of Your Heart” dove – tra distorsione e batteria incalzante – il basso si ritaglia prepotentemente il suo spazio.
Mentre la prima pubblicazione del 2009 si congedava con “I Lived My Life To Stand In The Shodow Of Your Heart”, ora il disco continua con ulteriori 10 canzoni. Alcune sono vecchie conoscenze della band, come “Alive”, “It’s Fast Driving Rave Up With A Place To Bury Strangers e “Hit The Ground” già precedentemente uscite come bonus tracks per il mercato Giapponese sempre per “Exploding Head”.
Questo B side parte proprio con “Hit The Ground” e gli ingredienti rimangono invariati: fuzz, batteria martellante, basso cavernoso e voce riverberosa. Suono che vince non si cambia e “Girlfriend” continua su questa falsariga, mentre “It’s Fast Driving Rave Up With A Palce Bury Strangers” ha una finale non adatto per i deboli di udito: violenti feedback e crepitio di droni si abbattono per un minuto abbondante con un risultato non sempre gradevole. Sebbene “Alive” non si discosti particolarmente dai precedenti, torna a farsi risentire “I Lived Life To Stand In The Shadow Of Your Heart” nella sua prima veste demo.
In “Don’t Save Your Love” ricompaiono gli elementi New Wave e Post Punk, eseguiti a modo loro. Elementi fortemente presenti anche nell’inedito e singolo di questa Deluxe Edition “Take It All”. Joy Division e The Cure tornano i referenti principali, ma non è un azzardo – in questo caso – citare anche le leggende del Rock sovietico i Кино (Kino).
Chiudono il cerchio tre cover: la prima “The Ligh” dei Love And Rockets, la seconda “Tried To Hide” dei 13th Floor Elevators e, posta in chiusura, “Suffragette City” di David Bowie. Apprezzabili proprio essere state reinterpretate in maniera personale, così come dovrebbero esser realizzate tutte le cover, ma sicuramente non indispensabili. Solo per i fan.
La Deluxe Edition è un ottimo modo per recuperare “Exploding Head”, un disco realmente suonato di pancia, che se ne frega di tutto ciò che gli circonda e per questo inesorabilmente fuori moda anche nel momento in cui l’ondata Nu Gaze spuntava dall’oblio underground. Perciò un’edizione assolutamente indispensabile, soprattutto per i giovani d’oggi oramai influenzati nel mondo della musica da burattini, burattinai e marionette da palcoscenico. Buon ascolto.
Articolo di Giulio Ardau
Track list “Exploding Head – Deluxe Edition”
- It Is Nothing
- In Your Heart
- Lost Feeling
- Deadbeat
- Keep Slipping Away
- Ego Death
- Smile When You Smile
- Everything Always Goes Wrong
- Exploding Head
- I Live My Life To Stand In the Shadow Of Your Heart
- Hit The Ground
- Girlfriend
- It’s a Fast Driving Rave Up With A Place To Bury Strangers
- Alive
- Live My Life To Stand In the Shadow Of Your Heart
- Don’t Save Your Love
- Take It All
- The Light
- Tried To Hide
- Suffragette City
Line up A Place To Bury Strangers:
2009: Oliver Ackerman voce, chitarra / Jono MONO basso / Jay Space batteria
2022: Oliver Ackerman voce, chitarra / John Fedowitz basso / Sandra Fedowitz batteria
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