A cosa servono gli album tributo? Hanno davvero senso? È un argomento che spesso è causa di lunghe discussioni. La Pale Wizard Records è nata con il preciso intento di tributare gli onori ad alcuni degli album da loro reputati tra i più importanti del Rock. Ecco quindi che dopo i tributi a “Ziggy Stardust” e “Killer” rispettivamente di David Bowie e Alice Cooper, decide di pubblicare “Never Turn Your Back On A Friend” – fuori dal 30 giugno sulla piattaforme digitali e in cd e vinile su www.palewizard.co.uk – il disco del 1973 pubblicato dalla band gallese Budgie.
Una scelta quanto meno curiosa se paragonata alle precedenti ma che ha dalla sua il pregio di ridare lustro e gloria a un album che negli anni ha conquistato sempre più plauso e ammirazione complice l’affiliazione con i Metallica che negli anni hanno registrato (come b-side e poi su “Garage Inc.”) e suonato dal vivo “Breadfan” molte e molte volte nel corso del tour di promozione di “And Justice For All”. Alle 7 canzoni originali che componevano il disco originale sono state aggiunte tre bonus track: “Guts” tratta da “Budgie” del 1971, “Forearm Smash” da “Power Supply” del \1980 e “Melt The Ice Away” Da “Impeckable” del 1978.
Ma veniamo alla musica: per l’occasione sono state scelte 10 band del panorama hard rock, stoner e psych, proprio per poter offrire il miglior tributo alle canzoni senza cadere in una sterile riproduzione dell’originale. Gli Alunah di Birmingham aprono le danze con una versione rallentata e pesante di “Breadfan” con tanto di voce femminile che non fa rimpiangere l’originale lasciando il passo ai Firegarden di Sheffield che si mantengono abbastanza fedeli all’originale di “Babe, Please Don’t Go”. Bisogna aspettare gli Admiral Sir Cloudesley Shovell per avere il primo “shock” con una versione super elettrica e sbilenca della delicata e acustica “You Know I’ll Always Love You” a cui si oppone l’ottima versione di “You’re The Biggest Thing Since Powdered Milk” a opera dei Regulus di Sheffield con una potentissima Chloé Jolivel alla voce.
E per una fedele “In The Grip of a Tyrefitter’s Hand” a opera dei Syncolima di Mansfield a cui fa seguito una molto grunge “Riding My Nightmare” degli americani Great Electric Quest, arriva poi il classico “Parents” che nella versione dei Sergeant Thunderhoof acquista in epicità mostrando a distanza di 50 anni tutta la sua assoluta bellezza. Le tre bonus track non deludono con i canadesi La Chinga che pestano nella loro versione di “Guts”, i Low Voltage che non deludono in “Forearm Smash” e gli scozzesi Solar Sons che chiudono in bellezza con una versione da manuale di “Melt The Ice Away”.
Ascoltando questo disco non solo ho avuto modo divertirmi scoprendo un un paio di band di cui approfondire la produzione originale, ma mi è venuta voglia di riascoltar il disco che possiedo gelosamente ma che erano anni che era riposto nel suo scaffale insieme a tutti gli altri dischi dei Budgie, e questo credo che sia il fine a cui un disco tributo debba aspirare.
Articolo di Iacopo Meille
Track list “Budgie – Never Turn Your Back On A Friend – 50 Years Later”
- Breadfan – Alunah
- Baby, Please Don’t Go – Firegarden
- You Know I’ll Always Love You – Admiral Sir Cloudesley Shovell
- You’re The Biggest Thing Since Powdered Milk – Regulus
- In The Grip of a Tyrefitter’s Hand – Syncolima
- Riding My Nightmare – Great Electric Quest
- Parents – Sergeant Thunderhoof
- Guts – La Chinga
- Forearm Smash – Low Voltage
- Melt The Ice Away – Solar Sons
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