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Aim “Gravity”

L’album della consapevolezza di una band che è pienamente cosciente dei suoi mezzi

È uscito il 16 marzo 2020 “Gravity”, quinto album autoprodotto dagli AIM, band che ben ha saputo diffondere il proprio sound dalla scena underground brianzola fino ai palchi della Repubblica Ceca e della Germania. Questo lavoro è la celebrazione della loro ventennale carriera in cui hanno voluto esplorare nuovi territori musicali, andandosi ad incrociare con tendenze trap ed acustiche, mixando gli effetti della psichedelia con combinazioni drum & bass. Il risultato? La generazione di combinazioni ignoranti, come loro stessi le definiscono.

Gli AIM nascono nel 2003, formati da Luca Camisasca alla voce, Marco Fiorello alla chitarra, Marco Camisasca al basso e Matteo Camisasca alla batteria. L’esordio “Limit of Sight” è affidato alla Inconsapevole Records, debutto al quale seguirà un tour che fin da subito li porterà a toccare molte città europee tra Germania, Svizzera ed Austria. Un importante step per la band lo si ha nel 2006 quando Luca, frontman in carica fino a quel momento, esce e viene sostituito da Marco, un assestamento che sarà quello definivo fino ad adesso.

Il 2007 è l’anno di nuove registrazioni le quali daranno al nuovo trio la possibilità di placare la loro sete di palchi, raggiungendo, anche in questa occasione, tante tappe in molte città d’Europa. La band si definisce affetta da una fame insaziabile di live che neanche l’intensissimo tour del 2008 con oltre 200 date riesce a calmare. Da quel momento in poi, varie fasi evolutive li porteranno, nel tempo, ad incrementare il loro bagaglio tecnico e professionale dovute anche ai molti incontri con tanti esponenti del cantautorato italiano, come Federico Dragogna, chitarrista dei Ministri. Nel 2015 c’è anche spazio per un disco inciso interamente in italiano, “Finalmente a Casa”, registrato in presa diretta e sotto la direzione artistica di Fabrizio Pollio.

Eccoci ai giorni nostri, eccoci a “Gravity”. 12 tracce che ancor di più gridano il bisogno della band di tornare ad infuocare i palchi, 12 brani che raccontano della maturità raggiunta e della forza di composizione di cui si pregia questo nuovo lavoro, una forza grande come quella della gravità, invocata già dal titolo. Come anticipato, le contaminazioni non mancano; si passa da brani a marchio indie-pop come “Superweeds” e “No Regret” al tentativo di avvicinamento con la new generation con “Parallel”, dove si fa uso di autotune. Arriva poi la titletrack, una traccia distorta che raccoglie tutto il nuovo mood messo in campo da Marco e compagni.

Si scorre su “Fight Back the Weekend”, un brano che risente molto del Synth Pop, mentre si passa a toni decisamente più aggressivi con “Exxon Gambling”. “Stop Fighting” e “Sweet Turquoise” si presentano con un retrogusto molto alternativo, adatte ai nostalgici degli anni Novanta e a quei sound new wave ed elettropop.

Una vena impercettibilmente rock la possiamo trovare in “In My Rifle”, nella quale i suoni degli strumenti si fanno più distinti e si lascia meno spazio all’elettronica. Ne raccolgono il testimone le due tracce seguenti, “Love You, Red Irreverent”, che si mostra bella tosta, e “Always Erasing”. La chiusa è affidata a “Poisoned”, partenza subito aggressiva, dinamica, si batte forte sulla batteria e sulle corde della chitarra elettrica.

Potremmo definire “Gravity” come l’album della consapevolezza di una band che è pienamente cosciente dei suoi mezzi. Anche un orecchio poco esperto della loro discografia ne può apprezzare la solidità e l’ottima esecuzione. Certo, una punta di rammarico la si ha nel momento in cui, a seguito dell’ascolto, ne aspettavamo l’uscita dal vivo per godersi appieno il repertorio sotto al palco. Ci sarà da aspettare, ma le attese, si sa, vengono sempre ricompensate.

Articolo di Andrea Scarfì

Track list “Gravity”

1. Parallel
2. Superweeds
3. No Regrets
4. Gravity
5. Fight Back the Weekend
6. Exxon Gambling
7. Stop Fighting
8. In My Rifle
9. Sweet Turquoise
10. Love You, Red Irreverent
11. Always Erasing
12. Poisoned

Line up Aim: Marco Fiorello voce, chitarra / Marco Camisasca basso / Matteo Camisasca batteria

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