Nel 2016 Andrea Biagioni arrivò in semifinale a X-Factor, l’edizione vinta da Soul System, nella categoria Gruppi capitanata da Álvaro Soler. Appunto. Poi ci si chiede come mai la musica di qualità in Italia arranchi e faccia fatica a campare. Lui, Biagioni, era nel team di Manuel Agnelli che se lo prese per un po’ ad aprire i suoi concerti. Cosa buona e giusta. Nel 2019 arrivò il primo album, “Pranzo di famiglia”, supportato con un tour chitarra e voce, nei piccoli posti intimi in giro per l’Italia, fino all’estate del 2021. Insomma, la carriera giusta per questo mercato musicale italiano dominato solo da musica commerciale. Un plauso, dunque, a Biagioni per aver remato in direzione ostinata e contraria, più a la maniera de La Tempesta & Co., che alla maniera dello show business imperante.
Non pago di tutto questo, si è pure preso una pausa e ha lavorato, con i suoi tempi, su tre brani che compongono il nuovo ep di tre soli brani, sempre voce e chitarra, messi in rete negli store digitale. Si sa, insomma, perseverare è diabolico, ma diventa edificante se i numeri e il talento ci sono. Poi, si vedrà, le via della musica sono infinite. Chi avrebbe mai scommesso su voce e chitarra e testi davvero tristi del primo “Le luci della centrale elettrica”, alias Vasco Brondi, eppure, oggi, Brondi è l’alfiere della musica impegnata e colta italiana, con buon seguito di pubblico.
Biagioni potrebbe tranquillamente fare quella strada. Servirà tempo e resistenza, ma la matrice è buona. Anzi, per non relegarlo solo nella scia di Brondi, devo dire che queste tre tracce mi hanno richiamato alla mente anche la poetica del primo Gianmaria Testa. Soprattutto con la traccia “2 minuti”. Non so se definire 2 Minuti una “canzone” o un semplice pensiero/riflessione musicata… afferma l’autore. Non solo ha ragione, ma va detto che anche che è una testo intimo, legato a vicende personali che vengono raccontate e cantate come dimensione privata. La paura di mettere allo specchio se stesso, i proprio sentimenti e la propria esistenza è arte di chi non teme le parole. E qui Biagioni dimostra di studiare, di leggere e di ascoltare le parole. È una canzone intima e capace di andare oltre il semplice vissuto. Un ottimo testo che, in un altro contesto musicale, sarebbe ascoltata da molti.
Il secondo brano è quello più maturo e completo fra i tre proposti. Sinceramente, era il singolo perfetto. “L’altra parte di me” è una ballata semplice, con un arpeggio incalzante che descrive a posteriori, con dolcezza, lo stupore nel sentirsi denudati in un istante di fronte ad una persona sconosciuta che nello stesso momento ti sembra di averla sempre avuta accanto. Una canzone che ha quello che serve per essere ascoltata, ri-ascoltata e diventare così parte di un bagaglio di canzoni che si devono ascoltare, di tanto in tanto. Intensa senza essere triste e pesante, segno di una capacità di scrittura fresca e onesta.
“Primo Giorno” il brano che dà il nome all’ep, é un viaggio nei pensieri dell’adolescenza quando la mia vita da studente si alternava tra scuola e amore. La scuola, non mi vergogno a dirlo, è sempre stata poco interessante per me e facevo molta fatica. Era una vera e propria battaglia giorno per giorno tra la pressione della famiglia, che giustamente teneva che andassi bene in tutte le materie, e io che passavo 6 ore al giorno a suonare e le mattinate a guardare i giornali di chitarre a lezione… Un disastro. Tutto vero, ma anche il testo più commerciale, orecchiabile della triade. Non delude e non fa venir meno quanto fatto nelle prime due tracce, ma ci si rende conto che questo è un brano costruito, in parte, per essere il singolo.
In sintesi, il lavoro consegna al pubblico un ottimo spunto e un buon incipit per andare ad occupare una casella vuota nel panorama della musica d’autore. La musica italiana ne ha davvero bisogno. Serve non perdersi, perseverare e lavorare di cesello. Qui le qualità ci sono. Come ci sono le doti per scrivere senza guardare al passato. La musica di Biagioni non è nostalgica e neppure si rifugia negli anni d’oro. La sua, come lo fu per il primo Capossela, è una innata dote di scrivere canzoni, non poesie o altro, ma canzoni. E su questa strada spero possa continuare.
Articolo di Luca Cremonesi
Tracklist “Il primo giorno”
- 2 Minuti
- L’altra parte di me
- Primo giorno