È uscito il 21 aprile il nuovo lavoro di Andrea Ra, dall’aggressivo titolo “Urlo Eretico”, per la storica etichetta fiorentina Contempo Records. L’album è arrivato dopo ben quattro singoli, che hanno costruito un sapiente percorso narrativo; si è partiti da “Mi vuole sigillare (Gates)” passando a “Dipendenza”, ”Monte Shasta” e arrivando all’apertura del disco “Sensi di colpa”. Questo percorso segue la filosofia che sta dentro al concept di un viaggio di denuncia dalle molteplici sfaccettature. Si passa da una denuncia del mercato musicale, animato da schemi antichi e incastrati in se stessi, a una dimensione più sociale e politica.
Il concept di brano in brano dipana un viaggio, un percorso, in un universo attuale e distopico allo stesso tempo, che confonde il tempo e lo spazio. Il tutto è condito da una struttura musicale molto interessante che in parte mi fa dimenticare l’aspetto di contenuto nei testi. Qui la deriva da musicista mi porta a pensare di ascoltare l’intero disco come un percorso meramente strumentistico, fatto di suoni, ritmi e armonie. E questa tentazione, per quanto gustosa, non renderebbe merito al lavoro nel suo insieme.
Andrea Ra ha infatti scritto un capolavoro alternando la sua capacità di composizione e di visione d’insieme, con una magistrale tecnica su basso/contrabbasso e affini. Si, perché non si trattiene dall’esibire senza paura una conoscenza approfondita dello strumento, andando a inserire connotazioni che non ci si aspetta. D’altra parte il titolo di “Miglior bassista italiano alternative” conferitogli al MEI 2017 dovrà pure dire qualcosa.
Questo è un gesto di coraggio per molte motivazioni, dal mio punto di vista trovo che il mercato musicale negli ultimi anni abbia spesso provato a ridurre i preziosismi tecnici e i virtuosismi, puntando sull’ascoltabilità dei brani e sulla semplicità. La voglia di andare controtendenza (in un disco di denuncia…guarda un po’ te) anche dal punto di vista compositivo fa onore ad Andrea Ra che ha quindi imposto una idea senza compromessi.
Ora però mi vedo quindi costretto a inserire “Urlo Eretico” in una categoria musicale, ad assegnargli una etichetta. E per farlo mi nascondo dietro una provocazione: Andrea Ra ha scritto un disco da cantautore. Da cantautore italiano, che ha mangiato pane e Prog tricolore per una vita. Si, perché andare a mettere una etichetta “solo” Rock, o “solo” Alternative sarebbe estremamente riduttivo. Questo disco pesca a piene mani dalla storia della musica tricolore, da PFM, Banco del Mutuo Soccorso, aggiungendo una spruzzata di Area, ma per fortuna non si ferma assolutamente a questo. Si avverte un forte intento d’oltreoceano, da un Rock senza tempo a un Metal con sfumature di Djent (e potrei dilungarmi a lungo con esempi).
Quindi perché limitare l’etichetta, il giallo post-it, a un “Disco di musica da cantautore”? Perché l’enorme compagine di stili, di tecniche e di idee di Andrea Ra è fermamente al servizio del flusso di pensieri concretizzati dai testi. Questo mi impedisce di restringere la possibilità di limitare la mia scelta a una etichetta sola, e “disco di musica da cantautore” racchiude questa visione senza lasciare fuori nulla.
A questo punto però, già che ciò che ho scritto finora è un plauso, voglio allargarlo al giovane James Rio, figlio di Andrea, che ha curato, arrangiato e suonato le complesse batterie. Dovrei anche citare la giovane età, ma la lascio ai biografi: qui si sente il lavoro di un musicista di robusta caratura, a prescindere da ciò che è scritto sulla carta di identità.
Per chi si aspettava un track-by-track, spero non ci siano delusioni, ma la scelta è deliberata: il disco scorre in modo impetuoso e non trovo che sia nulla da spiegare ulteriormente prima di un robusto e multiplo ascolto. Posso però dire, come mio solito, come dovrebbe essere ascoltato secondo quello che è il mio gusto. “Urlo Eretico” di Andrea Ra è un disco che richiede attenzione, è un lavoro lungo che merita la concentrazione di chi lo ascolta (almeno per le prime volte), scegliete con cura dove e come premere PLAY
Articolo di Marco Oreggia
Tracklist “Urlo Eretico”
- Sensi di Colpa
- Capoclown
- Pillole Rosse
- Firenze
- Monte Shasta
- Io mi Vesto di Nero
- Giuda Iscariota
- Monopensiero
- Mi Vuole Sigillare (Gates)
- Dipendenza
- Il Mondo è Droga
- Franco
Line up: Andrea Ra basso, voce, chitarra, tastiere / James Rio batteria / Giacomo Anselmi chitarra / Andrea Braido chitarra in “Pillole Rosse”
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