Scrivo queste righe a pochi giorni dalla loro esibizione al programma televisivo X Factor. Un qualcosa che nella mia visione musicale è assolutamente inaccettabile, soprattutto per una band che fa, della musica suonata e sudata, il proprio pane. In realtà sono solo (forse stupidamente) nostalgico di quell’ultimo decennio che ha chiuso il ‘900, dove il Rock puro e semplice veniva a galla senza l’utilizzo dei social e dei talent, dove tutt’al più te lo godevi su MTV. Si, magari sono solo un boomer se proprio vogliamo etichettare il mio pensiero. Ma bando alle ciance, parliamo invece di coloro che sto per raccontarvi: gli Animaux Formidables.
Power duo in pieno stile The White Stripes (non è dato sapere se son marito & moglie o fratello & sorella, lasciamo il gossip a chi del mestiere), che viaggiano parallelamente a loro con tante similitudini: un certo gusto per l’outfit (se da una parte il colore predominante era il bianco e il rosso, qui è il fucsia accompagnato da un abbigliamento felino al limite del fetish), un amore spropositato per il fuzz e per un certo Garage sciacquato in fangose acque blues. “We Are All Animals” è l’album d’esordio dei nostri, pubblicato il 30 giugno dalla (solita e solida certezza) Go Down Records e registrato totalmente in presa diretta dalle sapienti mani di Marco Fasolo (I Hate My Village), abile nel donare un sapore do-it-youself che non dispiace ma, anzi, rende convincente e puro tutto il lavoro. Sono dieci le tracce del disco. Dieci brevi, lancinanti e diretti brani, disposti in continui stop & gocon ossessivi riff e ritmi secchi e insistenti.
Apre le danze la title track “We Are All Animals”, che mette subito in chiaro il suono del duo: cadenza ossessiva, chitarra pesantemente distorta e “octavata” e una voce effettata dal sapore vintage che mostra parecchie similitudini con quella di Alex Turner. A proposito di Scimmie Artiche, “Unfair” non sarebbe per niente stonata all’interno di “Humbug”. Interessante l’approccio più noise in “Follow me”, pur mantenendo intatto l’ormai chiaro stile dei nostri. Momenti più introspettivi in “Do You Mind?”, capaci di angosciare l’ascoltatore con quella sensazione di esplosione che mai giunge. Stesse sensazioni nella più radiosa “Dance Into The Void”, anche se il finale mi ha fatto quasi sperare.
“Just a Monday” inizia e finisce diretta, con la chiara intenzione di non far respirare. “Shake It”, invece, incomincia intima fino a sbattere letteralmente su un muro di fuzz e noise a ricordare la Gioventù Sonica che fu, per poi ritornare da dove è partita. Incalzante e vorticosa “Fortress Of Solitude”, ennesimo brano capace di non dare attimi di respiro. Suono che vince non si cambia e “What a Pleasure!” mantiene la falsa riga delle precedenti: fuzz, ritmi martellanti e voce capace di melodie appiccicose. A chiudere “Now I Can See You”, che consolida definitivamente la tendenza dei nostri Meravigliosi Animali. Cala il sipario.
Gli Animaux Formidables sorprendono per coraggio e intraprendenza musicale facendo sì che “We Are All Animals” risulti essere l’ennesimo album più interessante di questo 2023. Le ambizioni ci stanno tutte ma – indubbiamente – meritano ben altri palcoscenici che quelli ipocriti e illusori di X Factor che – parafrasando Stephen Malkmus – ti fa vestire per il successo, ma il successo non arriva mai.
Articolo di Giulio Ardau
Track list “We Are All Animals”
- We Are All Animals
- Unfair
- Follow me
- Do You Mind?
- Dance Into The Void
- Just a Monday
- Shake It
- Fortress Of Solitude
- What A Pleasure!
- Now I Can See You
Line Up Animaux Formidables: Mrs Formidable percussioni / Mr Formidable voce, chitarra
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